‘Stadio Gianluca Vialli’, la proposta corre sui social

6 Gennaio 2023

Giovanni Zini, un ragazzo che nel 1914, a vent’anni, muore al fronte a causa di un’infezione tifoidea mentre presta servizio come barelliere durante la prima guerra mondiale, a distanza di oltre un secolo  resta un simbolo. Doverosamente gli venne intitolato lo stadio perché restasse una testimonianza delle giovani vite stroncate nel fiore degli anni, più che per i meriti sportivi di quel calciatore che disputò i primi due campionati della storia della Cremonese, difendendone la porta e ottenendo la promozione in Prima Categoria appena prima di partire per il fronte. Manteniamo vivo il ricordo di Giovanni Zini, magari con un busto, ma rendiamo onore alla memoria del più grande calciatore della storia cremonese, Gianluca Vialli che ci ha lasciato oggi a 58 anni, dopo avere lottato per un lustro con un tumore. E’ un tributo ampiamente giustificato dalla statura dello sportivo. Tra i migliori centravanti degli anni ottanta e novanta, Vialli rientra nella ristretta cerchia dei calciatori, unico fra gli attaccanti, che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni Uefa.  E’ stato capocannoniere dell’Europeo Under 21 nel 1986 e della Coppa Italia 1988-1989 in cui ha stabilito con 13 reti il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione del torneo, nella Coppa delle Coppe 1989-1990 e della Serie A 1990-1991.

E’ stato un fuoriclasse in campo con le maglie della Cremonese, della Sampdoria, della Juventus e del Chelsea e nella vita. Ne ricordiamo l’impegno nella Fondazione che porta il suo nome e quello dell’ex compagno di squadra Massimo Mauro e in Agropolis, la cooperativa con sede nella cascina Marasco, nata da un’idea sua e di un gruppo di amici cremonesi, che Vialli ha sostenuto e aiutato a crescere. Con generosità e altruismo si è speso negli anni migliori e con identico slancio ha lottato sino alla fine, consapevole del fatto che il suo esempio avrebbe potuto spingere chi affronta una malattia grave a imitarlo e a non arrendersi.

Dedicargli lo stadio è un tributo che Cremona deve al campione e all’uomo. La proposta sta già monopolizzando in queste ore i social. Napoli non ha esitato a cambiare l’intitolazione del San Paolo alla scomparsa di Maradona. L’avenida Radial Oeste, ovvero la strada che a Rio de Janeiro circonda lo stadio Mario Filho, il Maracanà, ha cambiato nome ed è diventata Avenida Rei Pelé come ha annunciato il sindaco della ‘Città Meravigliosa’, Eduardo Paes, sui social ufficiali della municipalità brasiliana.

Dopo un 2022 punteggiato da incidenti di percorso per i numerosi scivoloni della municipalità cremonese, Stadio Vialli sarebbe una dimostrazione di stima per un figlio illustre che ha mantenuto rapporti stretti con la sua città. E anche un modo per dimenticare amenità quali la strampalata proposta di intitolare il cinema Filo a Ugo Tognazzi, che ha indispettito i vertici della bicentenaria Società Filodrammatica Cremonese, e quella anche peggiore di cambiare la denominazione della Galleria XXV Aprile dedicandola al pasticcere bresciano Iginio Massari. Un’idea balzana lanciata in un contesto ufficiale durante la Festa del Torrone, che ha spiazzato lo stesso sindaco Galimberti. E per dimenticare un’altra idea ‘bestiale’, quella della walk of fame bovina: una strada lastricata dalle impronte degli zoccoli delle vacche vincitrici della Mostra in Fiera e delle mani dei loro padroni.

 

Vittoriano Zanolli

 

 

2 risposte

  1. Intitolando lo stadio a Gianluca Vialli faremmo comunque un torto a Zini, perciò io proporrei di intitolargli il viale Po, considerando anche che Gianluca è cresciuto nel quartiere Po. Il fiume Po non si offenderebbe.

  2. Con tutto il rispetto dell’emotività del momento non sono d’accordo, non mi piace fare classifiche di merito, ma a Cremona siamo riusciti nella ridicolaggine di intitolare il parcheggio, piazzale Luzzara, quando sarebbe bastato fare Stadio Zini -Luzzara. Io non faccio paragoni ma se permette la storia di Luzzara a Cremona ha avuto un altro livello rispetto a Vialli…comunque vedano loro.

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