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Smog, Degli Angeli: caro sindaco, fatti non parole

24 Aprile 2023
Gentile direttore,
per il secondo anno consecutivo i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente stroncano Cremona senza appello. Peggiore città italiana per polveri sottili, e quarta peggiore in Europa. Punto.
C’è chi ha provato ad illuderci che il problema dell’inquinamento cremonese non fosse più un problema.  Hanno usato parole edulcorate, inglesismi e colori scintillanti. C’è chi ha provato a farci credere che per migliorare la qualità dell’aria potevano essere sufficienti luci verdi proiettate sul Torrazzo o la vernice rossa per disegnare nuove ciclabili. Nulla di tutto ciò. Hanno cercato di convincerci anche con uno studio epidemiologico ancora incompleto, presentato in forma parziale e depotenziato, nonostante fosse stato commissionato quasi 9 anni fa.
I dati dell’Agenzia europea, che confermano quelli del 2021, sono impietosi e rafforzano quanto certificato da Istat poche settimane fa e quanto contenuto nell’ultimo rapporto Mal’aria di Legambiente.
Non ci si può più nascondere dietro il paravento della posizione geografica sfavorevole che penalizza la pianura padana. Cremona ha un numero di abitanti decisamente inferiore  rispetto a Brescia, Milano, Bergamo, che pur sono in pianura padana, eppure ogni volta le surclassa nelle classifiche di demerito ambientale. Quando si parla di salute e ambiente chi si appella motto mal comune mezzo gaudio, o inviata ad andare a respire aria pulita in montagna, non solo è ridicolo, non fa ridere, ma fa pure incazzare.
Davanti a questi numeri il sindaco che guida questa città e la sua maggioranza dovrebbero subito chiarire cosa intendono fare. Va fatta subito chiarezza sul futuro dell’inceneritore, sulla posizione che l’Amministrazione terrá sul nuovo impianto di biometano a due passi da Gerre, su come vuole affrontare i problemi irrisolti di Cavatigozzi e come si vuole porre su altre questioni dirimenti come quelle riguardanti i poli logistici e l’autostrada Cremona/Mantova. Se nemmeno davanti a questi numeri, che certificano anche i gravi rischi che corrono i bambini sottoposti a tutte questi fonti inquinanti, nessuno batterà ciglio e si appellerà solo alla logica di compensazioni ambientali significa che non abbiamo speranze di miglioramento.
Cari amministratori, il primo passo da fare per cercare di invertire la rotta sarebbe quello di ammettere l’esistenza del problema e non fare i pompieri. Per favore, leggete, la nuvola di smog di Italo Calvino ed entrate in quella nuvola, perché “Solo immergendosi nel cuore della nuvola, respirando l’aria nebbiosa di queste mattine (già l’inverno cancellava le vie in un’indistinta bruma), si poteva toccare il fondo della verità e forse liberarsi”.
Marco Degli Angeli

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