Iva troppo alta e letture “anomale” per il teleriscaldamento. Degli Angeli: “Tra Crema e Cremona oltre 60 mila cittadini soffocati da un’Iva al 10% anziché al 5%. Sulle letture si paga anche la dispersione? Ecco le iniziative del M5s per tutelare i cittadini”
“Oltre al caro bolletta, a incidere c’è anche l’Iva troppo alta sul teleriscaldamento: mentre quella per le caldaie a gas è stata giustamente abbassata al 5%, le utenze servite dal teleriscaldamento versano ancora un’Iva ferma al 10 %. Serve chiarezza anche sulle letture che sembrerebbero più alte degli effettivi consumi ”. A dirlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia, che oltre ad informare i cittadini, elenca quali siano le iniziative proposte dal M5s per far fronte al problema. Numeri alla mano, il numero di abitanti equivalenti allacciati al teleriscaldamento sono circa 8mila. Salgono a 57 mila quelli cremonesi. “Così – spiega Degli Angeli – vengono colpite ingiustamente oltre 60 mila cittadini, che hanno scelto il teleriscaldamento con il miraggio di risparmi e con l’intento di favorire un uso razionale delle risorse energetiche e ridurre il consumo di combustibili fossili. Invece di essere premiati, vengono penalizzati con un’Iva maggiore rispetto ad altri utenti”.
Come se non bastasse, Iva a parte, non pochi sono i casi in cui l’allacciamento alla rete del teleriscaldamento viene paradossalmente alimentata a gas. In questo modo – chiosa il consigliere -non solo il teleriscaldamento perde la sua impronta green, ma diventa una scelta poco oculata che comporta costi a carico delle famiglie non accettabili, anche di tre volte superiori a quelle sostenute da chi utilizza sistemi tradizionali di nuova generazione”.
Spiega Degli Angeli: “C’è inoltre un altro aspetto segnalato da molti cittadini che mi hanno contattato. Per tutte le altre utenze (energia elettrica, acqua, gas ) si è soliti pagare in base alle letture del contatore personale, così come previsto dalla legge. Nel caso del teleriscaldamento, la lettura e quindi il consumo dei contatori, sembrerebbe non corrisponda al corrispettivo pagato”.
Degli Angeli apporta un esempio, ricavato dalla bolletta di un cittadino cremonese allacciato al teleriscaldamento: “È successo – chiosa Degli Angeli – che il consumo individuale di 5000kwh/anno letto dal contatore corrisponda ad un consumo fatturato di 6500/7000 kWh determinato dalle dispersioni di percorso. Non credo sia assolutamente normale né accettabile che l’utente debba farsi carico dei costi di dispersione, determinati a monte dal fornitore”.
A Cremona e Crema, l’impianto che era di Lgh ora appartiene al gruppo A2A. Le amministrazioni guidate da Galimberti e nel momento della cessione dalla Bonaldi – aggiunge Degli Angeli – hanno delle responsabilità ben precise per la svendita totale delle partecipate pubbliche: ora chi ha ancora la fascia tricolore a Cremona e chi, dopo essere stato assessore per 10 anni ha quella di Crema, si faccia parte attiva per risolvere l’inconveniente. Contestualmente, come MoVimento 5 Stelle intendiamo avviare ogni possibile iniziativa a tutela dei cittadini, tra cui rendere effettiva la possibilità per gli utenti di svincolarsi da questa tipologia di contratti che prevedono durate pluriennali e forti penali per il recesso. Inoltre, ci stiamo attivando al fine di trovare le soluzioni per cambiare l’attuale sistema di alimentazione, valutando anche altre fonti di energia rinnovabile. Tra queste la geotermia e l’implementazione di Comunità energetiche su tutto il territorio attraverso forme di incentivazione economica a livello nazionale ed europeo, anche nell’ambito di un apposito Energy Recovery Found”.
Conclude il consigliere: “La petizione lanciata su Change.org da associazioni, comitati e cittadini, ha come obiettivo la riforma del regime Iva che penalizza gli utenti serviti dal teleriscaldamento. È importante sostenerla per l’interesse di tante famiglie sempre più in difficoltà: https://www.