Scuola Bianca Maria Visconti: no alla sottrazione del giardino agli alunni. Dal Comune azioni improvvisate e non condivise.
Abbiamo appreso dalla stampa la notizia che il Comune di Cremona sarebbe intenzionato a sottrarre alla Scuola Visconti di Cremona circa 5.000 metri quadrati di giardino, oggi utilizzato per le attività ludiche e didattiche degli alunni. La ragione di questa penalizzazione starebbe nel tentativo del Comune di Cremona di aggiudicarsi risorse per la forestazione periurbana a supporto della mobilità ciclabile.
È di tutta evidenza che le due funzioni siano del tutto incompatibili e l’unica conseguenza sarebbe la penalizzazione dei ragazzi. A termini di bando infatti tale area non potrà essere recintata, sarà accessibile a chiunque anche durante la notte e nessuno potrà garantire le minime condizioni di sicurezza e di igiene per gli alunni. Paradossalmente occorrerebbe demolire la recinzione esistente realizzata nel 2022 dal Comune di Cremona con un investimento di circa 80.000 euro.
Pur ritenendo necessario, dopo i feroci ed innumerevoli abbattimenti effettuati dalla giunta comunale in questi ultimi anni, una vigorosa azione di ripristino degli equilibri ambientali, crediamo che questa attività debba essere caratterizzata da una rigorosa programmazione, sostenibile anche dal punto di vista sociale, e che l’individuazione delle aree da destinare alla piantumazione non possa essere affidata all’improvvisazione o peggio alla rincorsa dei bandi. Tra l’altro, da quanto si evince dalla stampa, questa azione non è stata neppure oggetto di condivisione e di confronto con le parti interessate.
Chiediamo quindi di aprire, seppur tardivamente, un confronto con tutti i portatori di interesse nelle commissioni ambiente e cultura. Invieremo nei prossimi giorni ai rispettivi presidenti la richiesta di convocarle per discutere del tema in modo costruttivo e trasparente.
Carlo Malvezzi – FI
Federico Fasani– FI
Saverio Simi -FI
3 risposte
È scandaloso togliere il verde ai bambini
Assolutamente da non fare per carità sarebbe l’ennesima oscenità di questa giunta che deve andarsene alle prossime elezioni.
Nelle indicazioni nazionali per l’insegnamento si legge, in sintesi, che la scuola deve essere un luogo accogliente. Deve permettere il pieno sviluppo delle conoscenze attraverso un ambiente stimolante e a misura di bambino. Si legge, sempre in sintesi, che il bambino deve fare esperienza con il territorio che lo circonda per poter poi crescere e spaziare le conoscenze. Aumentare, partendo dalla base del proprio piccolo spazio nel mondo, per arrivare a livello via via sempre più grande, fino al globale il proprio modo di cogliere il mondo che lo circonda. Se da 55m quadrati (circa) a testa, chiediamo di fare le stesse esperienze in 5, non credo sia la stessa cosa. Non credo che la scuola si possa porre come ugualmente accogliente, ne possa offrire lo stesso spazio per vivere e fare esperienze. Non ci sarà spazio per fare geografia perché il sole sarà difficile da scorgere nei suoi spostamenti all’interno di un bosco. Sarà difficile fare matematica perché i movimenti saranno inevitabilmente limitati come le distanze e le misure da prendere. Figuriamoci quanto sarà impegnativo fare attività motoria. Forse organizzando bene le classi si potrà ovviare, ma la festa dello sport, che si fa da due anni, cioè da quando i bambini hanno potuto smettere di essere trincerati nelle aule per il coronavirus, come sarà possibile? Al di là di buttare soldi già spesi, come si legge nell’articolo, credo che prima di occupare uno spazio così vitale sia importante davvero valutare altre possibilità. Sono convinto che Cremona le offre. Evitate, per favore, di limitare spazio vitale ai piccoli che saranno le future generazioni. Con più di 8 miliardi di abitanti e in costante crescita demografica, ci saranno già altre limitazioni quando i bambini di oggi saranno adulti domani. Quindi amministratori, per favore, non fateli diventare grandi prima del tempo, non privateli di questo spazio. Pensateci bene. Per favore. Lo dico da insegnante e da genitore.