‘A fronte dell’acclarata evidenza che a Cremona l’ex raffineria Tamoil continui ad inquinare (i rilievi effettuati dalla Canottieri Bissolati hanno dimostrato la presenza massiccia di idrocarburi nei terreni esterni alla Tamoil ndr), è sempre più importante che al sito venga data la valenza di SIN (sito di interesse nazionale). Per questo motivo chiedo alle forze consiliari del Comune che si attivino quanto prima per l’attuazione di un percorso condiviso per arrivare al riconoscimento di un importante strumento come il SIN in grado di evitare ulteriori danni ambientali e sanitari, e soprattutto garantire tempistiche e monitoraggi certi’. A spiegarlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia il quale aggiunge: ‘Da parte del Comune sembra non esserci la volontà di intervenire sul procedimento amministrativo di ripristino in atto dal 2011. Rea l’errata convinzione che sia sufficiente quanto fatto finora’.
Degli Angeli si inserisce nel solco di quanto Legambiente ha già espresso: ‘È ormai evidente come il tema della bonifica, anche delle aree esterne, vada affrontato ormai in modo cogente. Per tanto l’argomento non può più essere affrontato con superficialità e senza una seria condivisione tra enti: che la questione venga affrontata nelle opportuni sedi, ossia nell’Osservatorio Tamoil e/o in commissione Ambiente di Regione Lombardia, e si faccia quanto necessario per essere riconosciuti come SIN, fondamentale anche per garantire un costante monitoraggio epidemiologico oltre che ambientale’.
Per il consigliere Degli Angeli sarebbe altresì utile interpellare anche il MiTE (ministero della Transizione ecologica) con l’obiettivo di ottenere fondi aggiuntivi per la bonifica, oltre che per la messa in sicurezza. ‘Mi viene in mente l’esempio di Mantova – precisa – la cui area dell’ex petrolchimico ha ottenuto 18 milioni per la bonifica diventando SIN. Infatti, mi auguro che questo le forze consiliari del Comune lo capiscano. Prima di pensare a qualsiasi nuova destinazione dell’area, è fondamentale procedere alla bonifica e alla risanificazione.
Conclude Degli Angeli: ‘Quando si parla di salute ambientale e dei cittadini, non si può continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto, fingendo che tutto vada bene. Così non è, ed è ora che il Comune, oltre che a illuminare di verde il Torrazzo, inizi a pensare alla salute dei suoi cittadini. È fondamentale, lo ribadisco, che il Comune si faccia parte attiva affinché l’area diventi SIN’.