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Sì alla ‘Città 30’: gli spazi urbani sono delle persone non delle auto

28 Gennaio 2024

Il tema che tiene banco in questi giorni, non è la “Zona 30” (attiva già da molti anni) ma la “Città 30” E’ vero che entrambe sono da considerarsi interventi per la moderazione del traffico nella viabilità urbana ma parlare di “Città 30” non significa solo ridurre il limite di velocità in alcune strade, ma di andare verso un nuovo concetto di città, che si trasforma in un luogo più confortevole, con strade più accessibili e sicure, con nuove aree verdi e pedonali e con spazi protetti per bambini e persone vulnerabili. Si deve pensare quindi anche in termini di una nuova progettazione urbanistica  e non solo di un senso unico o di velocità, ma è necessario tornare al concetto che la città è delle persone e non delle auto.

Troppo spesso poi si tende a parlare di “pedoni, ciclisti, automobilisti…” ed a tale proposito ricordo che stiamo parlando sempre di una sola persona che, in funzione del momento e dell’occasione, utilizza un mezzo di trasporto od un altro. Quindi, parliamo di educazione e rispetto, soprattutto rispetto delle regole, e non di “categorie” di cittadini. L’art 140 del CdS recita “Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale

La “Città 30”, per come è definita, è prevista dal Codice della Strada. L’art 1 infatti richiede letteralmente che “le norme si ispirino ai principi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, riducendo i costi economici, sociali ed ambientali del traffico veicolare, migliorando il livello di qualità della vita dei cittadini, la fluidità della circolazione e promuovere l’uso delle biciclette” La Città 30 è inoltre auspicata dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale Orizzonte 2030 di recente emanazione da parte del MIT

Le Città 30 esistono e funzionano. Negli ultimi 50 anni in Europa, da Graz a Bruxelles passando per Olbia e Bologna sono davvero tante quelle che hanno scelto questa via. Una volta superate le normali perplessità iniziali, sono sempre state così apprezzate che non si è mai tornato indietro

Nel 2022 sono stati oltre 217.000 gli incidenti stradali con un numero di vittime inaccettabile da parte di una società civile (parole del Presidente Mattarella), molto oltre i 3.100 (e 223.000 feriti) con un costo sociale che supera i 17 miliardi di euromolto più di una finanziaria. Ridurre l’incidentalità, quindi, significa meno dolore e più risorse da dedicare a scuole, ospedali, sicurezza. In ambito urbano si concentrano il 73% degli incidenti ed il 44% delle vittime (contro il 32% in Europa) provocando quasi 550 vittime tra i pedoni e quasi 300 tra i ciclisti che, seppure in leggero calo, sono pur sempre dati impressionanti. Almeno la metà dei ciclisti coinvolti non ha alcuna colpa, molte distrazioni e alcune irregolarità. Le cause principali sono: eccesso di velocità (27%), guida distratta (23%) mancato rispetto degli attraversamenti pedonali (8%), mancato rispetto della distanza di sicurezza (8%)

Anche l’inquinamento da traffico veicolare, quantizzato in euro 1.500/anno pro capite (da rumore, emissioni atmosferiche, polveri) si ridurrebbe e chi dice il contrario dimentica quanto incida lo stop&go causato dai semafori

Cambiare il modello di mobilità è una necessità e la prima e più importante questione è costruire un contesto generale “amico” della bicicletta, nel quale sia possibile muoversi ovunque in modo confortevole e sicuro, condividendo gli spazi con tutti gli altri utenti della strada. Spesso la velocità di 50 Km/h è incompatibile con la precedenza accordata ai pedoni, in molte situazioni l’automobilista non ha il tempo di reagire e fermarsi. Ecco perché è necessario moderare il traffico

Non intendo entrare nel merito di una “Direttiva Città 30” inapplicabile e in contrasto con il Codice della Strada e le indicazioni dell’UE. Siamo purtroppo ormai assuefatti al sistema del fare e disfare, come quando, recentemente, vennero annullati i finanziamenti già stanziati per la realizzazione di ciclovie di interesse nazionale per lo sviluppo del cicloturismo, fonte di nuove economie e di una parte importante del PIL, ma auspico un confronto corretto ed ampio con ANCI e le Associazioni ambientaliste, basato su dati di fatto consolidati e non da gesti impulsivi e volubili. Ai cittadini è necessario spiegare bene il perché di certe scelte e, soprattutto, dei vantaggi che ne trarranno, loro ed i nipoti, in termini di ambiente, salute e qualità della vita.


Piercarlo Bertolotti

3 risposte

  1. Non sapevo che le città fossero delle persone e non delle auto. E le auto di chi sono? E a che servono? Più che amici della bicicletta, bisogna esserlo della vita umana, visto come vanno certi ciclisti: chi sparati in fila per tre senza casco credendosi Gimondi; chi senza mani sul manubrio ma col cellulare in mano, a volte contromano senza luci al buio in due sulla stessa bici e soprattutto avendo acquisito in tempi recenti, grazie all’ideologia delle corsie ciclopedonali, l’illusione/diritto scioccamente arrogante di poter andare liberamente ovunque, incuranti anche della propria sicurezza, a cui tutto è dovuto. Le vie ciclopedonali, in virtù anche di questo, dalle nostre parti mi risulta che abbiano causato importanti incidenti, anche tra amici. Detto questo, abbiamo trovato i nuovi capri espiatori: i quarantenisti, quelli cioè che vanno ai 40 all’ora, o anche a 50 (cinquante…?) Ecco sono loro i veri responsabili!! Eppure l’autore dell’articolo ha individuato altre cause che mi pare più di condividere oltre a tante altre per cui mi risulta estremamente riduttivo e poco serio risolvere il tutto portando il limite di velocità ai 30 km/ora. Quando andavo a lezione di guida, l’istruttore mi rimproverò perchè andavo troppo piano, e in effetti a quella velocità non potevo sfruttare tutte le necessarie e dovute potenzialità della macchina nel contesto cittadino, quindi inserire anche la quarta marcia, laddove era possibile. Ma ai 30 Km/ora si può inserire la quarta? E tirarla in terza, non si rovina di più la macchina? Poi. come tutte le statistiche, anche quelle riportate andrebbero prese con le pinze, valutate in tutti i loro aspetti e tenuto conto che l’impianto urbanistico di Cremona non è certo quello di qualche città del nord Europa citata. E anche sulla tangenziale si va ai trenta? Direi allora che tutto o quasi è relativo, anche la velocità dunque e mentre sulla tangenziale i controlli di velocità vengono effettivamente fatti, questo dovrebbe avvenire anche sulle principali arterie cittadine, perchè c’è sempre qualcuno che si crede Lauda al volante, che pecca di bullismo, che ha una dannata fretta. Sono tanti che non rinunciano a guidare guardando il cellulare….Ma per questo può bastare un limite dei 50: basta farlo rispettare! Di questo si dovrebbe tener conto, innanzitutto, anzichè ricorrere ad una manovra che fa pensare più all’ennesimo inganno pseudoecologico finalizzato in realtà a far cassa o ad illudere la categoria dei ciclisti/ monopattinisti, di essere così più tutelati. Ah una domanda: anche ai ciclisti verrebbe imposto il limite dei 30? E comunque un sondaggio ha dimostrato che a macchine ferme non ci sono incidenti, ragion per cui il limite dei 30 chilometri all’ora è fin trpppo permissivo.

  2. Ah dimenticavo la cosa più importante di quello che mi disse il mio istruttore di guida, e cioè che andando così piano facevo ostruzione al traffico. Ma se il problema è azzerare gli incidenti. allora ho una soluzione senz’altro più efficace: azzeriamo il limite di velocità per tutti i veicoli a motore, ambulanze comprese, così le macchine saranno multate non appena cercheranno di uscire dai parcheggi , e quindi saremo sicuri che…ma potrà sempre succedere che per una pura maledetta sfortuna, qualche ciclista vada a sbattere contro qualche macchina in sosta…

  3. In termini di educazione alla strada, i ciclisti sono molto ma molto più maleducati rispetto agli automobilisti. Se i vigili dovessero multare tutti i ciclisti non in regola….il Comune sarebbe ricchissimo!

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