“Rivisitazione e creazione di nuove aree per lo sgambettamento dei cani: le attuali strutture sono spesso lasciate abbandonate e in centro non esiste nulla. Questo dimostra la poca sensibilità della Giunta Galimberti/Virgilio nei confronti degli animali domestici Alla prova dei fatti l’esecutivo uscente si è dimostrato quanto meno molto distratto per la cura ai pet posseduti da migliaia e migliaia di cremonesi. Alcuni abitanti di quartieri hanno richiesto a Virgilio aree di questo genere non ricevendo mai neppure una risposta”. Lo dice Alessandro Portesani candidato sindaco per il centrodestra proponendo nuove aree cane nel programma di governo per il centro destra.
“In città – spiega Portesani – ci sono ora 11 aree che sono ovviamente troppo poche quindi vanno implementate anche perché, ad esempio nel centro storico, non esistono. Quelle esistenti sono in condizioni precarie. Mancano cestini per la raccolta dei rifiuti e di altro. Quelli che ci sono versano in condizioni pietose: alcuni divelti. Assenti le torrette dell’acqua. Inesistenti i dispenser per i sacchettini per la raccolta delle deiezioni; che potrebbero essere anche a pagamento. In alcune non c’è neppure illuminazione e diventano terra di nessuno durante le ore serali e i mesi invernali. Ma il problema più grande è che spesso le stesse aree non sono utilizzabili perché i cancelli sono divelti o rotti e le recinzioni sono rotte. Metteremo mano anche a questo per venire incontro ai proprietari dei cani”.
“Molti cittadini e amanti degli animali c’hanno segnalato che alcune sono molto piccole, come quella del parco Rita levi Montalcini, e che al loro interno ci sono buche che consentono agli animali di fuggire creando pericoli anche per la circolazione dei mezzi e ovviamente per le persone. Quando piove si trasformano in veri e propri stagni. C’è poi il tema delicatissimo e urgente dell’erba alta. La non cura del verde può alimentare la comparsa dei forasacchi: spighe di alcune graminacee, che infilandosi nel naso o nelle orecchie dell’animale possono portarlo anche alla morte. A questo dobbiamo portare rimedio”, conclude Portesani.