In Consiglio regionale, come gruppo Pd, ieri abbiamo presentato una mozione urgente per chiedere alla giunta Fontana di attivare presso Finlombarda una linea agevolata di sostegno al credito per i produttori di latte e carne bovina per uno stanziamento di 15 milioni di euro. Ma evidentemente per la maggioranza che ha rifiutato di discutere la nostra mozione urgente, aiutare una categoria di lavoratori e contribuire alla diminuzione dei prezzi a vantaggio dei consumatori, non è un tema prioritario. Forse non è nemmeno un tema di cui occuparsi. Non si può far finta che il tema non esista. Ad oggi la giunta Fontana non ha previsto alcun sostegno ai produttori di latte e carne bovina lombardi né nel bilancio di previsione 2024-2026 né nei bandi specifici. Eppure, un sostegno al credito contribuirebbe alla diminuzione dei prezzi al dettaglio.
Fratelli d’Italia e Lega sembrano non rendersi conto che il settore agricolo lombardo sta attraversando un momento terribile dovuto agli effetti della crisi climatica, all’aumento dei costi di produzione e delle materie prime, all’inflazione e al precario quadro politico-economico internazionale. Eppure, basterebbe leggere i numeri: il prezzo medio alla stalla del latte lombardo a dicembre 2023 ha visto una riduzione del 18,33% su dicembre 2022; l’indice di redditività della produzione di carne bovina del 2023 è in contrazione rispetto al 2022; il numero di vacche nutrici nell’Unione Europea continua a diminuire, causando così una riduzione dell’offerta di carne bovina e un aumento dei prezzi. È in questo contesto che si inseriscono le manifestazioni che gli agricoltori stanno organizzando in diversi Paesi europei, Italia compresa. Ed è in questo contesto che le decisioni del Governo rendono la situazione ancora più difficile. Infatti, il Governo Meloni-Salvini ha abolito per gli agricoltori l’esenzione Irpef, ha aumentato le tasse, ha escluso i canoni agevolati per le rinnovabili, ha cancellato l’esenzione contributiva per gli imprenditori under 40, non ha fatto nulla sulle accise sul carburante, sul caro energia e sul prezzo delle materie prime. Altro che difesa del settore.
A tutto ciò – tasse, aumento dei costi e burocrazia – si aggiunge anche la fortissima preoccupazione della peste suina che ormai è arrivata alle porte della provincia di Cremona, nell’immobilismo della giunta Fontana, che continua a sottovalutare il problema, e di una struttura commissariale che sta dimostrano tutta la sua inefficacia. È in questo quadro che c’è una distanza enorme tra ciò che la destra al Governo del Paese e della Lombardia dice e ciò che fa. Per queste ragioni continueremo a presentare proposte costruttive nell’interesse esclusivo della nostra agricoltura, perché non c’è sostenibilità ambientale e sociale se non c’è sostenibilità economica.
Matteo Piloni
consigliere regionale Pd