Licia Tumminello, 66 anni, palermitana di nascita ma ormai cremasca a tutti gli effetti, figura tra i venti segnalati del Premio letterario Italo Calvino per il libro Undici giorni. “per la stratificata analisi della crisi di una famiglia siciliana ormai borghese in concomitanza con l’epoca tellurica del ’68 e del terremoto del Belice”. La comunicazione all’autrice è stata fatta il 3 agosto. In questi giorni la giuria sta lavorando per inviare ai 926 concorrenti i giudizi sulle loro opere, una tappa fondamentale dell’attività che richiede un grande impiego di risorse, ma è il segno distintivo degli organizzatori. E puntuali stanno già arrivando ringraziamenti e critiche alle quali come sempre la giuria risponderà. Nel frattempo gli organizzatori cercano di trovare uno sbocco editoriale ai finalisti:. L’opera di Licia Tumminello figura tra i titoli segnalati dal comitato di lettura del Premio (e non dalla giuria esterna che ha già terminato il suo impegno il 14 giugno decretando vincitore e menzioni tra i dieci manoscritti finalisti). Sono 29. La scelta non è stata facile perché parecchi erano i testi di qualche interesse. ‘Abbiamo mirato alla qualità e alla varietà, dando anche riconoscimento a chi ha lavorato positivamente su testi già presentati e magari anche segnalati in precedenti edizioni – spiegano gli organizzatori -. In particolare hanno qui trovato posto due opere scritte in un invidiabile italiano da giovani autori nati in Paesi di migrazione come l’Albania e il Pakistan. È bello che anche in Italia si diffonda questo fenomeno già così vivo e vitale in altri Paesi europei che significa, da una parte, integrazione e, dall’altra, apertura di orizzonti per gli italiani doc, fatto tanto più significativo in un momento in cui buona parte del mondo politico e dell’opinione pubblica si dimostra restia a quella che sarebbe un’ovvia misura di civiltà come lo ius scholae. C’è poi un testo di straordinario interesse, Nel marsupio della storia, dell’italo-etiope Maria Viarengo, che contribuisce a illuminare il rimosso del nostro passato coloniale. Sorprese che speriamo si facciano in futuro più frequenti. Auspichiamo che tanti tra i segnalati vengano adocchiati da editori piccoli e grandi e possano così venir messi a portata del pubblico’.
La più giovane concorrente è Anna Peinetti del 2009 e i più anziani, Giuliana Capizzi del 1928 e Luigi Pignaris del 1929.
Una risposta
Lo stile artistico di Licia è sobrio, incisivo, realistico. Sa cogliere i sentimenti anche più reconditi e li presenta in modo semplice e spontaneo.
Complimenti alla scrittrice.