Fiume Po in secca, verso la crisi idrica e desertificazione, Degli Angeli: “Sostenibilità oggi significa sopravvivenza. Serve programmazione e una congrua visione da parte della Regione”
“Mentre la situazione del Po si fa sempre più drammatica, la Regione Lombardia inizi ad andare oltre gli interventi tampone finora messi in atto. Servono azioni concreti a lungo raggio: con questa crisi idrica il rischio di perdere gran parte delle colture e di mettere a repentaglio le attività zootecniche è sempre più elevata.” A dirlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia il quale poi chiarisce come si tratti di problemi annunciati già da tempo. “Quando dieci anni fa parlavamo della necessaria manutenzione delle reti idriche e di mettere un freno al consumo di suolo per scongiurarne i pericoli, erano esattamente questi i rischi ai quali alludevamo. Il clima ci sta dicendo chiaramente che questi temi devono essere affrontati. Oggi, sostenibilità significa sopravvivenza. È bene che la Politica comprenda come ignorare questi segnali porti all’agire in emergenza e quindi, un domani sempre più vicino, al rischio di una catastrofe alimentare”.
Per Degli Angeli agire in emergenza è l’unico modo con il quale “questa politica regionale di centrodestra sa lavorare. Per contrastare il problema della siccità e della conseguente desertificazione occorre invece programmazione e capacità di visione”, ribadisce Degli Angeli.
Conclude il consigliere: “Bene richiedere lo stato di emergenza, ma questo da solo non basta: bisogna innanzitutto intervenire sul rispetto dei rapporti di invarianza idraulica, fermare il consumo di suolo, intervenire sulle reti. Soprattutto è necessario accompagnare i modelli di allevamento e agricoltura intensivi, verso un modello sempre più sostenibile. Queste sono le opere e le azioni da introdurre subito, anche grazie alle risorse ottenute da Giuseppe Conte con il PNRR”.