“Salvini ha fatto il suo dovere di ministro. Sono convinto che c’è sempre un giudice che riconosce la correttezza del comportamento di un ministro il cui compito è anche quello di difendere la legalità e ritengo che Salvini l’abbia fatto”. Rispondendo a una domanda dei cronisti, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto sul processo Open Arms. Salvini è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong Open Arms.
“Salvini (quando era ministro dell’Interno, ndr) per limitare lo sbarco decide che qualunque nave che opera salvataggi in mare commette il cosiddetto ‘passaggio non inoffensivo’ perchè pregiudizievole della sicurezza dello Stato. Ma occorrono degli elementi concreti per attuare questa norma. Nessuno dei testi che hanno deposto in questo processo, il prefetto di Agrigento, funzionari, ex ministri, a cui abbiamo chiesto se vi fossero terroristi, criminali o rischi di altri natura a bordo hanno confermato tale dato. Siamo in presenza di persone in difficoltà in mare, uomini, donne e minori, che soffrono a cui sono stati negati i loro diritti fondamentali”. Lo ha detto, rivolgendosi alla II sezione penale, il pm Calogero Ferrara, che sta svolgendo la sua parte di requisitoria al processo Open Arms, che vede come imputato Matteo Salvini, leader della Lega e attuale ministro alle Infrastrutture, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per avere ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ong Open Arms nell’agosto del 2019.
“L’assegnazione del Pos è – ha aggiunto – un atto amministrativo, e non politico, come ha ribadito qui anche l’ex presidente del Consiglio Conte”.