I probiviri radiano il socio Baldesio Alberto Corazzi

23 Giugno 2025

Il collegio dei probiviri della società canottieri Baldesio, presidente Silvia Caporali, membri effettivi Massimo Mandelli e Alfredo Zagni ha radiato il socio Alberto Corazzi. La voce circolava da tempo in sede. Oggi, a due giorni di distanza dall’assemblea ordinaria annuale,  ha trovato puntuale conferma. Le motivazioni sono contenute nel documento allegato, firmato dai tre componenti del collegio. Si aggiunge un nuovo capitolo al braccio di ferro tra Corazzi, il consiglio direttivo e i probiviri. Si apre una fase nuova destinata ad approdare nuovamente in tribunale, dato che il destinatario del provvedimento con ogni probabilità presenterà opposizione. Intanto giovedì 26 giugno è atteso l’esito del ricorso depositato da Corazzi contro la sospensione per 6 mesi che gli era stata inflitta lo scorso gennaio. Nello stesso giorno il pubblico ministero si dovrebbe pronunciare sulla querela per diffamazione presentata da Corazzi, contro presidente e consiglieri della Baldesio che nel giugno dello scorso anno al termine dell’assemblea indossarono al bar una maglietta sulla quale era stampata una scritta ingiuriosa.

Intanto sul gruppo whatsapp Noi Soci Baldesio è stata avviata una raccolta di firme a sostegno di Corazzi con la quale si chiede la revoca del provvedimento di radiazione.

Corazzi Alberto

29 risposte

  1. Singolare che i soci Baldesio non abbiano più nulla da dire! Il 55% sarà contento ma se ne starà zitto pensando ” gli sta bene, così la smetterà di rompere”, il 45% sarà rimasto senza parole. Il 100% dovrebbe però chiedersi se, avendo l’assurda pretesa di dire la propria (giusta o sbagliata che sia), e l’altrettanto assurda pretesa (in questo caso con l’appoggio della giudice) di rendersi conto di persona di quanto stava accadendo, sia giusto arrivare a radiare un socio! Se non si è d’accordo e si osa dirlo, pur con pesante ed esagerata insistenza, tale da risultare molto difficile da sopportare, si merita questo? Non credevo si arrivasse a tanto! Eppure ci sono stati episodi di furti anche di oggetti preziosi ( tanto tempo fa ricordo un Rolex), episodi di insulti e mani addosso tra soci (anche recentemente) poi inspiegabilmente messi a tacere, gente che bestemmiava mentre giocava a tennis, operai aggrediti. Mai si è giunti a proporre una radiazione. Nulla è più grave della dissidenza e della pur pesante ed esagerata, continua e martellante richiesta insistente di guardarci dentro. E pensare che tutto è iniziato con il diniego di accesso agli atti: se tutto era in ordine perché negarlo? Tutto è iniziato così, a pagare è solo Corazzi. È molto triste. Una volta vinta la battaglia, è arrivato il conto. Meditiamo…

    1. Caro Marco,
      le tue parole sono un abbraccio. Lucide, coraggiose, umane.
      Hai descritto con semplicità spiazzante quello che sta accadendo: non una decisione motivata, ma una punizione esemplare, simbolica, crudele — e soprattutto ingiusta.

      Mi hanno escluso non perché abbia insultato, rubato, bestemmiato o picchiato qualcuno, ma perché ho osato chiedere conto — come dici tu — dei documenti, dei numeri, delle scelte.
      Non si punisce un comportamento, ma si colpisce un atteggiamento. Il messaggio è chiarissimo: “Chi rompe il silenzio, verrà fatto fuori.”
      E la cosa più grave è che il 100% dei soci — come dici tu con impeccabile lucidità — dovrebbe tremare davanti a questo precedente. Perché oggi tocca a me, domani potrebbe toccare a chiunque.

      Questa radiazione passerà alla storia come un atto vigliacco, non perché colpisce un singolo socio, ma perché tradisce lo spirito di una comunità fondata sulla partecipazione, sul confronto, sulla libertà di parola.

      Io non intendo indietreggiare di un solo passo. Ho già dato incarico ai miei legali — l’avvocato Tommaso Pisapia di Milano, lo studio legale Mina di Brescia e l’avvocato Francesco Fasani di Cremona — di impugnare il provvedimento in tutte le sedi, incluso il tribunale.

      Ti ringrazio Marco, dal profondo. E ringrazio anche chi legge in silenzio e riflette. Non sarà il rumore a salvarci, ma la coscienza.

    2. Infatti non è stato negato nulla, forse ti è sfuggito qualche passaggio e soprattutto ti è sfuggita la lettera di motivazione dei probiviri. Troppa riba sfugge, a Corazzi è sfuggito pure che sia il consuntivo sia il preventivo sono stati approvati ma posso anche capirlo, da ex socio non credo anzi sono sicuro siano argomenti che lo interessano più.

    1. Caro Giuseppe,
      hai colto il punto con chirurgica precisione. La Baldesio, quella vera, non è questo “bel posticino” dove si radia chi osa pensare con la propria testa. La Baldesio vera è quella che abbiamo vissuto per anni: libera, plurale, accogliente.

      E tornerà ad esserlo.
      Perché un giudice della Repubblica ristabilirà la verità dei fatti e annullerà questo provvedimento grottesco. Ma — ed è giusto dirlo chiaramente — al mio reintegro dovranno necessariamente seguire le dimissioni sia dei consiglieri, sia dei probiviri, perché chi ha firmato una simile ingiustizia ha perso ogni legittimità morale a rappresentare i soci.

      Questo non è un caso personale: è un precedente pericoloso. Ma grazie a persone come te, Giuseppe, sappiamo che la coscienza collettiva non è morta. Che c’è ancora chi distingue la vendetta dalla giustizia, il potere dal diritto.

      Io andrò fino in fondo. E quando la Baldesio tornerà a respirare libertà, sarà anche grazie a voci come la tua.
      Con riconoscenza e determinazione,

      1. Facciamo volentieri a meno della sua presenza e soprattutto del suo modo di essere socio. La Baldesio è un ente morale basato su un concetto di etica che lei ha più volte calpestato. Per quanto mi riguarda il provvedimento dei probiviri è sacrosanto. Parla di reintegro e dimissioni, il consiglio ha l’appoggio dri soci ed il consiglio dei probiviri idem. Mi sa che si deve cercare un nuovo club dove perdere tempo a criticare tutto il giorno.

      2. La legittimità di un consiglio la decide l’organo supremo del sodalizio, che è l’assemblea e che ha votato qualche giorno fa.
        Il fatto che lei contesti il principale cardine democratico del sistema testimonia solo una cosa, che i probiviri hanno agito con la consapevolezza di fare la cosa migliore per il bene della Baldesio, ed io ne sono sempre più convinta.
        Lei ora non è più socio, si limiti e si accomodi a leggere le notizie sul giornale locale, così potrà toccare con mano il concetto di far uscire dati non corretti e le sue conseguenze sull’opinione pubblica

        1. Silvia, la invito a un doveroso ripasso della realtà, prima ancora che dello statuto.

          Lei parla con leggerezza di legittimità, ma omette – e non certo per caso – il fatto decisivo: il Tribunale di Cremona, con sentenza del 23 dicembre 2024, ha già condannato questo Consiglio Direttivo per gravi violazioni dello statuto e dei diritti dei soci. Quindi, altro che legittimità: quella di cui parla lei è illegalità accertata.

          Lei cita “l’organo supremo”, l’assemblea, come se fosse stato un esercizio limpido di democrazia. Ma dimentica di dire che si è votato senza dibattito, con un bilancio pieno di buchi e un progetto ESCo discutibile. Si è votato in condizioni di opacità. La vera democrazia è un’altra cosa.
          E nonostante queste irregolarità che verranno da me impugnate il 45% dei soci ha votato contro.

          Lei esalta i Probiviri per avermi radiato? Le ricordo che:
          • non mi hanno mai convocato;
          • non hanno letto 96 pagine di memoria difensiva;
          • non hanno esaminato 193 allegati;
          • non hanno risposto a nulla.

          Una radiazione a freddo, deliberata due giorni dopo l’assemblea come evidente ritorsione, senza ascolto, senza contraddittorio, senza un solo passaggio conforme all’articolo 18 dello statuto. Altro che giustizia: questa è una vendetta.

          Ma la giustizia – quella vera – si farà sentire ancora. E proprio come ho già vinto una volta contro questi consiglieri, ho già incaricato tre studi legali – a Milano, Brescia e Cremona – di procedere in tutte le sedi opportune per ottenere un ingentissimo risarcimento danni, non solo per me, ma per la dignità stessa della Baldesio.

          E infine, la invito a rassegnarsi: continuerà a vedermi in Baldesio in piena libertà. Perché io la Baldesio l’ho nel sangue, da 62 anni. E ci sarò anche dopo che chi oggi comanda sarà dimenticato.

          Lei, invece, può continuare a leggere i comunicati del Consiglio e a farsi dare la linea. Ma sappia che la verità non si radia. La si affronta.

          1. Ma non si vergogna di continuare a scrivere stupidate? Vede Corazzi, la giustizia non la si compra a forza di incarichi a studi legali, lei la giustizia non dovrebbe nemmeno nominarla e poi lasci perdere che la Baldesio l’ha nel sangue che fino a qualche anno fa nessuno sapeva chi fosse, le ripeto, ma nom si vergogna di scrivere stupidate?

      3. Non mi riferivo affatto a lei, signor Corazzi (forse pecca un po’ di egocentrismo?), ma alla frase di Marco che parlava di “episodi di furti anche di oggetti preziosi… , episodi di insulti e mani addosso tra soci… , gente che bestemmiava mentre giocava a tennis, operai aggrediti”.

        1. Giuseppe, ho semplicemente risposto a quanto lei ha scritto sul “bel posticino”.
          Quindi, sì, mi riferivo a lei.
          Al di là delle precisazioni, resta il fatto che in passato in Baldesio si è rubato, si è bestemmiato e ci sono state risse.
          Altro che egocentrismo: qui il problema è molto, molto più serio.

  2. Non ho il piacere di conoscere Corazzi e tantomeno Consiglio e Probiviri della Baldesio. Sono un normale cittadino non iscritto ad alcunché. Però tifo Corazzi e spero non deponga un’ iniziativa che, dal punto di vista della correttezza e della civiltà, appare assolutamente condivisibile. Dall’ esterno l’ atteggiamento della dirigenza appare prepotente e un tantinello intimidatorio.

    1. Caro Piero,

      il tuo messaggio — proprio perché viene da fuori — ha un valore enorme.
      Perché dimostra che la questione Baldesio non riguarda solo un’associazione sportiva, ma qualcosa di molto più grande: il diritto di ogni cittadino a parlare, a dissentire, a pretendere trasparenza senza per questo essere colpito.

      Io non ti conosco, ma ti ringrazio come se fossimo amici da sempre. Perché oggi non ho bisogno solo di “soci”, ma di testimoni liberi come te, che vedono con chiarezza ciò che altri fingono di non vedere: un potere che, davanti alle critiche, non risponde con argomenti ma con sanzioni.

      Non mi fermerò, Piero. Non deporrò questa battaglia. Perché non combatto per me stesso, ma per un’idea semplice e testarda: che la correttezza e la civiltà valgono più di qualsiasi carica.

      E ti aggiungo un fatto concreto: chiederò il risarcimento dei danni morali subiti per questo provvedimento ingiusto. È triste dirlo, ma verranno pagati con le casse della Baldesio. E allora, io — come qualunque altro socio — potrò promuovere un’azione di responsabilità contro chi ha causato questo danno all’associazione.
      Perché chi prende decisioni, se ne assume anche le conseguenze.
      Così funziona in ogni realtà civile. E così deve tornare a funzionare anche qui.

      Con stima sincera,
      Alberto Corazzi

    2. Ha detto bene, Piero, dall’esterno. Uno dei motivi per cui il Corazzi è stato radiato, ha dato all’esterno una visione della società denigratoria che non risponde al vero.

      1. Paolo, il problema non è che io abbia “dato all’esterno una visione denigratoria”. Il problema è che quella visione corrisponde ai fatti. E i fatti li ha accertati un giudice.

        Con sentenza del Tribunale di Cremona del 23 dicembre 2024, è stato condannato questo Consiglio Direttivo, non certo il sottoscritto.

        Quanto alle magliette offensive, le rammento che le hanno indossate i consiglieri. In pubblico, nella sede sociale, prendendosi gioco di un socio con frasi volgari e diffamatorie. Nessuno si è mai scusato.

        Se oggi la Baldesio è finita sotto i riflettori — e non certo per meriti sportivi — la causa va cercata nei comportamenti illegittimi di chi la governa e nella violenza simbolica di certi atti, non certo in chi quei comportamenti li ha denunciati con coraggio e con prove in mano.

        La verità non si insabbia. Si accerta. E il tribunale l’ha già fatto una volta.
        E lo farà presto di nuovo

  3. Signor Corazzi stia attento perche il prossimo passo del Consiglio potrebbe essere quello di inviarla in un gulag in Siberia.

    1. Caro Danilo, grazie della premura. Ho già preparato la valigia: mutandoni di lana, colbacco, e la raccolta completa delle mie PEC da leggere nei lunghi inverni siberiani.

      Nel gulag pare ci sia un club remiero, quindi potrò finalmente allenarmi in pace senza videocamere puntate addosso.
      Mi dicono anche che lì il direttore lo tengono, il bilancio lo mostrano e se chiedi i preventivi… te li danno! Roba da fantascienza.

      Se poi i Probi viri volessero seguirmi per vigilare sul mio comportamento anche tra i ghiacci dell’Ob’, prometto di offrir loro una ciaspolata rieducativa e un bicchierino di vodka difensiva.

      Dite al Consiglio che non serve il biglietto di sola andata: torno tra dodici anni, proprio quando scade il contratto con l’ESCo.

    1. Paolo, se per lei “lavorare in serenità” significa poter agire senza controllo, le do una brutta notizia: la sua serenità ha le ore contate.

      Perché io rientrerò in Baldesio a testa alta, dopo che un giudice — non un opinionista — ha già condannato questo Consiglio Direttivo (sentenza del Tribunale di Cremona, 23 dicembre 2024).

      E quando tornerò, continuerò esattamente come prima: vigilare, chiedere trasparenza, difendere i soci e denunciare eventuali abusi, senza paura e senza sconti.

      Nel frattempo, mentre lei sogna il silenzio, 115 soci in carne e ossa hanno già firmato contro questo provvedimento grottesco, a dimostrazione che la coscienza collettiva si è svegliata. E non si farà più mettere a tacere da nessuno.

      1. Quando rientrerà, se rientrerà, ne discuteremo. Per ora è fuori, può continuare a filmare i tigli da via del porto, a testa alta, li si, altrimenti non riesce.

  4. La motivazione che ha portato alla radiazione, ben scritta, mi sembra più che condivisibile. Il Sig.Corazzi ha fatto di tutto per arrivare a questo risultato ed io che ho seguito la vicenda, da socia Baldesio, posso solo rammaricarmi per lui del fatto che non sia riuacito a comprendere alcune linee rosse da non travalicare nella doverosa opera di contraddittorio che ci deve sempre essere in ogni sistema che voglia chiamarsi democtatico. Anche il continuare a chiedere le dimissioni di un consiglio appoggiato dalla maggioranza dei soci, come in questo caso, la dice lunga sulla visione ‘democratica’ che ha il soggetto radiato, in pratica qualsiasi consiglio per essere legittimato deve andar bene a lui ed alla sua visione del mondo.

    1. Silvia, che la motivazione della mia radiazione sia “ben scritta” è un commento ridicolo.

      Qui non stiamo giudicando un tema in classe, ma un atto disciplinare che, per essere valido, deve rispettare legge e statuto. E lo statuto prevede la radiazione solo per comportamenti gravi e dannosi per l’associazione.
      Non certo per chi — come me — ha chiesto trasparenza, ha denunciato violazioni, ha preteso chiarezza su atti nascosti ai soci.

      Se per lei è normale radiare un socio che chiede il rispetto delle regole, allora il problema non è la mia “visione democratica”. È la sua.

      Io non ho superato linee rosse: ho varcato muri di omertà. E continuerò a farlo.

      Lei si tenga pure il suo giudizio estetico sulla “bella scrittura”.
      Io mi tengo la sentenza di un giudice che ha già condannato questo Consiglio.

  5. Buongiorno a tutti, seguo in diretta la raccolta firme e sono allibito, vengono indicati 100 nomi circa di cui si e no 30 corrispondono a chi scrive, il resto aggounti sotto indicazione di ‘mi hanno detto di venire aggiunti’, ‘aggiungo anche’….ma un minimo di serietà proprio no? Ok che è una dimostrazione di solidarietà e finisce li ma almeno fatela in modo serio, così è veramente ridicola ed aggiunge quel tocco di casereccio con il quale al massimo si strilla al mercato del pesce.
    Non è questo un modo di operare serio, poi se molti soci trovano facile ribattere dicendo che è una buffonata non mi sento di dissentire più di tanto. 100 firne di cui 70 presunte su oltre 3500 soci direi che sono in pratica un niente, riflettiamoci su.

    1. Giuseppe, capisco che vedere una piena pagina sui giornali e 115 soci che firmano contro una radiazione illegittima le dia fastidio. Ma almeno eviti di prendersela con chi si sta semplicemente esprimendo in modo civile.

      Lei parla di “buffonata” e “mercato del pesce”, ma la vera buffonata — lo ricordo a lei e a chi finge di non sapere — è stata una radiazione firmata senza contraddittorio, senza ascolto, senza lettura della memoria difensiva, e già oggetto di ricorso giudiziario.

      Le firme raccolte sono vere, tutte. Alcuni soci hanno scritto direttamente, altri hanno dato delega esplicita. Si chiama solidarietà spontanea, quella cosa che evidentemente la disturba più della radiazione in sé.

      Quanto ai numeri: 115 firme in 48 ore, in un clima intimidatorio, sono un segnale fortissimo. Le do un consiglio: non li sottovaluti. Perché quando la coscienza si sveglia, non si ferma più.

      E se tutto ciò le sembra “ridicolo”, forse è solo perché non lo comprende .

      1. Serietà Sig. Corazzi, Serietà, con la S maiuscola, altrimenti poi sembrerà sempre che lei sia una macchietta, anche se gli argomenti magari possono essere seri.
        Cordialmente

      2. Sa cosa da più fastidio di lei Corazzi? Che finché è a suo vantaggio tutto è lecito legale trasparente invece se non lo è è contro la legge e ricorre agli avvocati, solo per il fatto che se lo può permettere, altra cosa che fa cadere le cosidette come se il sistema giudiziario non fosse già intasato di suo ed attendesse i suoi capricci, perché questi sono. Starnazza ai quattri venti che in assemblea le deleghe, scritte e firmate, non andavano bene perché probabilmente a suo sfavore visto il risultato mentre per la buffonata del documento contro la sua radiazione vanno invece benissimo le ‘deleghe esplicite’ verbali.
        Ridicolo quindi è una definizione sottostimata e lei, mi permetta, tenti almeno di mantenere una condotta minimamente coerente altrimenti cade pure lei nella definzione, se non ci è già letteralmente precipitato dentro.

      3. Radiazione illegittima intuisco che sia solo perché la riguarda il tenore dei suoi post è sempre lo stesso concetto finché riguarda gli altri si parla di trasparenza legittimità chiarezza onestà poi se riguarda se stessi e non è a favore allora apriti cielo si invoca il castigo divino in quanto tutto illegittimo. Ma mi faccia il piacere.

    1. Sulla celeberrima chat, si ricordi però per entrare di pagare il biglietto, lo spettacolo non è gratis e se al circo sgancia un deca la chat vale almemo un cento.

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