Gentile direttore,
con quale spirito un cittadino del Cremasco guarderà, nei prossimi mesi, il segno meno in busta
paga corrispondente alla voce dell’addizionale Irpef regionale? Con quale spirito accetterà quel
prelievo? Se iniziasse a chiedersi cosa fa la Regione Lombardia per Crema e per il Cremasco, io credo non di buon occhio. Purtroppo la realtà, tolti gli annunci, è infatti disarmante. Il nostro è un territorio che comprende una cinquantina di Comuni e conta 150mila abitanti. Praticamente mezza provincia. Per Moratti e Fontana, Lega, FI e FDI, ci ‘meritiamo’ (e tanta grazia visto l’andazzo) solo due Case della comunità, una ogni 80mila abitanti, per la terza si vedrà. Così un diritto verrà interpretato come gentile concessione. La nuova legge sanitaria, però, prevedeva una casa della comunità ogni 50 mila abitanti. Le indicazioni del ministero della Salute una ogni 20mila. Crema e il Cremasco, forse, sono considerate come un’isola a parte o forse il leone di San Marco sul palazzo comunale ha confuso gli amministratori lombardi. Eravamo serenissimi, oggi siamo seriamente preoccupati e incazzati.
I numeri sono ancora più deprimenti se il confronto viene portato all’interno della Ats Valpadana.
La Provincia di Mantova conta 410mila abitanti e ottiene subito 10 Case di comunità, di cui 3
a Suzzara, Bozzolo e Viadana secondo logiche di ridistribuzione coerenti per estensione del
territorio e abitanti. La Provincia di Cremona conta 330mila abitanti. Ad oggi 6 Case di comunità di cui 2 a Cremona, che di abitanti ne conta 80.000, e 2 a Soresina. È evidente che per il Cremasco e tutto ciò che non è il capoluogo, qualcosa non torna. Dal punto di vista dei trasporti, il Cremasco può ‘vantare’ una linea ferroviaria ad un binario, con decine di passaggi a livello, con 2 treni per Milano senza cambio a Treviglio al mattino e 2 di ritorno a Crema la sera. Materiale rotabile fermo ai vittoriosi mondiali del 1982. Ovviamente di una metropolitana, almeno fino a Paullo, nemmeno un disegno fatto male. In compenso il raddoppio della Paullese è ancora incompleto dopo 60 anni di promesse. Insomma una débacle.
La Regione Lombardia è proprietaria nel Comune di Crema degli ex Stalloni. I fondi per poterli
riqualificare sono vincolati ad una alienazione di un immobile a Toscolano Maderno. Ormai da
anni. Quindi tutto fermo. E ti pareva. Quando la Regione ha deciso di investire a Crema, nella ex scuola di CL, con una mano ha dato e con l’altra ha chiesto la restituzione di 1 milione di euro. In questi anni ho provato a chiedere finanziamenti. Il risultato? Niente fondi per la Pierina, disinteresse totale su Università e sul laboratorio di ricerca operativa, salvo poi affiancarsi ad un bando Cariplo dopo che l’università ha chiuso i battenti. Che tempismo.
In questi 9 anni e mezzo, l’amministrazione Bonaldi non è stata un fulmine di guerra, è vero; ha
mancato di progettualità, prospettiva e pianificazione, ma è altrettanto vero che le giunta regionale è un ectoplasma quando si parla del territorio cremasco, e, quando i suoi governatori
vengono in visita, è una sciagura. A testimoniarlo, a futura memoria, l’effige del celeste Formigoni sull’ex scuola CL, rudere ormai abbandonato e decadente. Inquietante come le visite cremasche di Maroni che, sotto sotto, voleva far perdere l’autonomia al nostro ospedale, e quelle di Fontana, che da ‘garante’ è una garanzia per il fallimento della nostra medicina territoriale. Per Cremona, dal Pirellone, sono pronti 300 milioni per un ospedale tutto nuovo, oltre 1 miliardo per una autostrada con il buco in mezzo, raddoppi ferroviari… Per Crema, 10 milioni, per puntellare la sanità del nostro territorio sono impossibili da trovare. Strano. Come strani sono il silenzio e l’inerzia della Politica ormai succube e subalterna al capoluogo di provincia, a meno che tutto non si riassuma in un gioco di equilibri di poltrone e carriere politiche personali, che fanno in fondo digerire tutto.
La domanda ritorna: davanti a queste evidenze, con quale spirito un cremasco verserà tutti i
mesi, secondo voi, l’addizionale regionale? Sicuramente non con spirito natalizio.
Marco Degli Angeli
consigliere regionale Movimento 5 stelle