‘Il PSI con i suoi 130 anni di storia, ha avuto il merito di aver contribuito alla costruzione di
un’Italia migliore. Non da meno è stata l’azione politica dei socialisti cremonesi, di cui resta
ancora attiva testimonianza la testata giornalistica fondata nel 1889 da Leonida Bissolati
“L’Eco del Popolo”, che con i propri amministratori locali, è riuscita a farsi interprete di
quella “politica delle cose”, che ha ben funzionato grazie al contatto diretto con il territorio
risolvendo i problemi reali della vita quotidiana dei cittadini. Uno su tutti il compianto
sindaco Emilio Zanoni, la cui Fondazione oggi ne è attiva testimonianza. Occorre
evidenziare inoltre il ruolo che le Comunità socialiste del Cremasco, del Cremonese e del
Casalasco hanno avuto fino ad oggi, nel mantenere vivo il socialismo nel nostro territorio
intervenendo nella politica cremonese in modo sempre propositivo e costruttivo, in particolare sulle tematiche interessanti gli enti locali’.
Tutto l’orgoglio d’appartenere a un partito che ha fatto la storia d’Italia permea la relazione che oggi nella sede della Fondazione Moreni in via Bonomelli a Cremona ha pronunciato il nuovo segretario, il medico cremasco Alberto Gigliotti (nella foto centrale mentre legge la sua relazione). ‘Oggi dopo un periodo di quasi 5 anni – ha aggiunto – il PSI cremonese riprende il proprio cammino, consapevole delle difficoltà economiche e sociali in un contesto storico completamente mutato dopo l’emergenza sanitaria del covid e del dramma che ancora oggi attanaglia l’Europa con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Le ultime vicende elettorali in cui una “destra sociale” che riesce a far breccia in un elettorato storicamente di sinistra (basta ricordare Sesto San Giovanni a Milano, Sant’Anna di Stazzema e nelle grandi periferie cittadine, ma soprattutto il dato peggiore di astensionismo al voto negli ultimi anni), porta a un aggiornamento e a una revisione culturale di cui bisogna tener necessariamente conto’.
Obiettivo principale del PSI cremonese sarà quello di recuperare il rapporto con
l’elettorato e con l’opinione pubblica proponendo risposte credibili alle problematiche
territoriali, cercando di concretizzare i valori di giustizia sociale, di solidarietà e di libertà
che da sempre ispirano i socialisti.
‘Sui principali studi settoriali susseguitisi – ha precisato Gigliotti – noi socialisti abbiamo puntualmente avanzato le nostre osservazioni, diverse in più punti dalle considerazioni svolte dalle forze politiche principali, oggi sostanzialmente concordi nell’attribuire allo studio Masterplan 3C, commissionato dalla Associazione Industriali di Cremona, una sorta di guida obbligata da seguire nelle strategie territoriali da attuare. Su quest’ultimo documento, ci siamo permessi di evidenziare il nostro stupore, per l’assenza di ogni accenno alle norme che hanno depotenziato le amministrazioni provinciali. Nel contesto pur precario esistente, nessuna delle Amministrazioni Provinciali che si sono alternate, si è particolarmente distinta, in quanto possibile, nei processi associativi tra i piccoli Comuni, cosi come nella formalizzazione delle aree omogenee del cremasco, del Cremonese e del Casalasco, affinché siano riconosciute, a tutti i livelli Istituzionali. Il superamento della frammentazione amministrativa esistente, esige da tempo un
progetto generale che supporti i sindaci nella scelta del modello istituzionale da perseguire (unione, fusione, convenzione) che non può essere dettato da ragioni meramente economico / finanziarie, ma prevalentemente di carattere politico– amministrativo. Gli interessi sociali, economici, infrastrutturali della provincia vanno intelligentemente sviluppati.
L’indeterminatezza della Provincia, è indubbiamente causa non secondaria della mancata
definizione di un piano territoriale strategico, in grado di interloquire alla pari con le
categorie sociali’.
Sugli scenari ipotizzati dal documento di Confindustria, i socialisti cremaschi e cremonesi,
oggi ribadiscono alcune delle osservazioni a suo tempo già avanzate nei diversi settori:
– settore agro-alimentare: per mantenere la storicità zootecnica di Cremona servono
innovazioni nelle colture, negli allevamenti e nei prodotti, sistemi più parsimoniosi nell’uso
dell’acqua di irrigazione, maggiore integrazione nei distretti (carne o lattiero caseari) oggi
trasversali ai confini provinciali, rassegne fieristiche interregionali e nazionali.
– settore cosmesi. ‘Non nascondiamo qualche preoccupazione – ha detto Gigliotti – sulla tenuta nel tempo della produzione attuale (packaging e mascara), a fronte delle esasperate concorrenze
internazionali del comparto. – settore dei servizi alla persona: non è più rinviabile il superamento della sperequazione esistente sul territorio, nella quantificazione dei posti letto convenzionati delle RSA pubbliche, in rapporto con la popolazione servita.- settore bioenergia e tutela del territorio: l’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici, rende sempre meno competitivi gli impianti di biometano, per cui occorre pensare alla loro riconversione.
– criticità infrastrutturali: non ci possono essere dubbi sulle priorità di migliorare i collegamenti ferroviari e stradali, verso il milanese.
Lo studio esaminato conferma che il 90 % degli intervistati, si esprime in tal senso, mentre
tra i costi per la collettività , a causa delle inefficienze infrastrutturali, incidono
significativamente le limitazioni di alcuni ponti e tratte ferroviarie. Qui e non altrove, vanno
investite le risorse pubbliche disponibili.
– calo demografico: per invertire i trend demografici negativi rispetto alle altre province
lombarde, è fondamentale promuovere un maggior dinamismo economico e culturale a
beneficio, in particolare, delle giovani coppie.
Sugli argomenti sopra evidenziati, noi pensiamo che la Politica e l’Istituzione provinciale
debbano riprendere i ruoli spettanti, con più convinzione, affinché a rappresentare la realtà
territoriale, non siano solo i gruppi economici e/o le società finanziarie, ma anche,
dignitosamente, i soggetti democratici, espressione della volontà dei cittadini.
Per questo, non si può tergiversare oltre, per esempio, ad assumere specifiche iniziative
attenuanti la pessima qualità dell’aria che respiriamo, pressoché uniformemente in tutta la
provincia.
Vanno sollecitate le conclusioni dello studio epidemiologico, in cantiere da tempo, per
avere finalmente contezza delle fonti di inquinamento locali, da rimuovere razionalmente.
Necessita ovunque tendere ad azzerare i sovradimensionanti comunali per nuovi
insediamenti (commerciali soprattutto) comportanti o vincolanti un consumo di suolo
agricolo inaccettabile.
‘Raccomandiamo ai sindaci del territorio, a fronte dell’avveniristica costruzione del nuovo
ospedale di Cremona – ha ammonito il neo segretario del PSI cremonese, di monitorare l’evoluzione del progetto affinché, a pagarne le conseguenze, non siano gli interventi a sostegno della medicina di prossimità, dell’organizzazione sanitaria locale, (leggi il problema delle lunghe lista di attesa), ma soprattutto non siano erose ulteriormente le risorse, già insufficienti, a favore dei presidi del Cremasco e del Casalasco’.
Tra gli obiettivi strategici della Provincia di Cremona per il PSI, insieme a quello apertamente da sostenere il prolungamento della linea metropolitana milanese verso i confini dell’Area omogenea cremasca, non può mancare pari impegno, per il rilancio delle funzioni ambientali, turistiche e trasportistiche del fiume P0, d’intesa con le altre Province e Regioni della val Padana.
‘Non dimentichiamo le esigenze del modo sportivo e giovanile con la funzione educativa
dello sport e la sua intrinseca potenzialita’ di generare benessere psicofisico nelle
persone – ha detto ancora Gigliotti -. Per questo riteniamo essenziale che la Medicina Sportiva vada potenziata contrattualizzando un maggior numero di ambulatori specializzati che possono evitare la formazione di liste d’attesa che ogg inibiscono per mesi allenamenti e gare, soprattutto in ragazze e ragazzi in età agonistica che hanno diritto alla visita gratuita. Valorizzare e tutelare maggiormente il terzo settore che rappresenta la più ampia e diffusa mobilitazione civica su attività di interesse generale dei cittadini: un impegno spontaneo, organizzato, consistente, diffuso e di qualità per la costruzione del benessere collettivo’.
Altro obiettivo dei socialisti cremonesi è rendere maggiormente attrattiva la città universitaria, migliorando le condizioni generali di vita quotidiana dei ragazzi, come il caro vita, alloggi, trasporti, luoghi di socializzazione e per attività culturali e di studio.
‘Per tutto quanto sopra esposto, dagli auspici politici alle linee amministrative – ha conclulso il segretario del PSI cremonese – crediamo ci siano veramente tanti motivi ed obiettivi per cui fare rinascere la Federazione Cremonese del Partito Socialista Italiano. Se lavoreremo con coerenza, anche chi oggi è più attendista, siamo certi che sarà al nostro fianco, in previsione dei rinnovi amministrativi del prossimo 2024. Ed è con queste riflessioni che avviamo questo congresso.
Avviamo il congresso per la rinascita del PSI Cremonese’.
E’ stato poi eletto all’unanimità il direttivo così composto.
DIRETTIVO DEL PSI CREMONESE
Alberto Gigliotti segretario
Lucia Vailati tesoriere
Consiglieri
Silvano Bonali, Virginio Venturelli, Diego Rufo, Giovanni Tisacchi, Luciano Capretto, Sergio Denti, Vincenza Stellavato, Silvano Capoani, Nicola Di Poto, Vittorio Perotti