Le oasi protette affidate in gestione ai cacciatori. Gli anellini posti sulle zampe degli uccellini usati come richiami vivi per la caccia controllati solo da un veterinario, escludendo qualsiasi ‘divisa’. Uccellini, feriti dai pallini dei cacciatori, curati e riutilizzati come richiami vivi: “Gli emendamenti alla legge ordinamentale presentati dalla destra e a firma Carlo Bravo e Floriano Massardi, già noti per posizioni sull’attività venatoria per nulla condivisibili, fanno rabbrividire. Ci auguriamo che in Aula anche la maggioranza concordi con noi che siamo oltre il limite della decenza”.
A dirlo il consigliere regionale Matteo Piloni al termine della seduta dell’VIII Commissione Agricoltura dove si discuteva, appunto, la ‘Prima legge di revisione normativa ordinamentale 2024’ del consiglio regionale lombardo.
“Le due proposte a firma Bravo, esponente di Fdi, chiedono, la prima che la gestione delle oasi di protezione possa essere affidata dalla Regione ad associazioni di protezione ambientale con provata esperienza nella gestione di aree protette, come già diceva la norma, ma ora anche ad associazioni venatorie o ai comitati di gestione di ambiti territoriali o comprensori alpini di caccia, come previsto dall’emendamento. Ora, che delle oasi protette vengano gestite dagli stessi per limitare i quali sono state create, ci sembra quanto meno singolare. Ma poi andiamo oltre: nel secondo emendamento, lo stesso Bravo – che, ricordiamo, è stato denunciato lo scorso novembre dai carabinieri forestali per contraffazione degli anelli dei suoi richiami vivi usati per cacciare – ha proposto, e gli è stata approvata, la richiesta di affidare esclusivamente a un medico veterinario dell’Ats competente il maneggio del richiamo vivo per il controllo degli anellini. Insomma, con la scusa del benessere animale, taglia fuori dall’attività di vigilanza tutta una serie di figure in divisa oggi preposte a questo scopo, ovvero Corpo forestale, guardia parchi, agenti di polizia giudiziaria, persino guardie giurate comunali o guardie private. Troppo comodo”, lamenta il consigliere dem.
Infine, “la richiesta che ci ha fatto veramente inorridire, a firma del leghista Massardi, altro strenuo difensore di un modello di caccia spregiudicato ed irrispettoso della tutela del territorio. Il suo emendamento recita testualmente: ‘Il cacciatore è autorizzato ad usare come richiami vivi gli uccelli feriti nell’esercizio dell’attività venatoria, purché non accecati o mutilati, ai quali appone al tarso il contrassegno’. Cioè, come spiega nella relazione che accompagna questo vergognoso emendamento, gli uccellini feriti durante le battute di caccia possono essere recuperati, curati con attenzione e magari affetto, e ‘una volta sopraggiunta la completa guarigione’ possono essere utilizzati come richiami vivi! Ma attenzione: se sono rimasti gravemente feriti, quindi sono ciechi o hanno perso un’aluccia o una zampina, non si può fare. In fondo, hanno un cuore anche le destre cacciatrici…”, ironizza sbigottito Piloni.
“Ci auguriamo veramente che queste follie non diventino realtà. Qui siamo oltre il buonsenso: l’attività venatoria è una cosa, che si sia d’accordo o meno, ma lasciare mano libera ai cacciatori nelle aree protette o sfruttare in questo modo indegno la nostra fauna, che andrebbe al contrario tutelata al massimo, ci pare veramente troppo anche per la destra”, conclude il consigliere Pd.
“Le due proposte a firma Bravo, esponente di Fdi, chiedono, la prima che la gestione delle oasi di protezione possa essere affidata dalla Regione ad associazioni di protezione ambientale con provata esperienza nella gestione di aree protette, come già diceva la norma, ma ora anche ad associazioni venatorie o ai comitati di gestione di ambiti territoriali o comprensori alpini di caccia, come previsto dall’emendamento. Ora, che delle oasi protette vengano gestite dagli stessi per limitare i quali sono state create, ci sembra quanto meno singolare. Ma poi andiamo oltre: nel secondo emendamento, lo stesso Bravo – che, ricordiamo, è stato denunciato lo scorso novembre dai carabinieri forestali per contraffazione degli anelli dei suoi richiami vivi usati per cacciare – ha proposto, e gli è stata approvata, la richiesta di affidare esclusivamente a un medico veterinario dell’Ats competente il maneggio del richiamo vivo per il controllo degli anellini. Insomma, con la scusa del benessere animale, taglia fuori dall’attività di vigilanza tutta una serie di figure in divisa oggi preposte a questo scopo, ovvero Corpo forestale, guardia parchi, agenti di polizia giudiziaria, persino guardie giurate comunali o guardie private. Troppo comodo”, lamenta il consigliere dem.
Infine, “la richiesta che ci ha fatto veramente inorridire, a firma del leghista Massardi, altro strenuo difensore di un modello di caccia spregiudicato ed irrispettoso della tutela del territorio. Il suo emendamento recita testualmente: ‘Il cacciatore è autorizzato ad usare come richiami vivi gli uccelli feriti nell’esercizio dell’attività venatoria, purché non accecati o mutilati, ai quali appone al tarso il contrassegno’. Cioè, come spiega nella relazione che accompagna questo vergognoso emendamento, gli uccellini feriti durante le battute di caccia possono essere recuperati, curati con attenzione e magari affetto, e ‘una volta sopraggiunta la completa guarigione’ possono essere utilizzati come richiami vivi! Ma attenzione: se sono rimasti gravemente feriti, quindi sono ciechi o hanno perso un’aluccia o una zampina, non si può fare. In fondo, hanno un cuore anche le destre cacciatrici…”, ironizza sbigottito Piloni.
“Ci auguriamo veramente che queste follie non diventino realtà. Qui siamo oltre il buonsenso: l’attività venatoria è una cosa, che si sia d’accordo o meno, ma lasciare mano libera ai cacciatori nelle aree protette o sfruttare in questo modo indegno la nostra fauna, che andrebbe al contrario tutelata al massimo, ci pare veramente troppo anche per la destra”, conclude il consigliere Pd.
9 risposte
Se non c’è sensibilità nei confronti degli umani, e ne abbiamo prove ricorrenti, che cosa interessa di trattare gli animali in modo rispettoso? Vergogna!
Fanno solo schifo.
Nuova raccolta firme per referendum abolizione totale della caccia.
E i bigattini, che piaccia o meno sentirselo dire, sono animali vivi usati come esca per la pesca analogamente agli uccellini per la caccia. Per cui se ci si inorridisce per la caccia,lo si faccia anche per la pesca.
Difatti abolire caccia e pesca.
Certo che quest’interessamento ora di Piloni x la tutela delle oasi protette, alla vigilia delle elezioni comunali e a fronte della bocciatura di un danno ben più grave che il suo partito stava facendo in un parco, quello del Po e Morbasco con l impianto a biometano e su cui mi risulta che Piloni stesso fosse d’accordo,a differenza degli encomiabili Lipara e Marchi, dello stesso partito,suona un po’strano. È evidente che quanto vorrebbero fare quei due personaggi da lui citati, è stigmatizzabile,ma è solo una proposta che si spera non vada a buon fine. D’altronde non ho mai visto Piloni particolarmente interessato ad articoli da noi proposti sulla natura e in particolare al mio ultimo che era un monito chiaro contro la caccia indiscriminata. Vorrei tranquillizzare a questo punto Giorgia, che le flatulenze più o meno maleodoranti vengono da entrambe le parti e purtroppo non possiamo prevedere quanto dureranno.
Però non ci ha detto se lei è un cacciatore o meno.
Ma secondo lei, dagli articoli che scrivo, l’ultimo in particolare,le sembro un cacciatore? Vada a leggerlo e comunque per rassicurarla, non solo non sono cacciatore, ma neppure pescatore, anche perché tra caccia e pesca non ci vedo alcuna differenza.
Oasi protette date in gestione ai cacciatori? Come dire asili d’infanzia dati in gestione ai pedofili.
Si un’assurdità.