Quando l’amore per la vita trascende ogni cosa

‘Chiamami col tuo nome’ di André Aciman è un libro del mondo, dove si respira cultura, in cui trasuda il desiderio di sapere, di riflettere insieme all’altro, come facevano i filosofi dell’antichità; dove si suona la musica classica, dove si studiano carte destinate alla pubblicazione, dove attori un po’ snob di una élite privilegiata offrono cene e aperitivi ad ospiti cosmopoliti. Il mondo di un piccolo paese ligure, già meta ambita di poeti anglofoni, pieno dei passatempi dell’estate, di partite a tennis e nuotate al largo, ma anche di passeggiate nel vento e sere stellate. Il mondo di una dolce vita romana, piena di promesse urlate, perché a Roma anche i più ricchi non sanno sussurrare ma fanno caciara. Il mondo dunque è quello in cui i protagonisti si tuffano e bevono ogni istante: lo slancio vitale é talmente forte che fare l’amore con una donna o con un uomo non è così importante, ciò che conta è sentirsi vivi, una sorta di panismo connota il romanzo: sentire di appartenere al mondo, sentirsi parte della natura, esprimere vitalità.

Oliver ed Elio amano e si amano, con una forza travolgente, i loro palpiti fanno battere il cuore, gli odori dei loro corpi, le loro movenze, i loro slanci trascendono le loro storie ed entrano nelle vite di chi legge. I loro dubbi, le loro insicurezze, le loro promesse destinate ad essere eluse, i loro sogni immensi sono i sogni di chiunque abbia avuto la fortuna di sognare in gioventù e, se è stato fortunato, continua a sognare e a ricordare anche in età matura. Come prosegua l’intreccio, la storia, il loro incontrarsi di nuovo, i matrimoni o le morti che segnano la vicenda sono solo parte della vita. I due sono oltre, sono l’amore più grande della vita di fronte al quale tutto il resto è vita parallela, è sospensione. Il cor cordium è uno solo e, se lo si incontra, ci rimarrà addosso come un costume rosso, come una camicia che svolazza al vento caldo del ricordo.

Alessandra Fiori