Nella seconda metà di febbraio i livelli di inquinamento raggiunti in pianura padana hanno portato anche la città di Crema a superare la soglia fissata dalla normativa per il particolato PM 10 e 2,5. Dall’inizio dell’anno per ventisei giorni si è andati oltre i valori consentiti
avvicinandosi in soli due mesi al limite imposto per legge che è fissato a trentacinque giorni l’anno. “Come associazione ambientalista – ha dichiarato il presidente di Fiab Cremasco Davide Severgnini – abbiamo avvertito l’urgenza di chiedere al Comune di Crema l’adesione volontaria alle misure previste dalla Regione Lombardia che impongono dei limiti al traffico su strada così da ridurre le emissioni nei momenti di emergenza. Il trasporto su strada infatti (specialmente quello a combustione diesel) contribuisce sensibilmente alle emissioni degli ossidi di azoto (NOX) che sono tra i principali precursori del particolato secondario ovvero quello generato dalla combinazione di inquinanti primari. Naturalmente non vanno trascurate le emissioni generate dal riscaldamento (soprattutto quello generato dalla combustione di biomasse) e quelle emesse dalla zootecnia che insieme contribuiscono pesantemente all’inquinamento atmosferico da particolato.
Pur consapevoli dei limiti di questa misura siamo convinti che nella fase emergenziale sia necessario mettere in campo ogni sforzo al fine di migliorare la qualità dell’aria. Accogliamo quindi con soddisfazione la volontà da parte della giunta guidata da Fabio Bergamaschi di aderire alle limitazioni così come peraltro già fatto dal Comune di Crema nel 2017. Ringraziamo i consiglieri di maggioranza che hanno contribuito ad esprimere la loro preoccupazione e il loro impegno politico per intervenire sulla tematica. Ci auguriamo che questo provvedimento possa far crescere la consapevolezza della nostra comunità riguardo ad un problema che è pericolosamente sottovalutato. Come associazione siamo a disposizione per supportare eventuali iniziative che il Comune volesse introdurre per sensibilizzare i cittadini sul problema dell’inquinamento in generale al fine di diffondere buone pratiche che possano salvaguardare la salute di tutti e dell'ambiente.”
Il sindaco Fabio Bergamaschi: “L’inquinamento atmosferico della pianura padana rappresenta un
dramma enorme, che si consuma lentamente, in modo poco visibile e per questo motivo ancora più insidioso, causando nel tempo danni irreversibili per la salute umana. La conformazione geografica, le condizioni climatiche e quelle socio-demografiche rendono stabilmente l’area in cui viviamo tra le più inquinate al mondo. E’ un problema che va affrontato con serietà e tenacia, a livello di Regioni dell’intero bacino padano e con un supporto nazionale imprescindibile nell’accompagnare famiglie e imprese nella transizione ecologica. In questo quadro, se è velleitario pensare che un singolo contributo comunale possa spostare gli equilibri sul quadro generale, parimenti va considerato che mai si otterranno risultati apprezzabili senza il più ampio coinvolgimento dei territori. E’ per questo motivo che il Comune di Crema ha deciso di aderire volontariamente, per il prossimo anno, alle misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria prevista dalla Regione Lombardia. Vogliamo aggiungere un pezzo di puzzle a quei territori che, per obbligo o per volontà, tentano di offrire risposte al contenimento delle emissioni inquinanti. E’ un pezzo, seppur piccolo, di risposta, oltre che un modo per aumentare sempre più una consapevolezza generale nei comportamenti individuali, la cui somma, anche in questo caso, può fare la differenza, con ricadute non solo sulla salute umana, ma anche su un traffico cittadino che post pandemia ha visto incrementi significativi e insostenibili nelle ore di punta”.
L’assessore all’Ambiente Franco Bordo aggiunge: “Come risaputo per affrontare questa
problematica sono necessari dei provvedimenti strutturali che possono essere adottati soltanto a
livello nazionale e regionale, in modo particolare sui sistemi di produzione industriali e agricoli. Detto ciò è chiaro che in situazioni così compromesse è importante che ognuno faccia la sua parte. Sono convinto che l’iniziativa di aderire volontariamente ai provvedimenti di contenimento delle emissioni in periodi di crisi sia giusto e doveroso.”