Il 22 marzo 2023 è stata presentata un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione europea da parte delle europarlamentari Tiziana Beghin e Maria Angela Danzì entrambe del Movimento 5 stelle. Di seguito il testo
La società Stogit S.p.A. intende realizzare, presso la Centrale di stoccaggio gas nei Comuni di Sergnano e Ricengo (Cremona), 36 nuovi pozzi di stoccaggio, due nuovi pozzi di monitoraggio e i relativi collegamenti alla centrale di stoccaggio esistente, oltre alla chiusura mineraria di 33 pozzi già presenti. Il territorio interessato è responsabile dello stoccaggio del 40% del gas nazionale, risulta tra le aree più inquinate d’Europa, è classificato in zona sismica in base all’attuale database INGV ed è ad elevato rischio archeologico. Nell’ambito dell’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale presentata da Stogit S.p.A. al ministero della Transizione ecologica, composto da 434 documenti tecnici, si forniscono 30 giorni di tempo ai cittadini per prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale e presentare in forma scritta osservazioni e nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.
Ciò premesso, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
- 1.Ritiene che il progetto sia in linea con gli obiettivi europei di riduzione della dipendenza da fonti fossili, considerando che sarebbe operativo a partire dal gennaio 2033?
- 2.Ritiene che i cittadini siano stati debitamente e tempestivamente consultati e informati, nonché messi in condizione di esprimere un parere, secondo la direttiva Europea 2012/18/UE?
Ed ecco la risposta in dato odierna, 16 maggio 2023 di Kadri Simson a nome della Commissione europea.
L’infrastruttura europea del gas è resiliente e già ben interconnessa, soprattutto grazie ai progetti di interesse comune (PIC) nel settore dell’energia. Tutti i progetti completati dal 2009 in poi hanno migliorato la sicurezza dell’approvvigionamento, mentre i PIC ora in fase di sviluppo elimineranno di fatto le importazioni di gas russo nell’UE e nella Comunità dell’energia.
Il progetto di Stogit S.p.A. cui fa riferimento l’interrogazione non ha ottenuto in passato lo status di PCI, dunque la Commissione non ne ha finora valutato positivamente il valore aggiunto dell’UE. In generale ogni nuova infrastruttura energetica dovrebbe rispettare il principio “non arrecare un danno significativo” (principio DNSH) e dovrebbe essere valutata attentamente alla luce degli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia per il 2030 e il 2050.
In base alla direttiva 2012/18/UE1, sono stabilite scadenze adeguate per i processi di consultazione, che prevedano un tempo sufficiente per informare il pubblico e per consentirgli di partecipare efficacemente al processo decisionale in materia ambientale. Sono gli Stati membri a determinare cosa sia una scadenza adeguata. Progetti come quello a cui fanno riferimento gli onorevoli deputati rientrano anche nel campo di applicazione della direttiva 2011/92/UE3, che impone agli Stati membri di adottare le misure necessarie per garantire che le autorità competenti siano informate dei progetti che possono avere un impatto rilevante sull’ambiente e che le consultazioni pubbliche si svolgano prima della concessione dell’autorizzazione, con un anticipo di almeno 30 giorni.
1 Direttiva 2012/18/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, recante modifica e successiva abrogazione della direttiva 96/82/CE del Consiglio (GU L 197 del 24.7.2012, pag. 1).
2 Allegato II, punto 3, lettere b), c) o d), della direttiva 2011/92/UE.
3 Direttiva 2011/92/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (GU L 26 del 28.1.2012, pag. 1), modificata dalla direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014 (GU L 124 del 25.4.2014, pag. 1).