Tacchini a Mattarella: unità d’Italia minata dall’autonomia

24 Giugno 2024

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Illustrissimo, sono una cittadina italiana, sono nata a Napoli, classe 1963, da padre genovese e madre metà piemontese e metà svizzera francese. Ho vissuto a Cagliari, a Genova, ho sposato un cremonese, e vivo in Lombardia da ormai 32 anni. Il 18 giugno è stato compiuto un atto che di fatto spacca il nostro Paese. L’autonomia differenziata, così come è stata concepita, sembra minare uno dei pilastri fondamentali della nostra Repubblica: l’unità. Questa proposta rischia di frammentare ulteriormente un Paese già segnato da profonde disuguaglianze territoriali, economiche e sociali. Distribuire poteri e risorse in modo differenziato tra le Regioni, senza un’adeguata considerazione delle disparità esistenti, potrebbe accentuare i divari anziché colmarli.

Il principio di solidarietà nazionale, sancito dalla nostra Costituzione, rischia di essere compromesso. Le Regioni più ricche e sviluppate potrebbero ulteriormente rafforzare le loro posizioni di vantaggio, mentre quelle più deboli e svantaggiate potrebbero essere lasciate indietro, senza gli strumenti necessari per colmare il gap. Questo scenario non rappresenta solo una minaccia per l’equità e la giustizia sociale, ma anche per la coesione e la stabilità del nostro Paese nel suo complesso.

Inoltre, la frammentazione delle competenze e delle risorse potrebbe portare a una gestione meno efficiente e più disomogenea dei servizi pubblici essenziali, come la sanità e l’istruzione. La pandemia di covid-19 ha già mostrato le differenze e le difficoltà di coordinamento tra le Regioni, evidenziando la necessità di una risposta unitaria e coordinata a livello nazionale. Introdurre ulteriori elementi di differenziazione potrebbe solo aggravare queste problematiche.

È fondamentale che la riforma tenga conto delle esigenze e delle aspirazioni di tutte le Regioni, ma sempre nel rispetto del principio di uguaglianza e coesione nazionale. Dobbiamo lavorare insieme per ridurre le disuguaglianze, non per crearne di nuove. L’Italia è una sola, e solo insieme possiamo affrontare e superare le sfide del futuro.

Mi rivolgo a chi è il Capo dello Stato Italiano e rappresentante dell’unità della Nazione: eserciti la Sua prerogativa costituzionale, nell’ambito della coerenza e della conformità normativa del disegno di legge sull’Autonomia Differenziata:
No allo Spacca Italia!

Paola Tacchini
Cremona

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