Chiediamo scusa, ma noi siamo gente di campagna e poco avvezzi alla città. Talvolta, spinti da necessità inderogabili, ci capita di venirci e percorrere le vie cittadine ed immancabilmente viviamo l’esaltante esperienza di calpestare una cacca di cane. Allora il nostro spirito si eleva sereno sino ad altezze inimmaginabili e l’ammirazione nei confronti del progresso e della civiltà urbana cresce a dismisura. La medesima situazione, unita ad uno stato di assoluto godimento, l’abbiamo vissuta in occasione di una recente rappresentazione lirico-teatrale in grado di coniugare la musica verdiana con interessante prospettiva sadomaso e aspetti fetish, uniti alla fluidità sessuale che ben rappresenta lo spirito del Tempo e le aspirazioni della gente comune.
Con l’auspicio che tali didattiche rappresentazioni possano venire estese anche negli angoli sperduti della campagna in modo da illuminare anche la mente dei rozzi campagnoli, sarà nostro preciso impegno accendere un cero alla Madonna perché ci faccia la grazia di riportare tra noi Angela Cauzzi. Per adesso, in attesa di assistere alla versione PornHub del Lago dei Cigni, ci assumeremo il compito di riportare nelle nostre campagne gli illuminati suggerimenti raccolti durante il recente spettacolo lirico dagli orizzonti (e non solo) assai vasti. I nostri complimenti quindi agli intellettuali cittadini, agli organizzatori di un teatro dalle vaste ambizioni, a chi continua a sostenerli con pensieri, parole, opere. Tutti proiettati verso un mondo ideale e magnifico, assai più avanzato rispetto a noi, rustici villani, che ancora non abbiamo compreso l’incredibile atteggiamento catartico e la bellezza delle abitudini degli antichi abitanti della città di Sodoma (Genesi, 19;1-38).
6 risposte
Sottoscrivo ogni parola. La crisi antropologica che drammaticamente incombe sul nostro tempo , riducendo la nostra capacità di ‘respiro mentale’ a modesti vagiti, vede Cremona in posizione largamente anticipatrice. E dunque? E dunque, W i totem e w Verdi sadomaso.
Clap, clap, clap
Come non capire il messaggio che il signor Cigni voleva veicolare? L’abbiamo capito l’abbiamo capito. Perciò non metterò più piede a teatro, almeno finchè non tornerà la Cauzzi a guidarlo
Mala tempora currunt…! Ahi, serva Cremona e di dolore ostello, non donna di province, ma bordello !
ma c’è un altro “dettaglio” da sottolineare relativo al metodo e forse ancor più grave del merito. La gente sapeva, era stata preavvisata di questa versione gender della Traviata rispetto a cui poteva scegliere se andare o meno a teatro? Perchè se no allora emerge una subdola prepotenza, una violenza premeditata nell’imporre una rappresentazione che si sapeva poteva urtare la sensibilità di molti. E’ questo è sufficiente per squalificare in pieno l’evento.
Ringraziamo il nostro caro sindaco che l’ha voluto a tutti i costi!