Sabato primo luglio, giornata di mobilitazione per i circoli del Partito della Rifondazione Comunista Cremonese e Casalasco: banchetto a Cremona del circolo cittadino ai giardini di piazza Roma lato via Manzoni dalle ore 10 alle ore 13 e banchetto del circolo Rive Gauche a Casalmaggiore in piazza Garibaldi angolo via Cairoli dalle 8,30 alle 12. Il PRC prosegue nel sostegno alla campagna “Riprendiamoci il Comune” lanciata a livello nazionale da ATTAC e molti altri soggetti sociali. Si tratta di due proposte di legge d’iniziativa popolare strettamente connesse tra loro: una sulla riforma della finanza locale e l’altra sulla ripubblicizzazione di Cassa Depositi e Prestiti. La prima proposta va a sostegno dei Comuni e della loro capacità di garantire servizi alla collettività: si sostituisce il mero pareggio di bilancio finanziario con il bilancio sociale, ecologico e di genere, in difesa dei beni comuni come suolo, acqua e aria; si eliminano le norme che impediscono l’assunzione stabile di personale, si riacquisiscono i servizi esternalizzati, si introducono percorsi e strumenti di democrazia partecipativa. Ma i soldi per fare tutte queste cose utili dove si prendono? Ed ecco la seconda proposta di legge che sostiene la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti, ente oggi privatizzato, che gestisce l’enorme risparmio postale (280 mld di euro). Un tempo la Cassa concedeva agli enti locali mutui a tassi agevolatissimi e con tempi di restituzione molto lunghi e questo ha permesso ai Comuni, anche ai più piccoli, di costruire opere necessarie come scuole, acquedotti, pubblica illuminazione, ospedali. Oggi la Cassa è diventa una banca come le altre e pensa ai profitti e non più all’interesse collettivo. E’ tempo di rimediare. Per queste due proposte di legge è possibile firmare anche online fino al 15 luglio.
Agli stessi banchetti di sabato è possibile sostenere anche un’altra importantissima proposta di legge lanciata da Unione Popolare la cui campagna è appena iniziata e durerà fino a novembre, per istituire nel nostro Paese il salario minimo legale di almeno 10 euro lordi all’ora. Garantire per legge un salario minimo a 10 euro lordi all’ora significa far uscire dalla soglia di povertà milioni di persone in un Paese in cui un lavoratore su 4 è povero e un terzo dei lavoratori guadagna meno di 1000 euro al mese. Applichiamo finalmente l’art. 36 della Costituzione: “il lavoratore ha diritto a una retribuzione sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Vi aspettiamo numerosi. La biro ce l’abbiamo noi, voi ricordatevi il documento d’identità.
Francesca Berardi
Segreteria Partito della Rifondazione Comunista di Cremona
2 risposte
😂
Comunisti fa gia ridere il nome