Servizio di igiene urbana ad Aprica in Vigilanza

17 Settembre 2025

Si è tenuta ieri pomeriggio, martedì 16 settembre ore 17:30, la Commissione di vigilanza, finalizzata alla valutazione della legittimità e della correttezza politico-amministrativa dell’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani da parte del Comune di Cremona. Il percorso seguito nel corso degli ultimi venticinque anni, culminato con il subentro di Aprica S.p.A. in sostituzione di Linea Gestioni S.r.l. e, originariamente di AEM Gestioni S.p.A., presenta – secondo l’opposizione – numerosi profili critici sia sul piano giuridico che istituzionale.

La commissione è stata richiesta dall’opposizione nel mese di luglio, dai consiglieri Portesani (primo firmatario), Carassai, Alquati, Tacchini e Olzi, a seguito di un’interrogazione presentata dal Capogruppo di Novità a Cremona. Il nodo della questione, sui cui vuole approfondire l’opposizione, si concentra in particolare sulla cessione del 51% della holding pubblica LGH S.p.A. alla società mista quotata A2A S.p.A. (operazione deliberata nel 2015) e sugli effetti che tale trasformazione ha avuto sulla legittimità degli affidamenti diretti.

Nel 1999, il Comune di Cremona avviava un percorso virtuoso e conforme alla normativa allora vigente in materia di servizi pubblici locali, affidando la gestione del servizio rifiuti ad AEM Gestioni S.p.A., società a totale partecipazione pubblica. Nel corso degli anni 2000, il sistema delle multiutility lombarde ha spinto verso forme di aggregazione societaria; AEM Gestioni ha preso parte alla costituzione di LGH S.p.A., holding a partecipazione interamente pubblica detenuta da vari enti locali, tra cui il Comune di Cremona. Anche in questo nuovo assetto permaneva un controllo congiunto da parte degli enti pubblici, che rendeva ancora possibile l’applicazione del regime in-house providing.

Tuttavia, nel 2015, il Comune di Cremona ha approvato la cessione del 51% delle quote di LGH ad A2A S.p.A., società quotata a partecipazione mista pubblico-privata. Questo atto rappresenta uno spartiacque: l’ingresso di A2A – soggetto operante sul mercato e non sottoposto al controllo degli enti locali – modifica in modo sostanziale la natura giuridica della holding LGH. Il passaggio non viene accompagnato, secondo l’opposizione, da garanzie sul mantenimento dei requisiti per l’affidamento diretto dei servizi pubblici.

Nel 2018, l’Autorità Nazionale Anticorruzione afferma che LGH non è più sottoposta al controllo analogo da parte dei Comuni soci e che, di conseguenza, gli affidamenti diretti risultano illegittimi.

Nonostante ciò, nel dicembre 2023, il Comune di Cremona prende atto del subentro di Aprica S.p.A., società interamente controllata da A2A, nella gestione del servizio rifiuti. Questo subentro avviene in seguito alla fusione per incorporazione di Linea Gestioni. Il provvedimento di presa d’atto non contiene alcuna istruttoria giuridica o amministrativa, non valuta la permanenza dei presupposti dell’affidamento diretto, non menziona ANAC né affronta il tema del controllo analogo.

Emergerebbe dunque, una sequenza di atti e omissioni che sembrerebbe evidenziare responsabilità istituzionali. E l’opposizione si chiede: il Comune di Cremona, a partire dal 2015, ha deciso consapevolmente di non verificare gli effetti giuridici della cessione di LGH? Perché non sono mai stati attivati monitoraggi, clausole di salvaguardia o revisioni contrattuali?

La Commissione di vigilanza è quindi chiamata ad analizzare, insieme all’assessore Pasquali e ai tecnici comunali, la gestione dell’affidamento del servizio rifiuti da parte del Comune di Cremona. L’iniziale affidamento in-house era pienamente legittimo, ma la cessione della maggioranza di LGH, il mancato controllo su Aprica, e l’assenza di istruttorie successive avrebbero, secondo l’opposizione, compromesso la legittimità del rapporto.

 

Chiara Capelletti

consigliere comunale Fratelli d’Italia

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