Nessun ‘colpevole silenzio’, semmai le solite visioni distorte del centrodestra cremonese. Maura Ruggeri del Partito Democratico interviene a gamba tesa sul tema delle rette degli asili nido comunali, dopo il commento dell’ex assessore alle Politiche Educative Jane Alquati. La querelle – nata in seguito alla proposta del candidato sindaco di centrosinistra Andrea Virgilio di abbassare ulteriormente le rette anche per le famiglie con ISEE superiore a 20mila euro (fino a oltre 40mila) – è rimbalzata nei giorni scorsi tra i vari schieramenti politici, accendendo il dibattito elettorale.
“Ma quale colpevole silenzio? – ha detto Ruggeri -. Forse quello di non aver sufficientemente denunciato la situazione dei nidi in parte svuotati a causa delle scelte sulle rette operate dalla Giunta di cui Alquati era assessora? E’ doveroso precisare, contrariamente a quanto lei sostiene, che l’Amministrazione uscente non si è “ svegliata” alla fine del mandato: fin dal suo insediamento ha agito concretamente abbattendo la retta dei nidi comunali, anche per le famiglie con Isee superiore ai 20.000 euro. Non solo: fin dal 2015 abbiamo provveduto a diminuire la retta delle famiglie con Isee dai 20.001 ai 25.000, che la giunta di centro destra aveva stabilito in euro 500 (più 150 euro mensili di quota pasto fissa), portandola a 300 euro (più 6,75 di quota pasto al giorno, che si paga solo se il pasto viene effettivamente consumato)”. Quota questa che la misura nazionale destinata all’abbattimento della retta nidi – il buono Inps per asilo nido, di cui usufruiscono anche le famiglie che frequentano i nidi comunali – già copre quasi interamente. Ruggeri poi prosegue spiegando tutte le altre misure messe in campo che smentiscono quanto scritto dall’attuale candidata per la Lega al consiglio comunale Jane Alquati.
“Anche per famiglie con Isee superiore ai 25.000 – ha continuato Ruggeri – a partire dal 2015 abbiamo provveduto a diminuire le rette portandole da 600 euro al mese a 400 euro, quota pure abbattuta dal bonus Inps che interviene anche per gli Isee fino a 40.000 euro. Chiarezza d’obbligo anche per le scuole dell’infanzia: “Dall’Amministrazione di centro destra era stata inserita nel Regolamento comunale la possibilità di introdurre una retta: misura che non abbiamo mai applicato perché le scuole infanzia sono un diritto di tutti i bambini e sono e resteranno gratuite”.
Infine, il nodo convenzioni. “Anche per colmare vuoti di memoria – ha concluso Ruggeri – ricordiamo che le convenzioni con nidi privati furono introdotte già dagli anni ’90 dalle Giunte di centro sinistra. Ovviamente i criteri e gli scopi delle convenzioni nel tempo si sono via via modificati sia per tener conto della presenza di nuovi gestori, sia in funzione degli aggiornamenti normativi riguardanti il funzionamento degli asili nido in Lombardia. Le attuali convenzioni sono frutto di una concertazione con le rappresentanze del terzo settore e potranno essere ulteriormente aggiornate per renderle sempre più coerenti con le finalità del sistema integrato 0/6, che si sta costruendo con importanti e riconosciute alleanze. Questi sono fatti: dopodiché, si può ulteriormente migliorare? Certamente con una logica di sostenibilità e non di assistenzialismo, criterio su cui non solo conveniamo, ma che già pratichiamo convintamente e in virtù del quale si continuerà a svolgere il ruolo di regia e di rafforzamento di alleanze tra pubblico e privati che ci compete per garantire a tutti, indipendentemente dalla condizione sociale e culturale di provenienza, il diritto ad una educazione ed istruzione di qualità”.