Tokyo 2020. Che cosa resta dei ‘trionfi’ italiani?

17 Agosto 2021

Perché le medaglie conquistate ai Giochi Olimpici ci hanno sorpresi positivamente facendoci provare emozioni che mai ci saremmo aspettati? Prima di tutto perché mai l’Italia ha ottenuto risultati tanto numerosi, poi perché sono arrivati da discipline che normalmente non portano riconoscimenti tanto prestigiosi, infine forse anche perché tutti sappiamo perfettamente che lo sport nel nostro Paese non ha un posto adeguatamente considerato e riconosciuto, a parte il calcio che regna sovrano.

Sorpresa dunque per le medaglie soprattutto dell’atletica dove mai abbiamo potuto provare simili soddisfazioni . Ma come, anche gli italiani sono in grado di vincere o comunque di dire la loro? E come è possibile in un paese dove praticare lo sport è quasi un privilegio? Solo i migliori, pochi,  hanno la possibilità di andare avanti seriamente, inserendosi nei gruppi sportivi  militari, e abbiamo sentito tutti i nostri campioni parlare dei sacrifici compiuti da loro stessi e dalle famiglie. Altrimenti si abbandona.  Le attrezzature sportive, dalle palestre alle piscine, alle piste di atletica o di ciclismo sono troppo poche o in condizioni non adeguate. Lo sport dovrebbe essere a disposizione di tutti i bambini e dei ragazzi. Spesso un’attività sportiva piuttosto che un’altra è una scelta obbligata: bambini che non hanno una piscina ragionevolmente a portata di mano non potranno pensare di cimentarsi nel nuoto o nella pallanuoto, per esempio. Non sto pensando a bambini padani che diventano campioni di sci o di vela, cosa possibile solo se le famiglie possono permetterselo, ma di strutture che dovrebbero essere a disposizione di tutti. Inoltre lo sport nella scuola dovrebbe essere  un fondamento ineludibile nel processo di crescita personale, ma sovente sappiamo che non è così. Insegnanti di Educazione Fisica spesso assenti nella scuola primaria e alla secondaria di primo e secondo grado   le ore settimanali da dedicare al movimento sono solamente due!

Quando anni fa c’era la possibilità di offrire  il tempo prolungato alla scuola media c’erano laboratori sportivi in orario scolastico che permettevano di aumentare le ore di Educazione Fisica almeno a tre, ma soprattutto gli insegnanti avevano il tempo di dedicarsi all’organizzazione delle attività e di essere maggiormente  a disposizione di scuola e alunni. Questo era di aiuto per poter avviare allo sport molti ragazzi e ragazze, e anche per inventare iniziative molto interessanti. La scuola dovrebbe essere la rampa di lancio, ma spesso è impossibile che lo sia. Salti mortali dei docenti,  quelli veramente appassionati del loro lavoro, che si fanno in quattro gratuitamente o retribuiti in modo ridicolo consentono comunque di svolgere attività sportive e di partecipare alle gare dei Giochi Sportivi Studenteschi. Il momento della gara è molto importante, e non sempre le scuole si presentano. E’ così che si conquistano i ragazzi e si scopre  il loro talento, indirizzandoli e consigliandoli.  

Alla luce dei quasi miracolosi successi italiani alle Olimpiadi qualcosa cambierà? Per ora solo parole e pochi fatti… Siamo tutti orgogliosamente italiani quando Jacobs, Tamberi, la 4×100, Stano e Palmisano vincono l’oro olimpico. Politici e dirigenti CONI pronti a esultare, i vertici dello Stato accolgono giustamente  come eroi chi ha portato l’Italia sul tetto del mondo.  Poi ci dimenticheremo di loro? No, ne vedremo ancora alcuni come protagonisti di video pubblicitari o, perché no, di reality show. E l’impegno politico che dovrebbe portare il nostro Paese alla pari con gli altri, lo vedremo? I nostri ragazzi avranno la possibilità di esprimere potenzialità e talenti come meriterebbero?   Mah, visto che  i risultati arrivano ugualmente…

 

Paola Pieri

Una risposta

  1. Quale situazione emerge dopo Tokyo 2020 riguardo allo sport italiano?
    Perchè in Italia abbiamo i campionati italiani per i Gruppi Militari e per gli altri?
    Che cultura motoria e sportiva abbiamo in Italia?
    La scuola e lo sport in Italia!
    I nostro è un “miracolo all’italiana”.
    PREMESSA
    Le discipline sportive che tradizionalmente hanno rappresentato il serbatoio delle medaglie olimpiche, come la scherma, il nuoto e il ciclismo su strada, hanno deluso le aspettative dei vertici del C.O.N.I., ma il medagliere alla fine parla chiaro: 40 medaglie (mai prima d’ora!) e tutti sul carro del vincitore!
    Il miracolo all’italiana!
    I MILITARI
    Il 70% degli atleti presenti ai Giochi Olimpici di Tokyo, 270 su 384 provengono dalle Forze Armate.
    Gli atleti in divisa si allenano tutti i giorni nei Centri Sportivi dei diversi corpi che sorgono in diverse zone d’Italia e lo stipendio è pagato dallo Stato.
    Discutiamone:
    – c’è chi si chiede se sia giusto che il loro stipendio sia pagato per praticare sport, visto che per diventare campioni olimpici gli allenamenti sono giornalieri o quasi;
    – c’è invece chi sottolinea che senza il supporto delle Forze Armate (e in generale dello Stato), soprattutto gli sport “minori” non avrebbero finanziamenti a sufficienza per creare atleti eccellenti.
    LE DOMANDE CHE MI PONGO
    1) Se questi atleti non avessero avuto tutte queste possibilità avremmo ottenuto lo stesso risultato?
    2) Le diverse Federazioni Sportive Nazionali hanno predisposto una “programmazione” per il dopo Tokyo?
    3) Esistono “Progetti per la scoperta dei talenti?
    4) Si investe per valorizzare l’E.F. e Sportiva nella scuola?
    5) Perchè li chiamiamo “sport minori”? Lo sport non ha una classificazione “minore” o “maggiore”, lo sport è sport e basta!
    TUTTO IL MERITO VA AL C.O.N.I.: è giusto?
    Ai 129 atleti tra Esercito (47), Carabinieri (38), Aeronautica Militare (30) e Marina Militare (14), si aggiungono i 141 atleti dei Corpi Civili: Polizia di Stato (72), Guardia di Finanza (48), Polizia Penitenziaria (20) Vigili del Fuoco (1), e molti di questi atleti sono “andati a medaglia” ………. ma il merito se lo prende il C.O.N.I, che riceve soldi pubblici per la preparazione olimpica degli atleti. Un’ambiguità di fondo tutta italiana.
    IL MERITO E’ DI ALTRI
    Diamo il merito:
    – ai “volontari” che operano nello sport in Italia, con pochi mezzi, con grandi sforzi, ma con tanta volontà;
    – alle piccole Società Sportive e ai loro Istruttori e Allenatori che spesso “mal retribuiti” operano con passione;
    – agli Insegnanti di E.F., che nonostante le palestre scolastiche “ridicole”, le ore di E.F. insufficienti, promuovono l’attività motoria e sportiva tra i giovani;
    – ai Dirigenti con la D maiuscola che nonostante tutto si adoperano per il bene dei giovani.
    LA CULTURA SPORTIVA ITALIANA
    In Italia nella Scuola Primaria l’Educazione Fisica è un “optional”, nella Scuola Secondaria di 1° e di 2° solo 2 ore settimanali (siamo la maglia nera in Europa!), all’Università è una farsa e …….. nonostante tutto siamo nella “TOP TEN” del medagliere olimpico di Tokyo 2020.
    Se solo facessimo qualcosa in più saremmo sul tetto del mondo!
    Qualcosa in più:
    – aumentare il numero delle ore di Educazione Fisica e Sportiva a Scuola;
    – creare Insegnanti e Tecnici competenti e le Facoltà di Scienze Motorie dovrebbero essere maggiormente coinvolte in tal senso;
    – predisporre un “serio” programma relativo all’Educazione Motoria e Sportiva e non presentare progetti che dopo 2-3 anni svaniscono nel nulla;
    – costruire palestre e impianti polivalenti;
    – diffondere una corretta cultura motoria e sportiva in famiglia, a scuola e nelle Società Sportive;
    – progettare per il futuro e non vivere alla giornata;
    – confrontarsi con gli altri Paesi a livello Internazionale;
    – credere che l’attività motoria e sportiva sia ESSENZIALE (e non il contrario (vero…. politicanti!)
    prof. Maurizio Mondoni
    P.S. Caro Malagò lo “jus soli sportivo” non serve per aumentare il numero delle medaglie vinte!
    Cara Vezzali parla di meno e opera di più!

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