Uno studio sulle conseguenze dell’inquinamento ambientale nel distretto di Viadana, in provincia di Mantova, è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Science of the Total Environment ed ha rilevato un eccesso di ricoveri ospedalieri per problemi polmonari in rapporto alla vicinanza delle abitazioni ai siti di produzione di pannelli truciolari: quanto più vicino abiti rispetto alle fabbriche, maggiore è il rischio che ti possa ammalare.
A Mantova invece lo studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato un incremento delle malformazioni congenite dovute all’inquinamento ambientale ed ha identificato i luoghi maggiormente a rischio per la salute dei cittadini. Tra gli autori di ambedue gli studi va citato il dottor Paolo Ricci, cremonese, una volta responsabile dell’osservatorio epidemiologico dell’ATS Valpadana e del quale molti sentono la mancanza. Senza voler entrare nel dettaglio del perché le competenze del dottor Ricci vengono utilizzate a livello nazionale e universitario ed invece snobbate a livello locale, il confronto con Cremona è, come al solito, impietoso. Ricci aveva optato per il pensionamento dato che lo studio epidemiologico nel Cremonese, del quale era responsabile, non procedeva come avrebbe dovuto.
L’analisi dell’ATS da noi è ferma alle polveri sottili, in uno studio che è ancora totalmente generico e in alcuni punti anche contradditorio e che verrà ricordato anche per l’importanza attribuita alle polveri del deserto del Sahara e all’impatto della zootecnia e degli allevamenti intensivi di bovini nella genesi dell’inquinamento cremonese. A Mantova e a Viadana la situazione è monitorata e sono state individuate precise responsabilità. Non ancora a Cremona. Ci sarà un motivo?
Le forze politiche, le amministrazioni locali, i sindaci in qualità di principali responsabili della salute pubbliche tacciono. Da anni il territorio cremonese è in cima alle classifiche nazionali sulla mortalità conseguente a patologie tumorali. E’ inaccettabile che non siano ancora state individuate le cause che non possono essere circoscritte allo smog prodotto dal traffico veicolare e dagli impianti di riscaldamento, all’inquinamento zootecnico e alle polveri del Sahara.
4 risposte
È una informazione di grandissima denuncia. È un servizio che consente a tutti di essere cittadini responsabili. Grazie di cuore
Bravo, una delle poche voci libere di questa città
Grazie
Come al solito nessuno è profeta in patria….