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Si può morire d’amore? Storia e letteratura ci dicono di sì

17 Aprile 2023

Beatrice, Giulietta. Ofelia, Eve. La tesi è questa: si può arrivare alla fine della fine per amore? Direi di sì.

Dante e Beatrice: a vent’anni probabilmente entrambi già sposati, lui con Gemma Donati, cugina di Corso Donati, capo dei Ghibellini e feroce persecutore di Dante, e lei con Simone de’ Bardi, il più potente dei banchieri del tempo di Firenze. Il tutto senza amore, perché Dante e Beatrice sono innamorati pazzi, l’uno dell’altra. Dante non parla mai della moglie Gemma, la quale gli serve solo per dargli quattro figli, ma tutto e molto di più è centrato su Beatrice. Dante scrive la Commedia solo quale omaggio alla sua innamorata, traslando continuamente su tutto lo scibile del tempo, soprattutto astronomia, per rendere ben noto a Beatrice quale uomo avesse perso andando a sposarsi col vecchio banchiere.

Ma quanto doveva essere bella Beatrice per stravolgere la mente del poeta che arriva a dire di lei: “ Tanto gentile e tanto onesta pare / la donna mia quand’ella altrui saluta / ch’ogne lingua deven tremando muta/ e li occhi no l’ardiscon  di guardare….. e par che sia una  cosa / da cielo in terra a miracol mostrare”.

E poi ancora nel Convivio: “Voi che intendendo il terzo ciel movete”.

Dante non muore per Beatrice ma la sua “traslazione” la incardina nell’episodio di  Paolo e Francesca, dove egli immagina se stesso e Beatrice, finito in tragedia e dice nel quinto canto dell’inferno: “Caina attende chi a vita ci spense”.

Finito il racconto di Francesca, Dante vinto dalla “traslazione” chiude il canto con “ caddi come corpo morto cade”

La storia d’amore tra Giulietta e Romeo finisce effettivamente in tragedia ma è solo finzione scenica nello splendido periodare, aulico, simbolico e poetico di Shakespeare, anche se pare che le due famiglie siano esistite veramente e più che di Verona fossero di Cremona o Mantova.

Amleto e Ofelia. Il re, padre di Amleto, viene ucciso dal fratello che si innamora della regina cognata, nonché madre di Amleto, mentre Ofelia, a sua volta innamorata di Amleto, ne muore di dolore. Amleto, impazzito per la morte del padre e anche per l’amore che nutre per Ofelia, dice: “Va in convento: perché vorresti a tua volta generare dei peccatori?”. E Ofelia risponde “Risanatelo, potenze del cielo”…. E inizia a cantare canzoni senza senso avendo perso l’amore del principe danese.

Ma la più reale, vera e poco conosciuta. è la tragica storia di Eve – non è l’Eva di Adamo – e del giovanissimo genio matematico francese, d’inizio del ‘8oo, Evariste Galois.  Un amico del non ancora ventenne Evariste dice al medesimo che una bella fanciulla vorrebbe conoscerlo. Ma c’è un problema che Evariste ignora. La bella e perfida Eve è già fidanzata. Inizia 

Così l’insana relazione, Eve concede molto ma non tutto. Evariste vorrebbe di più, Eve si rifiuta e allora lui l’insulta e forse vola anche qual che schiaffo e tutto sembra finito li’.

Ma Eve si confida con il vero fidanzato, uomo esperto nelle armi il quale sfida a duello Evariste.

Pistola. Evariste è totalmente ignaro del’arma e sa che andrà a morire ma accetta senza discutere.

La notte prima del duello, in un bosco alla periferia di Parigi, Galois riscrive in fretta, dicendo che non ha tempo, tutta la sua teoria matematica, nel frattempo andata persa perché inviata a grandi matematici del tempo, tutti allievi di Laplace, che a loro volta dicevano di aver perso tutto.

Evariste Galois muore prendendo un colpo nella pancia e non risulta che abbia sparato. Evariste muore a vent’anni tra le braccia del fratello Alfredo al quale dice “  ti prego non piangere perché mi occorre tutto il mio coraggio per  morire a vent’anni”

Galois è morto per la pazzia d’amore per Eve.

D’amore si può morire? Forse sì.  

 

Pietro De Franchi

  

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