Aggiunge Degli Angeli: “È fondamentale, se vogliamo uscire dal conflitto, comprendere prima le ragioni per le quali questo sia iniziato e quali siano gli attori in gioco, sullo scacchiere di una pace duratura”. Degli Angeli lo sottolinea in modo ferreo: “Conoscere e capire, non significa giustificare. Piuttosto, conoscere è il presupposto per la pace”.
E quindi perché parlare della guerra in Ucraina e della ignobile aggressione Russa nella sede di un consiglio regionale?
Spiega il consigliere: “Insieme al mio gruppo ho presentato negli scorsi mesi diversi atti di indirizzo in consiglio regionale. Tutti con l’obiettivo di portar nella nostra Istituzione un dibattito e un sano confronto, assente di lusso in Parlamento, sul conflitto bellico tra Russia-Ucraina e sulla rincorsa al riarmo, più propenso ad una escalation che non ad una de escalation”.
Per il consigliere Degli Angeli, esseri liberi significa soprattutto poter esprimere un’opinione potendosi basare su informazioni corrette. “Ecco – sottolinea Degli Angeli – che l’accesso libero e onesto diventa cruciale. Per questo motivo vogliamo scalfire l’inaccettabile silenzio a cui abbiamo assistito durante governo Draghi e che sta continuando durante quello Meloni, perché questa guerra, volenti o nolenti, arriva fino alle nostre porte”.
Conclude Degli Angeli: “Si tratta di una guerra che ha molte cause e che sta avendo effetti devastanti in termini di vite umane in terra Ucraina, ma anche di impatti socio economici nel nostro tessuto sociale, nell’informazione e negli equilibri geopolitici. Sta avendo altresì conseguenze ambientali, alimentari e di spesa pubblica. Oggi, il nuovo ministro della Difesa Crosetto, in linea con il precedente Guerini, ha sposato la linea armamenti, passando dalla vendita all’acquisto di armi (era presidente della Federazione aziende italiane per l’Aerospazio, la difesa e la sicurezza, un’appendice di Confindustria che raggruppa gli industriali delle armi ndr). Aumentiamo quindi la spesa militare, caldeggiando una escalation. Ma il grande convitato di pietra rimane la transizione ecologica, l’Istruzione e la Sanità. Per questi aspetti fondamentali, l’aumento di fondi non è previsto. Stiamo assistendo ad una guerra con le armi, ma dichiarata anche nei confronti dell’Università, dei ricercatori, dell’informazione e delle idee. Il confronto, al contrario, offre strumenti di pace”.