‘In Lombardia i cittadini che hanno bisogno di una visita o di un esame ambulatoriale hanno due alternative: attendere dei mesi oppure aprire il portafoglio – dichiara il consigliere regionale Matteo Piloni -. Questa situazione c’è da anni, e la pandemia l’ha ulteriormente peggiorata. In questi mesi molte strutture pubbliche hanno sospeso alcune visite e prestazioni, a vantaggio del privato che continua a fornirle’.
‘Per iniziare a superare questi problemi, tagliare le liste d’attesa e semplificare la vita dei cittadini, siamo tornati a chiedere alla giunta regionale di obbligare i privati accreditati a mettere a disposizione le proprie agende, così da incrociarle con quelle del servizio pubblico, attraverso il centro unico di prenotazioni – fa sapere Piloni -. Purtroppo, la maggioranza (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) ha bocciato questa nostra proposta. Una bocciatura vergognosa, motivata solo dalla volontà di nascondere la totale incapacità della Regione di attuare un impegno preso da cinque anni’.
‘Infatti, già nel maggio del 2016 la giunta aveva deliberato l’obbligo per i privati di rendere disponibili le proprie agende e condividerle entro il primo gennaio 2017 – ricorda il consigliere dem – ma da allora non si è fatto altro che prorogare la data d’inizio. Questo anche dopo che nell’ottobre scorso era stato stanziato un consistente finanziamento ad hoc per le strutture private accreditate per l’aggiornamento del sistema informatico e dopo che a gennaio una delibera aveva ribadito la data d’inizio per il prossimo primo luglio’.
‘Nonostante tutto questo – spiega Piloni – sui canali di prenotazione regionale non si trovano gli slot liberi per esami e visite di molti privati accreditati, ma solo un numero di telefono della singola struttura che il cittadino deve contattare direttamente e non tramite il sistema regionale’.
‘Un’incapacità conclamata quella della Regione e della maggioranza che la governa di cui, ancora una volta, fanno le spese i cittadini’ conclude Piloni.