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Sinistra francese allo sfascio: la cohabitation per sopravvivere

7 Luglio 2024

La pecora nera se fiuta l’affare fa quello che fanno le pecore chiare, soltanto è più scura e perciò fa paura…così recitava un vecchio film con Vittorio Gassman, un motivetto sciocco ma che ben si adatta a quanto succede ai cugini d’Oltralpe in questo secondo week end elettorale.

Fin dai tempi della rielezione di Jaques Chirac, la Gauche (la Sinistra francese) ha fatto di tutto per impedire l’avanzata del Front Nationale della famiglia Le Pen, formazione politica di destra che raccolse l’eredità del maresciallo Petain e del regime filonazista di Vichy durante la Seconda guerra mondiale.

La lunga marcia di FN e dei lepenisti inizia negli anni 80, quando dopo la disfatta del tecnocrate dandy Valery Giscard d’ Estaing alle presidenziali del 1980 inizia il lento e inesorabile declino del partito gaullista che aveva dominato tutta la Quinta Repubblica. Artefice della disfatta fu il più longevo e discusso presidente francese, quel François Mitterrand che realizzò il sogno della Sinistra al potere, pur provenendo anch’egli dalle fila di Petain, cosa che gli venne rinfacciata fino alla fine dei suoi giorni.

Mitterrand fu però anche l’artefice della fine della Sinistra francese: troppo potere e troppo a lungo, troppo carisma e troppa autorità, troppi scandali e troppa gloria ne fecero un Saturno che divorò tutti i suoi figli politici, a partire da quel povero Lionel Jospin che ne raccolse la tragica eredità nel 1994.

Da allora, a parte la decisamente trascurabile e fallimentare parentesi di Hollande, la Gauche non ha più avuto nessuna chance di governare il Paese, e non ha fatto altro che appoggiare di volta in volta i candidati di destra moderata pur di evitare alla famiglia Le Pen di prendere il potere, con sforzi politici devastanti sul piano politico: da Chirac a Macron, la Gauche ha dovuto sacrificare continuamente la propria credibilità pur di evitare ai post fascisti di arrivare al Premierato.

Lo stesso Macron è del resto un prodotto della Sinistra mitterrandiana: fu Attali, grand committee di Mitterrand, a capire che dalla eutanasia della Gauche e dalla decomposzione dei gaullisti andava inventato un nuovo soggetto ibrido che strizzasse l’occhio ad entrambi gli elettori. Quel prodotto fu Macron, che funzionò perfettamente alle elezioni ma malissimo al governo di una Francia oramai allo stremo peggio dell’Italia, che è tutto dire …

La figlia di Le Pen, Marine, con tenacia inossidabile e grande furbizia si è coccolata una vittoria che ormai è a un passo dall’ottenere, avendo messo in pista un nuovo partito (RN) e al suo posto un giovane belloccio di origini italo-algerine, quel Bardella che pare prossimo ad essere il primo premier di destra estrema in Francia.

Sì perché l’altro sintomo di una politica francese alla frutta è che se hai più di 30 anni non sei degno di governare: anche Macron che a meno di 50 anni, già a fine corsa, ha messo in campo un trentenne di belle speranze. L’ esperienza per governare ? Chissenefrega, l’importante è venire bene su Instagram e acchiappare i voti, infatti i risultati si vedono. Giovane è tutto ormai, mentre quando facevo politica io se non avevi 60 anni manco ti consideravano, da un estremo all’altro senza mezze misure, ma tant’è.

Ora può essere che le manovre elettorali di un Macron disperato e di una Sinistra (che in due settimane si è inventata un Fronte Popolare di sette partiti che insieme al governo non reggerebbe due settimane) riescano ad arginare il trionfo della Destra e a formare un governo ibrido, ma reggerebbe un gran poco e aumenterebbe ancor di più il credito di una Destra che finché non governa appare ovviamente infallibile.

Forse meglio sarebbe farli governare “en  cohabitation”, altra invenzione dell immarcescibile Mitterrand, con Macron, perché dietro a tutte le paure gonfiate in realtà non è per niente da escludere che la pecora nera se fiuta l’affare faccia quello che fanno le pecore chiare (che ne fanno pure loro di tutti i colori) ma chissà…del resto come diceva Hitchcock chi scappa fa sempre più paura del perché scappa.

 

Francesco Martelli

sovrintendente agli Archivi del Comune di Milano

docente di archivistica all’Università degli studi di Milano

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