Anche per il 2021 Cremona sale sul podio per la pessima qualità dell’aria. Si classifica al secondo posto in Europa per l’alta concentrazione di Pm 2,5, (vittorianozanolli.it, 12 luglio). Mantiene la posizione dell’anno precedente e con 25,7 μg/m³ supera la concentrazione massima consentita di Pm 2,5. Tutto questo, nonostante a causa del covid l’incidenza dei trasporti sull’inquinamento sia diminuita. Il dato è stato ufficializzato dall’EEA (European Environmental Agency) e pubblicato l’11 luglio sul proprio sito (Air pollution: Which European cities have the best air quality?). Le Pm (particulate matter) 10 e 2,5 costituiscono il particolato atmosferico, «inquinante molto diverso da tutti gli altri, presentandosi non come una specifica entità chimica ma come una miscela di particelle dalle più svariate proprietà» (Arpalombardia.it). Non sono essenze balsamiche e non si trovano in erboristeria. Non sono nemmeno confezioni di Vicks vaporub. Sono killer silenziosi che si mimetizzano nell’aria. Quella di Cremona ne ospita una quantità industriale.
Le reazioni alla notizia di politici, mass media, cittadini sono state tiepide. Non hanno lasciato traccia. Acqua fresca per aria avvelenata. Il direttore di Cremonaoggi ha dedicato alla questione un editoriale e gli va dato atto di non avere eluso il problema. Discutibile il taglio del pezzo. Dopo avere correttamente informato del podio, Guido Lombardi scrive: «Partendo da questi dati, è necessario fare alcune considerazioni. In primo luogo questa classifica si riferisce alla presenza nell’aria di particolato PM 2.5 e non all’inquinamento in quanto tale. Non ha quindi molto senso usare questa classifica per ripetere (quasi con autocommiserazione) che Cremona è la seconda città più inquinata d’Europa». (Cremonaoggi, 12 luglio).
Quale sarebbe l’interpretazione corretta della classifica EEA? Cremona è quasi incinta, o solo poco incinta? Al netto di questi raffinati distinguo, è innegabile che sia incinta. Ma, secondo il quotidiano online, non è opportuno pubblicizzarlo. Le polveri sottili provocano: «incrementi di mortalità premature per malattie cardio respiratorie e tumore polmonare; incrementi dei ricoveri ospedalieri e visite urgenti per problematiche respiratorie; bronchiti croniche, aggravamento dell’asma» (arpalombradia.it). Open polis (11 gennaio 2022) citando EEA scrive «Cremona è la provincia italiana che nel 2019 ha registrato il numero più elevato di decessi causati dall’esposizione al particolato fine» (https://www.openpolis.it/le-morti-premature-causate-dal-pm2-5/). Per Cremonaoggi l’autocommiserazione per la classifica da schifo è un autogol. È insensata. Giustissimo. Sarebbe più logico incazzarsi, invece pochissimi si agitano. Minimizzare la portata del record delle Pm 2,5 non giova né alla città, né ai cittadini. I guru di Masterplan 3c hanno tirato due coglioni così al mondo tutto con il mantra: Cremona e provincia devono caratterizzarsi con un proprio brand per uscire dal ghetto. L’EEA li ha accontentati.
Il podio europeo è stato ripreso da agenzie d’informazione, quotidiani e televisioni nazionali e da una moltitudine di fogli ed emittenti locali. L’aria mefitica di Cremona è il nuovo brand che la contraddistingue. Certificato dall’Europa, non dall’Associazione calciobalilla ecocompatibile, il nuovo marchio è pronto per l’edizione aggiornata di No Logo di Naomi Klein. Il regalo dell’AEE non è costato nulla. Qualche polmone andato alla malora, ma sono dettagli sui quali si preferisce stendere un velo pietoso.
Qui è doveroso aprire una parentesi. Scaricare su politici e pubblici amministratori, sui numerosi Cetto Laqualunque la responsabilità dell’aria inquinata e degli altri cento problemi irrisolti è, il più delle volte, giustificato. Di sicuro, è sempre comodo. Ponzio Pilato è un esempio intramontabile, ma lavarsi le mani non assolve i cittadini dalle proprie negligenze. L’accidia è uno dei sette peccati capitali. La delega perenne, ma soprattutto in bianco, ai propri rappresentanti istituzionali, il mugugno continuo, il disfattismo, il piove governo ladro, entrano a pieno titolo nella categoria. Sono inclusi il populismo, la demagogia, la diserzione delle urne e la fuga dalle proprie responsabilità. Non è necessario scendere in piazza per essere protagonisti. È sufficiente partecipare. Come? I cittadini potrebbero chiedere alle istituzioni sanitarie competenti in materia la conclusione dell’indagine epidemiologica che si trascina da tempo, adattamento cremonese di Aspettando Godot. Oppure potrebbero sollecitare con forza un impegno preciso dell’amministrazione comunale sul destino dell’inceneritore, che un giorno è pronto per essere spento e il
successivo è indispensabile mantenerlo acceso. O, ancora, potrebbero pretendere dagli enti coinvolti una parola definitiva sull’autostrada Cremona-Mantova ed evitare il rischio di un nuovo canale navigabile. E, perché no?, potrebbero, in tema di polveri sottili, invitare le istituzioni che salvaguardano la salute pubblica ad assumere decisioni drastiche, comprese quelle impopolari. È difficile che accada, ma sognare non costa nulla. Cremona è tranquilla, paciosa. Digerisce tutto. È aristocratica. Gozzaniana. Furba, la più scaltra del bigoncio. Almeno così crede. Accetta e giustifica. In alcune circostanze mette tenerezza.
«Caro Draghi ci ripensi …» sparava ieri in prima pagina il quotidiano La Provincia nell’informare dell’accorato appello dei rappresentanti delle associazioni economiche cremonesi e rivolto al dimissionario capo del Governo. Il servizio prendeva due pagine interne appaiate. Titolo epocale per la lunghezza inusuale, appunto due pagine, e per l’originalità rara: «Lo sconcerto delle categorie: ‘Draghi non ci abbandoni’». Immagine iconica, è la rappresentazione plastica di Cremona, genuflessa, cappello in mano, che supplica il padrone di essere clemente. Si può stare tranquilli. Con questa implorazione la crisi di Governo rientrerà. Intanto è una risata che vi seppellirà. E un servizio altrettanto ampio per lo sforamento delle Pm 2,5 no? Ma questa è Cremona. Todos caballeros, ma senza spada. A parole. Ma senza esagerare e
alzare i toni. Sottovoce. Come predica Gigi Marzullo.
Antonio Grassi
4 risposte
Grazie Antonio….Paladino di noi Peones Cremonesi….sempre più allo sbaraglio.
I cittadini devono….? Io sono uno che sollecita le Istituzioni, il Sindaco che è l’Autorità Sanitaria locale.( se lo sa), Vittoriano ne è ben a conoscenza, ma noi abbiamo eletto dei rappresentanti che devono agire ed abbiamo, quelli si dei Ponzio Pilato. L’indagine epidemiologica che non partirà mai ha senso se prima si trovano le cause. Ricordo che qui Ponzio ( art 32 L833/78) non ha nemmeno istituito la zona rossa nel primo Covid quando avevamo il record del mondo di contagi e di morti in proporzione alla popolazione, non so se ha un peso sulla coscienza. A favore di chi? E a danno di chi? Altrimenti è tutto un tergiversare, fare dell’ironia sui morti e malati!!!!
Renato Rozzi proponeva che il motto cremonese “Fortitudo mea in brachio” venisse sostituito da “stumm schiss”. Grassi conferma che aveva ragione.
Se i dati sono veri , i cremonesi , le istituzioni ( Arpa ), i nostri illuminati amministratori , la stampa locale ecc. dovrebbero essere in allarme perché la situazione riguarda la salute di tutti i cittadini , ma perché sembra che nessuno sia seriamente interessato al problema eppure i dati sono stati pubblicati e non è la prima volta . È il secondo record della nostra città * il numero più alto di morti al mondo durante il Covit * la seconda città più inquinatad’Europa. Che forti siamo !