Lunedi pomeriggio, presso la sede di Consorzio.it, si è tenuta una riunione tra la giunta dell’Area omogena cremasca e i sindacati. L’incontro è stato molto cordiale e impostato sul dialogo e la collaborazione. Il presidente Gianni Rossoni ha sintetizzato la lunga storia – iniziata nel 1962 con nascita del Consorzio intercomunale cremasco – che attraverso varie tappe ha condotto all’attuale assetto.
Da una parte l’Area Omogena che rappresenta l’organismo politico dei sindaci. Dall’altra Consorzio.it, che funge da braccio operativo.
Rossoni è soffermato sui riferimenti legislativi che legittimano l’Area Omogena cremasca. Ha sottolineato in maniera molto chiara che essa non è un elemento di divisione della Provincia, bensì un mezzo per renderla più coesa. Ha ricordato che l’incontro in programma il 24 febbraio al San Domenico ha un titolo che non lascia dubbi su questa intenzione: Un territorio più unito per una provincia più forte. Rossoni ha aggiunto che l’auspicio del Cremasco è la creazione delle altre due aree omogene previste: la Casalasca e la Cremonese.
Il presidente ha precisato il ruolo importante svolto dalla Provincia nel percorso che ha condotto alla costituzione di un organismo che è il futuro. Poi ha elencato e approfondito le problematiche del territorio cremasco. In particolare, si è soffermato, su mobilità, sanità e formazione.
I sindacati hanno apprezzato l’esposizione del presidente e fornito il loro contributo con osservazioni mirate e precise. Hanno invitato a proseguire il dialogo ed eventualmente a rafforzarlo.
Oltre a Rossoni per l’Area omogene erano presenti Cinzia Fontana e Antonio Grassi.
Per i sindacati: Elena Curci, Maria Teresa Perin, Domenico Palmieri della Cgil, Dino Perboni, Luciano Gallardo Patrizia Rancati della Cisl e Amedeo Giuliani della Uil.