Spostate quella centralina ed installatene una più moderna! Siamo stanchi di iniziative e parole “green” di circostanza e buone solo per un titolo o una foto sul giornale da parte della giunta Bergamaschi.
La centralina Arpa di via XI Febbraio è vetusta ed è posizionata in una porzione di città poco rilevante. L’attuale collocazione non subisce lo stesso stress ambientale derivante dagli scarichi delle auto, che al contrario sarebbe registrabile per esempio in via Libero Comune, o in prossimità del semaforo del passaggio a livello di Santa Maria o in piazzale Rimembranze. La giunta dovrebbe inoltre chiedere all’Agenzia regionale per l’ambiente di attivare dei controlli attraverso l’utilizzo di centraline mobili per identificare i punti maggiormente critici dal punto di vista dell’inquinamento dell’aria. L’attuale stazione di monitoraggio inoltre non misura la concentrazione di PM 2.5, ma solo di PM 10, e spesso risulta fuori uso. Nel solo mese di ottobre, per ben 9 giorni non sono state effettuate le misurazioni. Nonostante queste mancate rilevazioni, sono già 34 (su 35 massimi concessi) i giorni fuori legge da inizio anno per livelli di PM10 superiori al valore limite di 50 μg/m3. Cosa aspetta la giunta Bergamaschi, che esprime continuità politica al decennio precedente, a far pressione nei confronti di Arpa per migliorare il rilevamento degli inquinanti della nostra aria e ad iniziare ad intraprendere azioni concrete a tutela della salute dei cittadini?
Un recente report epidemiologico riferito a Cremona ha evidenziato come “il 92% (13 su 14) dei bambini oggetto di studio e ricoverati per asma vivono in un’area con livelli di particolato PM2.5 posizionati sui 30 μg/m3, quindi ben superiori alla soglia critica dei 25 μg/m3, e li sottopone ad un rischio di 15 volte superiore rispetto a chi vive in una fascia d’esposizione intermedia. Inoltre gli approfondimenti evidenziano un maggior utilizzo di farmaci per livelli di esposizione a particolato inquinante crescente. Per esempio, i bambini che risiedono in zone con esposizione tra 30 e 34 μg/m3 o uguale 35 μg/m3 hanno un consumo di farmaci per l’ostruzione delle vie respiratorie superiore di 2 e 6 volte rispetto ai bambini residenti in aree sotto i 30 μg/m3”. Numeri preoccupanti. A Crema perché non esistono monitoraggi e studi di questo tipo?
Sono trascorsi sei anni dalla richiesta fatta dal M5S Cremasco alla giunta comunale a guida Bonaldi, di far pressione sull’Ats Valpadana per implementare uno studio epidemiologico del Cremasco per poter indagare sulle correlazioni tra inquinamento e stato di salute della cittadinanza e di instaurare un tavolo permanente, con il coinvolgimento dell’Area Omogenea, per il monitoraggio dello stato d’inquinamento di Crema e del Cremasco. Purtroppo nulla è stato fatto, nonostante una mozione votata dal Consiglio comunale, e l’immobilismo di Bergamaschi, già assessore anche nei 10 anni passati, ci lascia senza parole.
M5S Cremasco