RFI Cr-Piadena, Lucente: c’è la soluzione. Piloni critico

5 Agosto 2024

“Abbiamo riunito il territorio e trovato una soluzione condivisa, affinché gli interventi per il raddoppio ferroviario della tratta Cremona-Piadena non creino eccessivi disagi ai cittadini e al sistema economico, produttivo e agricolo delle aree interessate”. Così Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, al termine di un incontro tenutosi in Regione Lombardia in merito al raddoppio ferroviario della Cremona-Piadena sulla linea Milano-Codogno-Cremona-Mantova. All’incontro hanno preso parte anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Terzi, i tecnici e la Commissaria straordinaria di RFI, Chiara De Gregorio, i sindaci di Piadena-Drizzona, Torre de’ Picenardi, Cappella de’ Picenardi, Pieve San Giacomo, Vescovato, Malagnino, il presidente della Provincia di Cremona, Mirko Signoroni.  Assente il neo sindaco di Cremona Andrea Virgilio.

Oggetto dell’incontro, i lavori del lotto 2 da Cremona a Piadena, un tragitto di circa 28 km. Tutti i partecipanti hanno convenuto che la soluzione migliore è l’ipotesi che prevede la costruzione del secondo binario in affiancamento all’esistente, mantenendo l’esercizio.

“Abbiamo raccolto le istanze e le esigenze degli enti locali – ha specificato Lucente – un percorso condiviso che porterà alla realizzazione dei lavori previsti senza l’interruzione del servizio ferroviario. Toccherà ora ai tecnici e dirigenti di RFI sviluppare il progetto tenendo conto delle indicazioni emerse durante l’incontro. In ogni caso, la Regione Lombardia ha ancora una volta dimostrato di essere vicina ai territori, impegnandosi per favorire l’intero tessuto economico e sociale del Cremonese, cercando di mitigare il più possibile disagi e disservizi all’utenza e ai cittadini”.

“L’incontro avvenuto in Regione Lombardia lo scorso giovedì sul raddoppio Piadena-Cremona è stato raccontato con toni assai trionfalistici, ma nessuno è stato in grado di rassicurare e placare la forte preoccupazione, emersa nel frattempo, su chi potrà garantire le risorse per l’aumento dei costi” così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni interviene a proposito del tavolo di confronto che si è tenuto lo scorso primo agosto tra Regione Lombardia, Rfi, la Provincia di Cremona e i Comuni interessati dal raddoppio ferroviario della tratta Piadena-Cremona, sulla linea Codogno-Piadena.

“Se da un lato è estremamente importante evitare l’interruzione del servizio durante i lavori, il paventato aumento dei costi non può essere da meno – dice Piloni -. E su questo, ad oggi, non viene data alcuna garanzia”.

“Il progetto del raddoppio è una delle più importanti opere che la nostra provincia vedrà e non può essere affrontato con tanta approssimazione – attacca il consigliere dem -. Se da un lato va riconosciuto a Rfi, soprattutto nella figura del commissario straordinario, di aver portato avanti le varie fasi del progetto con trasparenza e disponibilità, non si può dire lo stesso della parte politica, e cioè la giunta della Regione Lombardia”.

“Mi risulta, inoltre, che all’incontro convocato dall’assessore Terzi la scorsa settimana, il comune di Cremona non sia neanche stato invitato – aggiunge Piloni -. Se così fosse, sarebbe un grave errore da recuperare quanto prima da parte della giunta regionale. Così come la grave mancanza di non coinvolgere i pendolari riguardo alla decisione di effettuare, in affiancamento all’attuale binario, i lavori durante la notte, cosa che provocherà inevitabili disagi”.

“E ancora – prosegue Piloni -: durante l’incontro non è stato preso in considerazione il resto del raddoppio, quello tra Cavatigozzi e Codogno, su cui, soprattutto nei pressi di Pizzighettone, ci sarebbe bisogno di chiarire le ipotesi di tracciato”.

“Infine, il tema del consumo di suolo: dove sta scritto che con i lavori in affiancamento ci sarà un’effettiva riduzione di consumo di suolo? Sarebbe utile vedere prima l’ipotesi progettuale – conclude il consigliere dem – Lungi da me il voler fare inutile polemica. Anzi. Ricordo che lo scorso febbraio, in commissione Trasporti e infrastrutture del Consiglio regionale avevo posto la problematica a Rfi, sollecitando una soluzione che tenesse in considerazione più la riduzione di consumo di suolo che il mantenimento del servizio. Ma quest’opera è troppo importante per il territorio e ogni decisione deve essere presa avendo presente la sua fattiva e concreta sostenibilità, insieme alla certezza dei tempi e delle risorse.

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