Una moltitudine di persone dall’incerta definizione riunita in clandestinità su terreni e proprietà altrui per interi giorni e lunghe notti allo scopo di ascoltare una musica assordante ed incomprensibile. Di certo un palcoscenico per comportamenti licenziosi e sfrenati, favoriti dall’uso e dall’abuso di sostanze in grado di alterare la percezione e conferire uno stato abnorme di eccitazione. Uno spettacolo sconvolgente per le forze dell’ordine prontamente intervenute, sovrastato da un immenso baccano. Uno sconcio, un vero e proprio oltraggio alla morale dei cittadini che lavorano e pagano le tasse (?). Le disposizioni legislative, immediatamente emanate, hanno previsto per il futuro una rigida regolamentazione nel numero dei partecipanti a questi raduni e la necessità di far autorizzare le eventuali e future manifestazioni.
Rave party? Nemmeno per sogno, siamo quasi 200 anni prima della nascita di Gesù Cristo e ci stiamo riferendo ai baccanali, riunioni spontanee orgiastiche e talmente rumorose (che poi quei rumori siano definibili musica è tutto da dimostrare) da costituite l’etimologia del termine “baccano”
Ah, questi giovani così insopportabili! Una gioventù che pensa non solo “ad ingravidare ragazze, vilipendere gli anziani, rubare e darsi legnate” (Shakespeare), ma anche e soprattutto a fare un immenso quanto inutile baccano.
OCTOPUS