Egregio Direttore
è inutile, oltre che sbagliato, individuare nelle politiche ambientali il nemico da combattere.
Il progetto di rinaturazione del Po è un progetto necessario e utile al territorio, che va conosciuto e fatto conoscere.
Gli effetti della crisi climatica li stiamo vedendo e subendo tutti. Interventi di ripristino di lanche e rami abbandonati, di zone umide, non solo faranno bene ad accrescere la biodiversità nella regione più inquinata d’Europa, ma riguardano anche il contrasto al dissesto idrogeologico, e quindi alla sicurezza dei nostri territori. Gli stessi contenuti di alcuni ordini del giorno che il consiglio regionale, su mia proposta, ha approvato in più occasioni dando un indirizzo chiaro alla giunta regionale.
Il “sistema Po” è un complesso che non può essere coinvolto da un’unica soluzione.
Gli effetti della crisi climatica li stiamo vedendo e subendo tutti. Interventi di ripristino di lanche e rami abbandonati, di zone umide, non solo faranno bene ad accrescere la biodiversità nella regione più inquinata d’Europa, ma riguardano anche il contrasto al dissesto idrogeologico, e quindi alla sicurezza dei nostri territori. Gli stessi contenuti di alcuni ordini del giorno che il consiglio regionale, su mia proposta, ha approvato in più occasioni dando un indirizzo chiaro alla giunta regionale.
Il “sistema Po” è un complesso che non può essere coinvolto da un’unica soluzione.
Le dichiarazioni dell’assessore regionale all’agricoltura Beduschi, contrarie al progetto per la rinaturazione, sono sbagliate per almeno tre motivi.
Il primo, come già detto, è che non si deve mettere in contrapposizione le due necessità.
Inoltre, ricordo all’assessore, che la stessa Regione Lombardia nel 2021 e poi nel 2022, ha sottoscritto con Aipo e le altre regioni coinvolte un accordo proprio per compartecipazione e collaborare al progetto di rinaturazione.
Il secondo motivo riguarda il fatto che più studi, negli anni, hanno dimostrato ampiamente come i progetti di bacinizzazione siano superati oltre che costosi e poco performanti. Ben diversa è la necessità di continuare a lavorare per la navigazione a corrente libera. E proprio in questa direzione vanno le ultime risorse stanziate dalla stessa Regione lo scorso luglio, tra Mantova e Foce Mincio. Il punto, piuttosto, è mettete risorse per migliorare la navigabilità tra il porto di Cremona, e foce Mincio, smettendo una volta per tutte con le assurde dichiarazioni che puntano alla navigabilità verso Milano. Cosa inutile, impossibile e anacronistica.
Il terzo punto riguarda le risorse. Se non remiamo tutti nella stessa direzione, le risorse del Pnrr per il Po (oltre 350 milioni di euro) sono a rischio.
Questo è il vero tema. Vogliamo perdere anche questa possibilità, più unica che rara, per il nostro fiume e i nostri territori?
Da chi ha responsabilità di Governo ci si aspetterebbe ben altro.
Da chi ha responsabilità di Governo ci si aspetterebbe ben altro.
Il collega Ventura, di Fratelli d’Italia, sposando la linea dell’assessore Beduschi, ha presentato una mozione per il prossimo consiglio regionale, con contenuti molto diversi dalle dichiarazioni fin qui rilasciate. Infatti nel testo non vi è alcuna contrapposizione con il progetto di rinaturazione, più volte invece dichiarato, bensì la richiesta di un tavolo con Aipo per valutare progetti di bacinizzazione complementari a quelli di rinaturazione. A dimostrazione, ancora una volta, di come a parole si dice una cosa, per cercare un qualche consenso, ma poi negli atti si fa altro.
L’unica vera criticità che questa proposta porta con sè è quella di appesantire ulteriormente Aipo di altri progetti, quando sappiamo benissimo le difficoltà che già sono in corso nel rispettare i tempi per il progetto di rinaturazione, a cui sono legate le risorse del Pnrr
Come già detto, oggi la priorità dovrebbe essere quella di far atterrare i soldi previsti per il Po. Ed è su questo che dovremmo essere tutti concentrati.
Matteo Piloni
consigliere regionale PD