“Ancora una volta avevamo ragione: il tema della sicurezza va affrontato con il supporto della Regione. E pensare quante volte l’attuale sindaco Andrea Virgilio aveva inutilmente polemizzato con il governo regionale, ovviamente non del suo colore politico. Ma ora compie, come ci sta abituando, l’ennesima giravolta e aderisce al progetto di collaborazione con la Giunta della Regione Lombardia per la realizzazione di interventi di prevenzione e contrasto della criminalità comune ed organizzata e di aiuto alle vittime della criminalità. Bene Virgilio: sempre benvenuto nel club delle persone di buon senso”. Lo dice Alessandro Portesani capogruppo in consiglio comunale della lista civica ‘Novità a Cremona’.
“Partendo dal presupposto che è sempre meglio ‘qualcosa’ che il ‘vuoto pneumatico’ come negli ultimi dieci anni, mi corre l’obbligo di sottolineare come il progetto della Giunta ha delle debolezze più che evidenti – commento Portesani-. Innanzitutto bisognerà vedere se la Regione approverà il progetto: ma soprattutto se lo finanzierà. Non è un passaggio scontato. Ricordiamo ancora con tristezza il caso del mancato finanziamento della messa a norma di palazzo Cittanova, annunciato da Virgilio e Burgazzi, ma mai finanziato.”.
”Secondo tema: l’importo – aggiunge Portesani -. Dalle dichiarazioni rilasciate dovrebbe essere di 7.500 euro. Davvero molto poco, rispetto all’esigenze di un ampliamento di controllo del territorio di cui la città ha bisogno”.
“Terzo punto: la fumosità della progettazione – prosegue il capogruppo di ‘Novità a Cremona’ -. Si chiedono denari per potenziare la collaborazione e lo scambio di informazioni tra gli organi di polizia e i servizi sociali. Ci chiediamo se servono ulteriori denari per una buona prassi che dovrebbe essere già applicata da anni. Come al solito, si evidenzia l’aspetto preventivo ed educativo, come se fosse alternativo e in contraddizione con un controllo del territorio, che eviti i continui atti di violenza che sembrano diventati una costante nella vita cittadina. Tutti sanno che le ricadute di questi interventi educativi sono lunghe e con un budget di 7.500 euro a spot, questi interventi rischiano di essere non continuativi e quindi totalmente inefficaci”.
“Ad esempio – conclude Portesani – ancora non si parla di un potenziamento dei ‘vigili di quartiere’. Perché ? Mi sembra questa un’operazione che potrebbe essere molto apprezzata dai cittadini, con effetti immediati per restituire sicurezza nei nostri quartieri. E’ un progetto di marketing (o di propaganda per dirlo chiaramente) più che di promozione della sicurezza. Un tema da affrontare urgentemente e in modo incisivo: questo si aspettano i cittadini”.