Dopo l’anteprima all’Associazione industriali di Brescia, presente il presidente Franco Gussalli Beretta, oggi Piermario Lucchini gioca in casa. Alle 17.45 alla libreria Feltrinelli in corso Mazzini a Cremona è in programma la presentazione del libro scritto a tre mani, dallo stesso Lucchini e da Matteo Bassi e Francesco Ziliani, suoi collaboratori in LGEST, la società di consulenza del lavoro con sedi a Cremona, Brescia e Napoli. All’incontro interverrà Beppe Arena che leggerà brani della raccolta di racconti, originali e avvincenti contenuti nel libro ‘La ricerca e selezione-seduzione del personale’. ‘Candidati fantastici e come trovarli’ il sottotitolo.
Come nasce l’idea di sostituire selezione con seduzione?
Lucchini: ‘L’idea ce l’ha data Bertoni durante un webinar, a dimostrazione che il docente ha spesso più da imparare del partecipante. I numeri ci parlano di uno squilibrio tra domanda di certe figure e disponibilità, che porta all’impossibilità di scegliere. Oggi parlare di selezione ha poco senso. Seduzione è un concetto provocatorio, che sottintende che è l’azienda a doversi mettere in gioco’.
Le cause di questa situazione?
Ziliani: ‘Chiaramente non si può tralasciare che il livello formativo dato dalla scuola “tradizionale” sia carente, o quantomeno non riesca a stare al passo con lo sviluppo tecnologico. Allargherei questo tema ad un aspetto sociale e culturale, che prima ancora che alla qualità della scuola è legato all’orientamento verso la scuola. La nostra società è ancora troppo poco orientata, a livello di rapporti sociali, verso le discipline scientifiche: la scienza in Italia ha livelli di eccellenza, ma è poco diffusa come cultura. Lo abbiamo visto con la pandemia, notando quale mancanza di familiarità sia diffusa rispetto al metodo scientifico e al modo di procedere della scienza’.
Allora dobbiamo proprio cambiare linguaggio?
Ziliani: ‘Non necessariamente, l’importante è non farsi rinchiudere dai termini e dalle abitudini a cui sono collegate. Questo porterebbe ad approcciare i processi di ricerca con un presupposto sbagliato, utilizzando linguaggi incompatibili e
da galassie lontane. Ne sono un esempio i linguaggi del bisogno e del desiderio, e poi l’ostinazione a valutate l’idoneità attraverso l’analogia’-
Bassi: ‘Il problema vero è la resistenza ad accettare il ribaltamento, o almeno la verità, dei rapporti di forza. Dire a un’azienda che è più corretto dire che lei è la candidata provoca sconcerto e in alcuni casi il panico… e questo induce spesso ad irrigidirsi ancora di più sulle dinamiche di ricerca ‘classiche’ invece che ad accettare la necessità di un cambiamento. Esempio sarebbe l’apertura, che invece è chiusura, verso persone che vengono da fuori’.