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Studio epidemiologico rinviato a fine 2022. Perplessità

13 Dicembre 2021

Completamento Studio epidemiologico cremonese rinviato al 2022. Degli Angeli (M5s Lombardia): ‘Monitoreremo, ma Ats Valpadana chiarisca le sue affermazioni di uniformità
sullo stato di salute della popolazione cremonese. Nel 2018, il 23% in più di leucemie. Tutto
normale?’. A Cremona, il completamento dello studio epidemiologico è stato rinviato a fine 2022, ma il condizionale è d’obbligo. Inoltre, la dichiarata uniformità dei dati sanitari su tutta la provincia lascia qualche perplessità.

A porre l’attenzione su un’affermazione sfuggita ai più, è il consigliere M5s della Regione Lombardia Marco Degli Angeli: ‘Credo che l’Ats Valpadana debba chiarire cosa intende in quanto quanto ora affermazione contrasta con quanto invece spiegato durante l’audizione in commissione Sanità avvenuta il 16 gennaio 2019 alla presenza dell’attuale dg di Ats Valpadana, il dottor Salvatore Mannino e del professor Paolo Ricci, ex direttore dell’Osservatorio epidemiologico. I dati, insomma sembrano dire un’altra cosa’. Aggiunge il consigliere: ‘Stando a quanto ha già largamente spiegato il professor Paolo Ricci, paventare un’uniformità dei dati sanitari, significa fare un paso indietro rispetto alla precedente analisi prodotta’. Un’analisi, rispetto a quanto metaforicamente dichiara il professor Ricci, che si sarebbe dovuta fare col microscopio anziché con la lente di ingrandimento. I dati raccolti nel corso del 2018 avevano infatti dimostrato come, a Cremona, ci fosse un 14 % in più di ospedalizzazione per le patologie respiratorie rispetto al resto della popolazione residente nella medesima area di competenza dell’Ats Valpadana. Percentuale in crescita, corrispondente ad un 33% per i Comuni limitrofi a Cremona’. Al contempo i dati dimostravano una maggiore incidenza di tumori ai polmoni, un 7 % in più con una mortalità per il tumore del polmone pari a + 17 %.

Non meno preoccupanti i dati raccolti sulla leucemia: Cremona aveva registrato un eccesso del 23% in più. I Comuni limitrofi dell’81%. Tutt’altro che uniformità, anzi. Questi numeri preoccupano oggi come preoccupavano allora. Davanti a questi dati, come si può parlare di uniformità provinciale? Soprattutto, questi dati sono il motivo per il quale si è reso necessario l’avvio dello studio epidemiologico’.

Conclude Degli Angeli: ‘Non voglio certo mettere in dubbio il nuovo lavoro svolto dagli studiosi,
ma è chiaro che tra le due analisi c’è non uniformità. In tal senso mi auguro che Ats Valpadana
possa fornire maggiori delucidazioni in merito, chiarendo quale sia il proprio pensiero innanzi a
questi dati, che sembrano smentire che a Cremona e nei Comuni limitrofi ci sia una carico di
malattia maggiore rispetto al restante territorio di competenza di Ats Valpadana. Ci sono
nuovi dati? Bene che si sia finalmente fissata una data di conclusione dello studio, ma siano
garantiti stesso rigore e stesso approccio metodologico’.

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