Ingessati nel faccia a faccia trasmesso lo scorso mercoledì da Rai Regione, più disinvolti e a tratti vicendevolmente provocatori nel successivo confronto in piazza del Comune. Ma in entrambe le situazioni i due candidati sindaco di Cremona hanno accuratamente evitato i temi più scottanti, aiutati in questa conventio ad excludendum dagli intervistatori che hanno diligentemente applicato la tacita intesa a evitare argomenti divisivi o che possono urtare i poteri forti. Unica eccezione l’accenno di Alessandro Portesani alla bocciatura del progetto dell’impianto per la produzione di biometano all’interno del parco del Po e del Morbasco da parte della conferenza dei servizi. Tale insediamento, proposto da A2A, è fortemente voluto dall’Amministrazione uscente. Andrea Virgilio ha accusato il colpo. Costretto alle corde, non ha replicato, evitando di finire al tappeto, ma a pochi giorni dal ballottaggio questa è stata l’unica vera novità della campagna elettorale.
Più di mezz’ora dei 90 minuti di dibattito sono stati dedicati alla sicurezza, questione indubbiamente importante, ma qualcuno doveva sommessamente rammentare ai due contendenti che siamo a Cremona, non a Scampia. Altro pippone sulla viabilità e il traffico e anche in questo caso sarebbe stato utile collocare il tema nella giusta prospettiva. Giovani e università hanno fornito a Portesani lo spunto per rivolgere un pleonastico ringraziamento al cavalier Arvedi. Luciano Pizzetti, convitato di pietra, è stato evocato dal candidato del centrodestra, un intervento innocuo che però ha irritato Virgilio. L’attuale vicesindaco dovrebbe farsene una ragione: senza il suo mentore il distacco dall’avversario al primo turno sarebbe stato ben più consistente. E dovrebbe ringraziare Portesani che non l’ha incalzato sull’assenza di Gianluca Galimberti dalla scena politica durante l’intera campagna elettorale. Il centrosinistra invita i sindaci di Bergamo e Pavia a sostegno del proprio candidato e non il desaparecido Galimberti, come se bastasse un’amnesia collettiva a segnare discontinuità tra l’Amministrazione uscente e quella potenziale targata Virgilio. D’altro canto, l’attuale vicesindaco non ha usato l’arma elettorale della presunta incompatibilità tra la cooperativa che Portesani gestiva e il ruolo di sindaco. Peraltro il candidato del centrodestra si è dimesso da tutte le cariche precedentemente rivestite.
Verde e decoro urbano, marciapiedi dissestati, strade gruviera, liuteria, anziani e welfare hanno divorato buona parte dei minuti residui per cui è mancato il tempo per parlare in pubblico di quisquiglie quali il progetto del nuovo ospedale. In fondo che cosa rappresentano le oltre seimila firme raccolte dal Movimento per la riqualificazione del Maggiore? Argomento tabù per entrambi i candidati e anche per i giornalisti. Tutti tengono famiglia.
E’ stato solo sfiorato il tema della pessima qualità dell’aria, all’origine dell’incidenza più elevata in Italia per alcuni tipi di tumore e del primato di Cremona nella classifica europea delle città più inquinate. Apprendiamo che i principali imputati sono nell’ordine gli impianti di riscaldamento, il traffico veicolare, l’agricoltura e le restanti attività produttive. Provvidenziale sarebbe stato ricordare ai due candidati la responsabilità del sindaco, nella sua veste di principale responsabile della sanità pubblica, ma elusa da entrambi.
A consuntivo della campagna elettorale, al netto degli impegni e delle promesse che attendono solo di essere disattesi, da un lato abbiamo un candidato del centrodestra che, sconosciuto ai più, ha fatto il possibile per acquistare popolarità, si è preparato, ma deve fare i conti con un bilancio di 100 milioni di euro che non consente se non in minima parte di realizzare il suo libro dei sogni. Sconta l’handicap di una lista dichiaratamente ostile, quella di Ferruccio Giovetti, che al ballottaggio gli porterà, se gli porterà solo briciole. Pur se non apparentata, Maria Vittoria Ceraso porterà acqua al mulino del centrodestra come lasciano intendere gli amorosi sensi che trapelano dalla sua lettera a commento dell’incontro coi due candidati. Anche se il patrimonio di voti ereditato dal padre era collocato a sinistra. Portesani dovrà continuare a temere il fuoco amico, ovvero quella parte di Fratelli d’Italia che al suo posto voleva Alessandro Zagni, che forse avrebbe vinto al primo turno, e che adesso tifa Virgilio.
Destinazione ignota, ammesso e non concesso che ne abbiano una, i voti del Movimento 5 stelle e di Cremona Cambia Musica.
Il centrosinistra ha puntato sull’uomo che incarna la continuità sotto ogni punto di vista. Non c’è una sola presa di distanza da ciò che di importante ma divisivo è stato fatto negli ultimi cinque anni. I progetti sono quelli già avviati e i volti presumibilmente gli stessi. Quello di Pizzetti il più ingombrante. Nei suoi dieci anni da sindaco, Galimberti è riuscito a smarcarsi dal parlamentare di riferimento della coalizione. Ammesso che lo voglia, Virgilio non ci riuscirà. E’ difficile credere anche all’ascolto dei cittadini dato che finora non c’è stato.. Al ballottagio l’attuale vicesindaco può contare su un elettorato tradizionalmente più fidelizzato di quello di destra. Un elettorato di sinistra che può condividere le battaglie contro l’impianato di biometano, contro il nuovo ospedale, contro i poli logisitici, contro l’autostrada Cremona-Mantova, contro la cementificazione del territorio e a difesa dell’ambiente ma che non cambia cavallo in corsa. E’ uno zoccolo duro che il 23 e 24 giugno non va al mare.
Vittoriano Zanolli
8 risposte
Non dimentichiamo che i cremonesi hanno votato in massa per la signora Santanchè e quindi non aspettiamoci di meglio. Loro, i cremonesi, sono entusiasti del Cesio radioattivo, impazziscono per i tumori, pretendono di battere i record dell’ acqua e dall’ aria inquinata, si esaltano per un inutile ospedale e per i quattrini da buttare nel ce…sso, stravedono per i loro grandi industriali benefattori. Loro sono contenti così.
Caro Direttore, hai proprio ragione: i candidati hanno omesso “piccolezze” che ci tormentano e inquietano da troppo tempo ( inquinamento, tumori, ospedale, mancato sviluppo e compagnia cantante) . La loro mediocre visione fa sorgere un dubbio: ma questi ci sono o ci fanno ? Mah! Comunque dobbiamo andare a votare anche se le speranze di veri cambiamenti sono decisamente flebili.
Lo penso anch’io.
Chi ci crede più a questi piccoli politici che però sono tra i pochi a mettersi a disposizione per ricoprire un ruolo tanto importante? Chi ci crede al tanto promesso ascolto se gli ultimi eventi ci hanno dimostrato che se non interviene qualcosa dall’alto le richieste della gente, pur se motivate e giustificate, restano inascoltate? BiometaNo, cardaminopsis, ospedale la gente si è mossa e si è fatta sentire. Bisogna sperare che chi sta sopra ai nostri ascolti. Altrimenti a che cosa è servita la sfilata di politici nazionali a cui Cremona ha assistito? Mai vista una passerella così nutrita! E ora ministri ed europarlamentari spariranno come sempre. Perché così ha sempre funzionato e chi ci rappresenta resta lì con il suo cappello in mano. E Pizzetti che ha raggiunto l’apice della sua carriera con Renzi e l’altera Maria Elena Boschi che agganci ha mantenuto? Perché questi due, insieme con Calenda, pare che valgano davvero pochino…
Movimento 5S e Cremona Cambia Musica abbandonano i loro elettori, quelli che si sono espressi per loro, al loro destino. Come i bambini quando non ottengono quello che vogliono abbandonano il campo! Uguale Maria Vittoria Ceraso che flirta di qui e di là ma non sceglie lasciando sguarnito il suo elettorato. Perché non prendere una decisione? Meglio esserci che non esserci, o restare al palo…
Probabilmente non ci ha seguiti, noi abbiamo dichiarato che ci siamo e ci saremo sempre per la nostra città.
La difesa dell’ambiente, del territorio e della salute sono tre degli storici pilastri del pensiero e dell’azione politica del Movimento 5 Stelle.
Sulla stessa lunghezza d’onda tutto il gruppo di attivisti della lista Cremona Cambia Musica con i quali abbiamo creato la coalizione che ci ha portati al terzo posto.
Siamo contrari ad un inceneritore obsoleto, a nuovi impianti inquinanti, come il biometano, cementificazione per poli industriali, logistici o commerciali, o all’abbattimento di un ospedale di soli 50 anni per un progetto che di fatto non avrà abbastanza posti letto per le criticità di un territorio insalubre come il nostro, per questo motivo anche in consiglio comunale saranno sempre le nostre priorità.
Sappiamo già che avremo l’aiuto e il sostegno di ogni nostro portavoce o attivista che affronta le stesse battaglie in ogni parte del territorio più la competenza di tanti dei nostri candidati che hanno creato un programma serio e condivisibile per la nostra città.
Per quanto riguarda il ballottaggio, ribadiamo, nessuna indicazione di voto da parte della nostra coalizione, e ai 1723 elettori che ci hanno scelto, possiamo solo dire: chi vorrete come nuovo sindaco?
Noi siamo pronti a iniziare la nostra opposizione in consiglio comunale, con chiunque vinca, chiedendo dialogo, rispetto e trasparenza.
“chi vorrete come nuovo sindaco?”non mi pare una domanda adeguata da ex candidato sindaco che a mio avviso invece dovrebbe incanalare i propri elettori verso la direzione che pare la meno dannosa rispetto ai cavalli di battaglia, quelli ambientali,sostenuti dai 5 stelle. In definitiva la sua sembra una risposta qualunquista che conferma quel senso di abbandono descritto dal signor Radici
Ma non penso sia per un atteggiamento infantile, come dice il signor Radici. Più che altro per una vera e propria difficoltà di scelta vuoi perchè entrambi i gruppi si collocano a sinistra e quindi mai stare con i destri, presunti ” fascisti” si sa mai, vuoi perchè è pure difficile stare col Pd perchè il Pd è il principale artefice di tutti i danni ambientali reali o tentati contro cui entrambe le liste/ partiti, si sono sempre schierati. E tuttavia dovrebbero essere onesti e coraggiosi a dare un’indicazione coerente coi loro temi sostenuti, visto che altre chances non ce ne sono, o l’uno o l’altro. Quello sulla carta meno dannoso, anche a costo di contraddirsi politicamente, di schierarsi con chi mai si sarebbero schierati perchè gli puzza, anche se a livello nazionale con Conte ci hanno già provato.