Prendersi del tempo per sé stessi: perché è così importante e perchè ci risulta difficile farlo?
Ecco, ora che lo sapete vi spiego anche il perché: ho deciso di staccare, di prendermi una pausa e di godermi le ferie.
‘Staccare’, ‘pausa’, ‘ferie’: tre parole che manager, businessmen, direttori, amministratori delegati e quant’altro spesso mal sopportano (soprattutto durante le tre settimane in qualche posto esclusivo, iperconnessi e sempre sul pezzo ad ogni costo).
Ma torniamo a noi.
In molti storcono il naso, in fondo scrivere un post è un esercizio che si può fare in ogni dove, in spiaggia come in cima alla montagna. Vero. In fondo un articolo può essere scritto e preimpostato settimane prima della pubblicazione, si può programmare. Vero.
Allora perché ho scelto di non farlo? Semplice, ho deciso che per qualche giorno avrei semplicemente staccato la spina e bye bye! Solo ferie, relax, lettino e aperitivo.
Non ho lavorato da remoto: non ho scritto dopo pranzo, ma ho preferito la pennichella: ricarica mentale e fisica, con i miei tempi e il mio ritmo in modalità off line.
Nulla che fosse così urgente da costringermi a mettermi al lavoro subito dopo il caffè, nulla che valesse veramente la pena di disturbare la mia vita privata.
L’ho fatto per anni prima di oggi e mi sembrava figo avere il pc acceso anche in vacanza, ricevere chiamate e risolvere problemi anche dalla spiaggia.
Oggi, a ripensarci e valutando poi come sono andate le cose, credo che non sia stato poi così cool, che nulla di grave stava succedendo, nulla di così urgente da impedire a qualcuno di disturbarmi in ferie.
‘Sono in ferie, ma se hai bisogno chiamami pure’ è una frase che -a mio avviso- bisognerebbe disimparare, cancellare proprio.
Siamo onesti: quante volte il motivo per cui dall’azienda siamo stati chiamati durante le ferie era realmente tanto grave e tanto urgente da giustificare il fatto di disturbare una persona che si dedica a se stessa e alla sua famiglia?
Dobbiamo fare due riflessioni:
- o abbiamo abituato i colleghi a invadere la sfera del nostro privato anche per motivi banali,
- oppure non siamo stati in grado di delegare e di insegnare
In entrambi i casi, il risultato è che il tempo da dedicare a noi stessi è stato sciupato, nella quantità e nella qualità.
Si tratta di rispetto, che dobbiamo avere noi per noi stessi e pretendere dagli altri nei nostri confronti.
Non ho preparato e programmato i post prima della partenza: certo, avrei potuto e forse dovuto. In realtà c’è stato un tema di impegni accumulati nei giorni precedenti, che hanno comportato un lavoro di preparazione, studio ed approfondimento su altri fronti.
Quindi sì, ho avuto poco tempo e mi è sembrato sciocco spenderlo buttando giù articoli o post sul primo argomento che mi passava per la testa, col rischio anche di scrivere cose banali e poco approfondite. Il risultato sarebbe stato quello di barattare una presenza a tutti i costi con una presenza di qualità. Ho preferito il silenzio al rumore di fondo.
Quindi, sì, ho staccato la spina, ho messo da parte il pc e mi sono rilassata, mi sono guardata attorno, ho studiato in silenzio e con calma le persone, i luoghi, le notizie, i toni e le parole della comunicazione, traendo un mare di spunti per i prossimi articoli e per i post a venire.
Scommetto che non vi sono mancata e nemmeno ve ne siete accorti.
E vi garantisco che la stessa cosa succede anche per chi lavora con o per voi: non ho mai visto aziende fallire perché il loro consulente o collaboratore se n’era andato in ferie un paio di settimane.
E se veramente siete da soli e insostituibili, se senza di voi il cliente o l’azienda sono nei guai perché non avete collaboratori per sostituirvi, attenzione!
Le ferie si possono programmare, gli imprevisti no.
Se non avete il minimo margine di manovra, vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato e pericoloso nel modo di approcciarvi al lavoro.
- Avete troppi incarichi per una sola persona? Se la risposta è sì, fate una riflessione, una seria analisi SWOT e trovate subito il modo di uscire da questo cul de sac finché potete decidere con calma
- L’azienda non ha una figura che possa coprirvi in caso di assenza? Se la risposta è no, non è perché siete bravissimi (sicuramente lo siete) e insostituibili (nessuno lo è), ma perché l’azienda non è ben organizzata o se ne sta approfittando
Quindi, augurando buone ferie a tutti, vi invito a riflettere proprio sull’importanza di staccare la spina dal lavoro, prendersi i propri tempi e seguire i propri ritmi almeno in ferie.
Siamo professionisti, non macchine. Il tempo libero è nostro alleato, non nostro nemico. Ma dipende dall’uso che ne facciamo e da come lo trattiamo.
Buone Ferie e buono stacco di spina!
Michela Garatti
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2 risposte
Purtroppo non è così semplice e facile staccare come lei giustamente consiglia. Bisogna provare ad esserci in tante situazioni e allora apparirà chiaro che quello stacco che suggerisce, almeno per un periodo prolungato di almeno dieci giorni, è un bene, una risorsa da privilegiati….
VA BENE UNA PAROLA CHE PURTROPPO VA DI MODA UNA DONNA CRISTIANA NON LO DICE CHE FIG……VOI CHE AVETE COMPITI IMPORTANTI PRENDETE LA BIBBIA E RIFLETTETE SULLA PAROLA.
VI RINGRAZIO.
ILARIO COSLOVI DI TRIESTE
TEL.347O874121 email laveritaeditutti@gmail.com