La vicenda controversa dei due rapper che terranno un concerto in piazza del Comune a Cremona è approdata ieri in consiglio comunale grazie a un’interrogazione presentata dalla consigliera della Lega Simona Sommi. Dal 2 settembre 2023 si terrà infatti una serie di concerti organizzati da Tanta Robba Festival, per la prima edizione di ‘TRF live sotto il Torrazzo’ in piazza del Comune. Gli artisti annunciati per la rassegna sono i rapper Ronda Da Sosa e Neima Ezza per
la prima serata, seguiti da Massimo Ranieri nella serata successiva. Ronda da Sosa e Neima Ezza sono noti alle cronache per diversi precedenti, per disordini, assembramenti e aggressioni ad agenti. In particolare, per ciò che riguarda Ronda da Sosa (Mattia Barbieri): parliamo di insulti, minacce, resistenza a pubblico
ufficiale durante un controllo all’auto guidata dal rapper, che avrebbe sfidato gli agenti al grido di ‘sbirri di merda, polizia bastarda a me non mi controllate’ per poi cercare di colpire uno dei poliziotti, prima di essere immobilizzato, mentre l’auto intestata al cantante è stata sottoposta a fermo per tre mesi e al rapper è stata anche notificata una sanzione per la guida senza patente (Milano Today, quotidiano online del 30/12/2022). Ronda Da Sosa aveva anche subito la misura Daspo di due anni nel Comune di Milano, oltre ad essere destinatario di un avviso orale da parte del questore di Milano, Giuseppe Petronzi, dopo i disordini davanti alla discoteca Old Fashion. Il 12
luglio 2021, verso le 3.20, a Mattia Barbieri, noto nel panorama rap come Rondo da Sosa, arrivato presso la discoteca, era stato negato l’accesso per alcuni disordini di cui si era reso protagonista in passato. Il giovane – con numerosi precedenti penali e di polizia per istigazione a delinquere, lesioni personali, rissa, danneggiamento
aggravato, appropriazione indebita, oltraggio ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario, lesioni personali, minaccia, furto – ha fatto intervenire sul posto l’amico 20enne Zaccaria Mohuib, noto come Baby Gang e, assieme ad altri giovani, ha con loro minacciato gli addetti alla sicurezza e lanciato sassi verso la discoteca. Quella
stessa sera, secondo quanto riportato dalla polizia, il gruppetto del quale facevano parte i due rapper avrebbe picchiato e preso a sassate il rapper Laioung che invece si trovava dentro la discoteca. L’aggressione, avvenuta poi all’esterno, nei pressi del
parco Sempione, era stata denunciata dallo stesso cantante.
La misura di prevenzione che prende il nome da Willy Montero Duarte, picchiato a morte la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro (Roma), è disciplinata dal Decreto Legge 130/2020 che conferisce al questore il potere di vietare l’accesso a locali di intrattenimento e pubblici servizi nei confronti di coloro che siano già noti per atti di violenza, di aggressioni e per coloro che abbiano riportato una o più denunce, o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o alla cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope, per fatti commessi all’interno o nelle immediate vicinanze di scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico. L’eventuale violazione del provvedimento comporta una sanzione penale, ed è infatti punita con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8mila a 20mila euro. I destinatari delle misure di prevenzione, per l’episodio del 12 luglio scorso presso la discoteca Old Fashion,
sono stati deferiti in stato di libertà all’autorità giudiziaria dalla Squadra Mobile per i reati di minaccia aggravata, percosse e tentato danneggiamento. Il Daspo è stato poi annullato per Ronda da Sosa, con la motivazione che ‘è un esponente di spicco della scena musicale rap trap italiana e pertanto, la possibilità di accedere a discoteche, pub e luoghi di ritrovo risulta fondamentale affinché possa
svolgere l’attività di cantante’. È quanto ha scritto il Tar lombardo nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici amministrativi hanno annullato il Daspo Willy a carico del giovane artista milanese.
Ronda da Sosa venne denunciato il 29 agosto 2020 per aver pubblicato un video su lnstagram nel quale saltava sul cofano di una volante della polizia impegnata in un intervento a San Siro e fu anche protagonista di una rissa a Santa Margherita Ligure. Si parla del rapper Ronda da Sosa come mandante della sparatoria di sabato
8 gennaio 2022 in piazza Monte Falterona a Milano. Alcune intercettazioni telefoniche fanno emergere il nome di Ronda da Sosa, ovvero Mattia Barbieri. Nel pomeriggio di giovedì 26 maggio 2022 Ronda de Sosa aveva dato loro appuntamento in centro a Milano (tra via Orefici e piazza Duomo) ai suoi fan per promuovere il suo nuovo disco. Il cantante di San Siro avrebbe voluto attraversare il
centro a bordo di un bus, ma è stato tutto bloccato dalla questura perché per organizzare un evento con migliaia di persone nel cuore di Milano erano necessari altri tipi di permessi, non quelli richiesti dall’entourage dell’artista. La polizia, intervenuta per evitare problemi di ordine pubblico, ha tenuto a bada la folla. In
totale 5 persone sono state identificate, due sono state accompagnate in questura e per una di loro è scattata una denuncia per resistenza, oltraggio e rifiuto di fornire le proprie generalità.
Per ciò che riguarda Neima Ezza, vero nome Amine Ez Zaaraoui la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio (insieme a un altro rapper, il 19enne Samy Free, all’anagrafe Samy Dhahri, e un 31enne albanese) tutti imputati in un procedimento per una serie di rapine che avrebbero commesso tra Milano e provincia (Corriere della Sera Milano, 19/05/2022). Il rapper, in concorso con altri,
viene insieme a loro arrestato e accusato di minacce, violenza e rapine ai danni di giovani ragazzi. Gli arresti sono stati eseguiti tra il capoluogo meneghino e Sondrio: gli episodi contestati sono quattro e sarebbero avvenuti tra Milano e Vignate, altro Comune del Milanese. Sulla base delle indagini condotte dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Milano e dei militari della compagnia carabinieri di Pioltello, è emerso che i tre avrebbero avvicinato le vittime fortidella superiorità numerica e delle minacce e si sarebbero fatti consegnare soldi, gioielli e altri effetti personali (Il Mattino, 21 gennaio 2022).
‘Cremona – scrive nella sua interrogazione a Sindaco e Giunta la consigliera comunale Sommi – è indicata nella mappatura nazionale delle baby gang redatta dal ministero dell’Interno, ed è infatti uno dei centri urbani che deve fare i conti con una presenza sempre più costante di gang giovanili violente. Per evitare
o ridurre il rischio che i ragazzi siano coinvolti in una gang, è fondamentale il controllo genitoriale e scolastico: è necessario coinvolgere tali soggetti in attività extra scolastiche ed extra familiari come programmi di doposcuola, sport, arte, organizzazioni o gruppi religiosi; non consentire ai bambini di indossare, scrivere o
fare gesti con graffiti, segni, simboli associati alle bande; educare a comprendere le conseguenze negative del coinvolgimento in bande criminali; far comprendere che membri di una gang possono finire in galera, feriti o addirittura morti. L’abbassamento dell’età per il consumo di droghe e alcol è un effetto emulazione di quello che fanno gli adulti. C’è poi un altro tipo di imitazione, e mi
riferisco ai testi e ai video di certi cantanti rap. Mi è capitato uno di loro come imputato, e rivendicava la sua forma di espressione, paragonandola a Gomorra. Intendiamoci, l’arte ha un potenziale positivo, ma certi messaggi vengono facilmente fraintesi’.
Tutto ciò premesso e considerato, scrive il consigliere … si interrogano il Sindaco e gli Assessori competenti:
1) non si ritiene inopportuno e pericoloso proporre messaggi di personaggi violenti e con reiterati precedenti attraverso l’esibizione degli stessi in piazza del Comune?
2) quali misure si intendono prevedere per evitare il rischio di assembramenti ed episodi violenti durante il concerto?
3) sono previsti controlli in merito al rischio di arrivo in città di persone che possano provocare disordini, disagio per la cittadinanza e possibili atti vandalici, dato il rilievo dei rapper noti alle cronache?
4) quale motivazione ha originato la scelta di invitare i suddetti?
5) l’Amministrazione non ritiene inappropriata la concessione del patrocinio rispetto alla serata che vede protagonisti Rondo da Sosa e Neima Ezza?
All’interrogazione ha risposto l’assessore alla Cultura Luca Burgazzi- ‘In questi ultimi anni tutta l’amministrazione ha cercato di valorizzare al meglio tutta la vasta produzione culturale che questa città è in grado di mettere in campo. Quindi non solo le istituzioni o realtà consolidate nel tempo, ma anche i nuovi interlocutori che si sono affacciati in questo periodo, segno anche della vivacità di questo settore anche nella nostra città. E’ finalmente prassi consolidata presentare tutto un grande cartellone condiviso delle principali realtà non istituzionali della città, in particolare per l’estate, che si affianca a quello più strutturato delle istituzioni culturali. Questo non è solo un preciso indirizzo politico che ci siamo dati, ma anche una vera e
propria esigenza che più volte ci è stata manifestata in questi ultimi anni post pandemici. Innumerevoli sono stati gli incontri su questo tema con molti ragazzi della nostra città. Non è quindi un caso che, con l’avviarsi della bella stagione, ormai ogni fine settimana, ci siano eventi più o meno grandi che accolgono in particolare le richieste dei più giovani. È una realtà conclamata, come già ho ribadito in un altra
discussione, ormai che giovani si stanno strutturando per chiedere spazi, investimenti culturali, possibilità di sperimentare creatività ed impresa. Quindi non più e non solo eventi improvvisati, ma al contrario eventi organizzati spesso in sinergia con locali del centro storico e non solo. É ovviamente in campo musicale che questo fenomeno sta crescendo, come stanno crescendo le presenze per questa tipologia di eventi. Ricordo a titolo di esempio gli appuntamenti di ApeSi, Luppolo in rock, gli eventi dell’associazione Latino Americana, Circolo Arcipelago, gruppi di studenti universitari e tanti altri che in queste settimane hanno all’attivo numerose proposte che stiamo cercando di sostenere attraverso specifici protocolli, finanziamenti e patrocini. É in questo contesto che si inserisce anche il Tanta Robba Festival che ormai da anni rappresenta un appuntamento importante per la nostra città inserito anche in calendari nazionali come evento significativo nel panorama dei vari festival nazionali. Un festival che ha sempre spinto per il coinvolgimento di aree più vaste di pubblico con proposte variegate che andassero ad intercettare mondi diversi, gusti musicali diversi come anche gli stessi organizzatori hanno specificato nel loro
recente comunicato. Non è la prima, né sarà l’ultima contestazione rispetto a scelte artistiche specifiche (pensiamo alla scandalosa Traviata del Ponchielli, alle illustrazioni Sataniche di Tapirulan, al manifesto discinto di Back to School, e via dicendo) che, per fortuna, non competono alla politica, ma che vanno nella direzione di ampliare davvero l’offerta culturale della nostra città. Anche, e questo forse è l’elemento più significativo, andando ad approfondire
tematiche di strettissima attualità, tematiche che forse non ci piacciono, ma esistono e che non possono essere ignorate. È in questo senso quindi la scelta, da parte degli organizzatori, di invitare i due rapper del concerto in questione come bene hanno spiegato in una nota di pochi giorni fa che condivido nella sostanza e nell’idea che si possa proporre qualcosa anche di non scontato. Non è la prima volta tra l’altro che un rapper si esibisce in piazza del Comune: Fabri Fibra nel 2018, all’interno della rassegna AcqueDotte, i cui testi non sono certo una ballata di Poliziano o una cantata di Metastasio. E già nel 2018 si pose proprio il tema di allargare l’offerta musicale della piazza. I due rapper in questione raccontano certo, anche rispetto alla propria biografia, situazione di difficoltà e di disagio. Per questa estate sono previsti in molti altri festival del nostro Paese quali ad esempio Brescia, Como, Legnano, Gallipoli, Milano ecc. Alcuni hanno in corso dei procedimenti, in riferimento a fatti di 2 anni fa, come giustamente è stato ricordato. Non ci nascondiamo su questo, i procedimenti faranno il loro corso e vedremo quali saranno i risultati. Quello che però è sbagliato è la condanna a priori. Poco avrebbero senso allora le varie iniziative politiche in carcere, se non diamo spazio a chi magari anche con fatica sta facendo percorsi di riscatto sociale e di uscita da situazioni complicate. La musica in
questo è sempre stata un veicolo fondamentale e penso che la nostra città possa davvero essere un terreno in cui queste esperienze crescano e si integrino con l’importante tradizione della nostra musica cittadina. Non per mero nuovismo, ma per un’attenzione profonda rispetto alle dinamiche che attraversano il nostro tessuto sociale, in particolare per i più giovani. Questo non è buonismo radical chic, come ho visto in vari commenti sui social, ma l’occasione forse per raccontare qualche esperienza positiva e diversa rispetto al solito circuito mediatico della città. Fermo restando la completa e assoluta condanna ad ogni tipo di violenza collegata a qualsiasi evento culturale, sociale e sportivo. Rispetto al tema sicurezza, come per tutti gli eventi presenti in città, ci saranno
incontri preparatori con le forze dell’ordine. La stessa produzione ha chiesto fin da subito un incontro con Questura e Comune per poter gestire al meglio tutte le fasi del concerto. Aggiungo un ultima riflessione: in questa vicenda abbiamo secondo me perso di vista una cosa fondamentale: la fiducia nei nostri giovani. Abbiamo automaticamente inteso e quindi classificato coloro che ascoltano questa musica come persone di fatto pronte a delinquere. Io personalmente sono lontanissimo da questa interpretazione. I nostri figli, nipoti e alunni ascoltano questi testi, ma credo abbiano la capacità di distinguere la provocazione rispetto alla vita reale. Ne sono convinto e credo che il mondo degli adulti e le istituzioni in
primis prima di condannare e giudicare, forse potrebbe, per una volta, dare fiducia a loro. Senza abdicare ad una funzione educativa certo, ma con la consapevolezza che ignorare o peggio reprimere ciò che si muove in città non aiuta nessuno’.
La consigliera Simona Sommi ha ringraziato per la risposta ampia ed articolata, ma si è detta comunque non soddisfatta.