Si snoda da Piacenza al delta ferrarese, bagnando il Parmense e il Reggiano, e segnando per lunghi tratti il confine con Lombardia e Veneto. È il fiume Po, la più bella ‘infrastruttura verde’ dell’Emilia-Romagna e della Lombardia. Un’infrastruttura per cui la Regione Emilia ha deciso di avviare un percorso di sviluppo, per costruire un’identità e una visione strategica complessiva, in grado di ricucire tutti i progetti che la interessano, lungo l’intero corso. Se n’è parlato oggi a Piacenza, negli spazi dell’ex chiesa del Carmine, durante l’evento di lancio del progetto regionale ‘Verso una visione strategica per il Po’: una prima, importante occasione di scambio con il territorio. “L’obiettivo- ha spiegato Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente, che ha aperto e chiuso i lavori della giornata – è creare sinergie e mettere a sistema le progettualità in campo, per definire una visione complessiva e integrata capace di accrescere i benefici sociali, economici, ambientali, turistici e culturali che sono in grado di produrre. Gli investimenti attualmente previsti per il Po – ha aggiunto Priolo -, collegati sia al Pnrr che a linee di finanziamento ordinarie, porteranno nei prossimi anni a un livello di riqualificazione del fiume e promozione dei territori fluviali da molteplici punti di vista. Il Po è uno dei grandi fiumi d’Europa: la strategia per il suo futuro parte da qui. Con il contributo di tutti i soggetti interessati, vogliamo fare il punto sull’esistente per definire le azioni future da mettere in campo”.
Si colloca nell’alveo della transizione ecologica del Pnrr il mega progetto di rinaturazione dell’area del Po. Un obiettivo che – spiega la Regione Emilia-Romagna – rappresenta per ambito territoriale (l’intera asta fluviale tocca Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto) e risorse stanziate (357 milioni di euro) una grande opportunità per rilanciare la progettualità già disponibile con gli strumenti della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030.
Il programma in particolare prevede 56 interventi di cui 27 ricadono in Emilia-Romagna: il costo complessivo di questi ultimi ammonta a circa 116 milioni di euro pari al 32,5% del finanziamento totale. Tra i punti in agenda figurano il miglioramento della navigazione e delle condizioni di sicurezza sugli argini maestri; la realizzazione della ciclovia ‘Vento’ che coprirà i 700 chilometri di argini del Po che separano Venezia e Torino; il consolidamento delle infrastrutture per la gestione delle risorse irrigue; e il potenziamento dell’attrattività turistica del Delta del Po. Da ultimo, il Contratto di Fiume della Media Valle del Po, un patto di collaborazione tra enti e soggetti diversi, per tutelare, promuovere e valorizzare quel tratto del Grande Fiume che attraversa il Piacentino, il Cremonese e il Lodigiano. Con una particolarità: è il primo Contratto di Fiume italiano di questo tipo.