Si è molto parlato, a proposito del progetto di un nuovo ospedale a Cremona, dell’importanza della bellezza (?) nel rendere più efficace l’assistenza ospedaliera, quasi che la scarsità e la demotivazione del personale sanitario possano venire sostituite dalla “bellezza” di laghetti, paperelle, giardini e farfalle.
Ma se la “bellezza è la cura” allora non serve un ospedale, è sufficiente l’ingresso libero al Museo Ala Ponzone o magari una bella passeggiata al tramonto sugli argini del grande fiume.
Se invece la “bellezza è parte della cura” perché non selezionare il personale di assistenza ospedaliera in base all’estetica e non alla preparazione tecnica e scientifica? Avere un medico molto bello, non importa se imbecille, certamente aiuterà a stare meglio, e, secondo alcuni neo-esperti di Medicina, anche a guarire.
E perché poi non selezionare il personale di assistenza in base alla classifica di Miss Italia, visto che dal 2012 quello di Miss Padania non si tiene più? Opportuno anche tenere d’occhio i risultati del concorso “Il + bello d’Italia”, magari i selezionati potrebbero dare una mano a risollevare i destini di una Sanità pubblica cremonese in perenne crisi.
OCTOPUS
Una risposta
Belli o brutti credo che le risorse infermieristiche uscite dalla scuola in pieno periodo Covid non abbiano la stessa preparazione di quelle precedenti non per colpa loro naturalmente.