«I bonus edili sono stati un’esagerazione, che ci fosse un problema nel provvedimento originario era chiaro a tutti». In un’intervista al Corriere della Sera l’economista e senatore in quota Pd Carlo Cottarelli spiega che è d’accordo con lo stop alla cessione dei crediti decretato dal governo. «Premesso che parlo a nome mio e non del Pd, dato che tra l’altro non sono iscritto, il governo ha fatto bene. Un bonus al 110% che poteva essere utilizzato con la cessione è una modalità troppo generosa e troppo costosa per lo Stato. Su mia iniziativa la commissione Finanze del Senato ha avviato un’indagine conoscitiva sui crediti di imposta. Prime evidenze? È prematuro e preferisco non anticipare niente», dice nel colloquio con Andrea Ducci. In ogni caso «quando consenti di avere gratis, anche in caso di redditi elevati, i lavori effettuati in casa, che rendono un immobile più bello e il proprietario ci guadagna è chiaro che la domanda per quel tipo di incentivo diventa troppo alta». È vero che la questione è stata affrontata da Draghi, spiega Cottarelli, ma all’epoca «non decideva tutto lui, aveva il M5s, la Lega e Forza Italia che esercitavano una pressione per mantenere i vari bonus con crediti di imposta e possibilità di cessione. Tanto che li ha definiti più volte uno sbaglio». Rispetto però ai 15 miliardi di crediti incagliati che le imprese devono ancora incassare «è un problema che va risolto, in termini di dimensioni si capisce la preoccupazione del ministro Giorgetti e l’impatto che avrebbe sul debito pubblico. La proposta risolutiva sarebbe di consentire alle banche di utilizzare questi crediti di imposta per gli F24 relativi al pagamento di altre tasse».