La legge di bilancio del governo Meloni è fatta di tagli, sofferenze per i ceti sociali più deboli, mentre si finanziano le lobby delle armi. L’abbassamento della soglia di esenzione dell’addizionale comunale IRPEF, dai 18.000 euro, ai 15.000 euro lordi (praticamente un reddito medio sui circa 800/850 euro mensili), decisa dal Comune di Crema di fatto attacca i cittadini più poveri.
Il governo della destra-destra ha votato una manovra che contiene ben 13 miliardi di euro di tagli ai ministeri e agli enti locali e regioni. Definanziamento per 4,5 miliardi di euro per il fondo automotive del Ministero delle imprese e del made in Italy, questo mentre siamo ormai al ventunesimo mese consecutivo di crollo della produzione manifatturiera, ci troviamo in una crisi epocale del settore auto e il governo decide di tagliare il futuro.
Tutte le Università si verranno a trovare in una situazione drammatica, per comprendere si pensi che l’Alma Mater di Bologna, prima università del mondo occidentale, avrà riduzioni per 62 milioni di euro nel triennio, questo significa meno assunzione di docenti e di personale ATA; a Torino i tagli incideranno per 20 milioni di euro; a Bergamo per 5 milioni di euro; a Firenze per 17 milioni di euro; a Padova per 16 milioni di euro; a Palermo per 12 milioni di euro.
Mentre i salari reali restano infimi, il tasso di povertà sale, ormai non è lontano dal 10 % della popolazione (quasi 6 milioni di persone, delle quali 1,3 milioni in età minore).
I tagli avvengono mentre i cittadini si aspettano dai Comuni sempre maggiori servizi, per la popolazione che invecchia, per affermare il diritto alla casa, per l’educazione, per la coesione sociale e per le politiche giovanili.
Il presidente dell’ANCI, l’Associazione dei Comuni, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ha dichiarato al Manifesto che gli investimenti per i Comuni nei prossimi 5 anni saranno ridotti per ben 3,2 miliardi di euro.
In questa situazione negativa, il Comune di Crema, a fronte di tagli ai trasferimenti statali per 1,5 milioni di euro nei prossimi tre anni, ha deliberato l’abbassamento della soglia di esenzione dell’addizionale comunale sull’IRPEF, dai 18 ai 15 mila euro lordi annui.
Siamo consapevoli dei problemi sociali che il Comune di Crema deve affrontare con scarse risorse, la spesa sociale è scoppiata, ha dichiarato la Presidente della Commissione Consiliare sui servizi sociali, basta pensare al raddoppio degli alunni certificati, dai 108 del 2018, agli attuali 228, con un costo di 2 milioni di euro. Oppure alle 470 domande accolte dal Comune per aiuti alla morosità incolpevole, oppure alla forte richiesta di case popolari dell’Aler o del Comune.
Ciò nonostante come Rifondazione Comunista riteniamo totalmente sbagliata la scelta di far pagare alle persone più deboli l’addizionale IRPEF; si dovevano cercare altre strade, nel caso aumentare il prelievo progressivo sui redditi più elevati.
L’ANCI deve svolgere un’azione più incisiva nei confronti del governo, organizzare la protesta dei Comuni, indipendentemente dal colore politico, per rivendicare le risorse necessarie al mantenimento dei servizi attualmente erogati.
Piergiuseppe Bettenzoli
Partito della Rifondazione Comunista