‘A questo punto non mi stupisco più di nulla’ sbotta il protagonista davanti all’ennesima sconcertante rivelazione. Seguono, in diversi momenti del film, paradossi fisico – matematici che per principio non hanno risposta, prodigi temporali come quello del protagonista che lotta con sé stesso o l’edificio che crolla e contemporaneamente risorge dalle rovine. E poi: proiettili ed automobili che procedono all’indietro, scarti nel tempo e nello spazio, azioni compiute nel presente con ricadute nel passato, e via impressionando. Il filo della trama, complicatissimo, si perde già ad un terzo del film e riappare solo a tratti, magari di fronte a prospettive allucinanti come quella delle future generazioni che decidono di sterminare quella attuale, colpevole di consegnare ai posteri un mondo disseccato e colmo di rifiuti.
In Tenet, film di Christopher Nolan, si incrociano vari generi, dal thriller allo spionaggio, al racconto catastrofico, con più di un prestito, anche a livello di stile e di tecnica di ripresa, dal filone alla Bond. La trama appare così complessa e paradossale da sfidare l’intelligenza e la capacità di concentrazione di chiunque. Viene allora il sospetto che il modio giusto di vedere il film e di gustarlo non consista nell’ostinazione a seguirne l’intreccio, ma piuttosto quello di abbandonarsi disarmati al susseguirsi di paradossi, colpi di scena e di effetti speciali su cui si regge la forse troppo lunga trama. Il confronto più illuminante sarebbe allora quello con i film alla Bond, pure macchine di divertimento e di effetti speciali, in cui la trama annega nel susseguirsi delle situazioni pericolose in cui l’eroe finisce per trovarsi.
Il regista costruisce insomma un film spettacolare, in cui sono protagonisti gli effetti speciali (giustamente premiati con l’Oscar) e gli stessi attori sono puri corpi in azione da ammirare senza che emerga un vero lavoro sulla psicologia, davvero ridotta a distinguere tra chi agisce a fin di bene e chi per contro lavora alla distruzione universale (ma come sempre nei più recenti film d’azione, anche i cattivi hanno le loro ragioni). Eccellenti, come sempre nei film di Nolan, le scene d’azione.
Vittorio Dornetti