Il conflitto tra Israele e Palestina ha radici profonde e molto lontane nel tempo con conseguenti e gravi ripercussioni sulle vite e sui diritti dei bambini nati e cresciuti in quei luoghi. Il terribile attacco sferrato dai miliziani palestinesi il 7 ottobre nel territorio di Israele e la conseguente risposta militare israeliana contro la Striscia di Gaza hanno innescato un’escalation di violenze e gravissime violazioni sia in Israele che nello Stato di Palestina.
Dopo oltre 7 mesi di violenze a Gaza, lo scenario per bambini e famiglie è sempre più drammatico. Una intera popolazione è assediata e sotto attacco, privata dell’essenziale per la sopravvivenza. La Striscia di Gaza, uno dei luoghi più
densamente popolati del pianeta, continua ad essere sottoposta a pesanti bombardamenti e violenze. L'UNICEF continua a chiedere insistentemente il cessate il fuoco immediato ed il rilascio degli ostaggi. I bambini e le famiglie di
Gaza hanno esaurito cibo, beni di prima necessità, acqua, elettricità, farmaci essenziali e l'accesso sicuro agli ospedali, dopo mesi di ostilità e tagli a tutte le vie di approvvigionamento. Alto è il rischio carestia con tutti i bambini sotto i 5 anni in pericolo di vita per grave malnutrizione
Le operazioni militari avviate nella zona di Rafah, lo scorso 7 maggio e la chiusura dei principali valichi, hanno interrotto l’accesso umanitario e la fornitura di aiuti e carburante da cui dipende il funzionamento dei servizi vitali di ospedali e centri sanitari, pozzi e impianti per la desalinizzazione dell’acqua, di smaltimento acque reflue e di raccolta dei rifiuti solidi. A causa delle operazioni militari e degli ordini di evacuazione, circa 1 milione di persone sono state nuovamente sfollate da Rafah, nel sud della Striscia a Gaza ed oltre 100 mila nel nord.
Dall’inizio del conflitto, il numero delle vittime civili è drammatico: il 70% è costituito da donne e bambini, un dato senza precedenti. Alla data del 29 maggio, fonti del ministero della Sanità riportavano almeno 36.171 palestinesi uccisi e
81.420 feriti; al 6 maggio i bambini uccisi risultavano essere almeno 14.100 ed altri 12.320 feriti. Alle vittime, si aggiungono gli 8.100 palestinesi dispersi tra cui 1.750 bambini che al 20 dicembre scorso si presumeva fossero morti o rimasti intrappolati sotto le macerie degli edifici distrutti. Secondo fonti israeliane, sono più di 1.200 gli israeliani e i cittadini stranieri uccisi in Israele, la maggior parte il 7 ottobre scorso, inclusi 35 bambini. Più di 7.500 persone sono state ferite e 125 rimangono ancora in ostaggio.
Decine gli operatori umanitari uccisi dopo il 7 ottobre: il più alto numero di vittime mai registrato dalle Nazioni Unite in un singolo conflitto. Anche in Cisgiordania, le violenze e gli atti ostili continuano incessantemente: senza precedenti il numero di bambini uccisi: 421 mila quelli bisognosi di assistenza umanitaria. Nonostante la difficile situazione umanitaria e di sicurezza, gli operatori dell’Unicef e dei suoi partner continuano ad essere presenti nel sud della Striscia
di Gaza e stanno fornendo aiuti salvavita, tra cui attrezzature mediche, carburante per il funzionamento delle strutture sanitarie e dei servizi essenziali per l’acqua e l’igiene, così come supporto psicosociale e per la salute mentale
Per il 2024 l’Unicef ha lanciato un Appello di Emergenza per l’assistenza umanitaria di 2,1 milioni di persone, tra cui 1,1 milioni di bambini nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Senza fondi adeguati, l’Unicef non potrà sostenere la
risposta ai bisogni immediati e agli interventi salvavita nella Striscia di Gaza e per la risposta umanitaria alla sempre più crescente violenza in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est.
Per portare aiuto a bambini e famiglie che vivono questa emergenza, abbiamo bisogno del tuo supporto.
Si può sostenere gli operatori Unicef sul campo con una donazione libera, nei seguenti modi:
– Presso la sede del comitato UNICEF più vicino a te (personalizzare
indicando la vostra sede)
– Attraverso un bonifico sul conto corrente del Comitato UNICEF della tua provincia, indicando come causale “Emergenza Bambini a Gaza” (indicare gli estremi per il versamento)
Un kit d’emergenza fornisce: una coperta; compresse per la potabilizzazione dell’acqua; cure mediche per un bambino; cibo terapeutico pronto all’uso.
Con una donazione di 20 euro garantiamo 2 kit d’emergenza
Con una donazione di 50 euro garantiamo 5 kit d’emergenza
Con una donazione di 100 euro forniamo 10 kit d’emergenza