In queste settimane in Comune è in corso l’esame delle osservazioni alla variante del Piano di Governo del Territorio da parte della competente commissione consiliare e puntualmente in città c’è chi torna a parlare del cosiddetto “Parco dell’economia circolare” come se si trattasse di qualcosa di più reale dell’Isola che non c’è di Peter Pan.
Il Comitato BiometaNO Cremona ritiene che sia necessario spronare la politica locale affinché abbandoni il piano delle narrazioni fantasiose, cominciando a chiamare le cose con il proprio nome: l’unico parco esistente nella zona interessata dal mega progetto di A2A è il PLIS del Po e del Morbasco, con i relativi vincoli. Il resto ha il valore di un mero enunciato inserito nella relazione del PGT e, nella migliore delle ipotesi, è frutto di una visione superficiale in nulla supportata da atti amministrativi che ne legittimino l’esistenza.
Come denunciamo da un anno a questa parte, in virtù delle vigent norme in materia di consumo di suolo, il Comune non dispone legittimamente di un ambito di trasformazione così esteso; pertanto, si è inventato un castello di carta del tutto arbitrario introducendo nel PGT un titolo vuoto. Successivamente A2A, forte di un protocollo d’intesa che in realtà non ha alcuna valenza regolatoria, ha a sua volta presentato il progetto dell’impianto per la produzione di biometano motivando la scelta del sito in questione sulla base dell’inesistente destinazione urbanistica di cui sopra. Così facendo, l’amministrazione Galimberti ha scaricato la responsabilità dell’operazione sul proponente e sull’ente Provincia tramite l’espediente dell’autorizzazione unica che, laddove venisse concessa, potrebbe avere automaticamente titolo di variante in deroga al PGT. In sintesi, chi sostiene questo progetto sta tentando di mettere a segno un’autentica porcata sotto il profilo urbanistico senza assumersene la responsabilità.
Il nostro Comitato, supportato in questo anche da alcune affermazioni che gli stessi tecnici comunali hanno avanzato nel corso della prima conferenza dei servizi oltre che da solida giurisprudenza amministrativa, sostiene fin dalla sua costituzione che tale deroga sia da intendere come applicabile alla procedura di variante urbanistica e non certo ai parametri di legge sul consumo di suolo che tali rimangono.
Al netto della prevedibile retorica dei difensori d’ufficio dell’impianto, sono proprio alcuni atti assunti in questi giorni dalla stessa commissione territorio a confermare la solidità delle nostre affermazioni se si pensa che, per esempio, non è stato dato luogo a procedere ad un’osservazione relativa alla possibilità di realizzare in quel comparto un impianto fotovoltaico proprio perché non consentito dall’attuale sistema delle regole. Il re è nudo!
Il Comitato stigmatizza pertanto la grande superficialità di chi anziché rimediare agli errori del passato continua a vaneggiare di un parco dell’economia circolare che finirebbe per trasformare piratescamente l’unico vero parco esistente in un’area industriale di dimensioni abnormi.
Ci opporremo sempre e in ogni sede a un progetto che vorrebbe trasformare il sud della città in un autentico immondezzaio anteponendo per l’ennesima volta gli interessi di un colosso privato a quelli della collettività, scaricando sui cittadini i costi ambientali e sanitari dell’operazione e minacciando la qualità della vita e il valore dei patrimoni immobiliari e agricoli circostanti.
I cittadini chiedono alle forze politiche maggiore serietà nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica, non sudditanza ai soggetti privati che intendono estrarre valore dal nostro territorio rastrellando contributi pubblici e perpetuando operazioni di green washing nella pretesa di realizzare la transizione ecologica inondando di traffico, odori e polveri sottili un territorio già sovraccarico ed estraendo dalla materia organica carbonio che naturalmente dovrebbe essere sequestrato al suolo per spararlo in atmosfera so;o forma di gas climalterante.
Comitato BiometaNO Cremona