“L’assessore Lucente e la dirigenza di Trenord ieri, in commissione Trasporti, hanno offerto una visione idilliaca e molto ottimistica del servizio ferroviario regionale, ma i dati che loro stessi forniscono dicono che il quadro è peggiorato negli ultimi cinque o sei anni e che i viaggiatori di un quarto delle linee danno un voto insufficiente” così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni all’indomani dell’audizione in Consiglio regionale dei vertici di Trenord in merito all’andamento del servizio ferroviario regionale.
“Per restare a casa nostra – rileva Piloni – abbiamo l’esempio della Mantova-Cremona-Codogno che, guarda caso, non rientra tra gli esempi trionfanti riportati sulla stampa: su questa linea, nonostante il 44% dei treni nuovi, gli indici di puntualità sono peggiorati del 4,1%”.
“Inoltre, vorrei ricordare che l’indice di puntualità rilevato da Trenord non tiene mai conto dei treni che sono soppressi in corsa – spiega il consigliere dem – una volta che un treno è già partito, se sopraggiunge un guasto e viene soppresso, quel caso non rientrerà nel conteggio”.
“Il servizio peggiora, ma costerà ancora di più sia agli utenti, con biglietti e abbonamenti più cari dell’8% in due anni, sia ai cittadini, perché il nuovo contratto costerà alla Regione quasi cento milioni in più ogni anno – sottolinea Piloni – e, nel frattempo, i passeggeri diminuiscono e qui i dati sono veramente critici su quasi tutte le direttrici perché, se si parla di una media del 17% in meno, sulla Cremona-Treviglio siamo addirittura al 21%. Significa che continuano a diminuire coloro che scelgono di muoversi in treno e, nella regione più inquinata d’Europa, questo è un segnale che dovrebbe allarmare chiunque, ma chi ci governa non sembra preoccuparsene più di tanto. Non è chiaro, infine, se i conteggi siano effettuati solo sui passeggeri o anche sul numero degli abbonamenti”.
“Il nodo delle tariffe è importante – conclude Piloni -: l’assessore Lucente dichiara che Trenord garantirà 10milioni di chilometri l’anno di servizio in più, quindi molte più corse, più passeggeri e di conseguenza più introiti. Sarebbe bello, ma la previsione è irrealistica, almeno nel breve periodo, perché le nuove opere infrastrutturali non potranno essere pronte prima del 2027 e quindi non ci sarà alcun aumento di passeggeri prima del 2028, quindi da che cosa deriveranno gli introiti necessari a tenere in equilibrio il sistema, se non da un aumento del costo di biglietti e abbonamenti? Alla Lombardia serve una nuova politica del trasporto pubblico che la giunta Fontana non è in grado di mettere in campo, a partire dalle scelte strategiche, che oggi non vediamo, volte a migliorare il servizio e aumentare il numero di passeggeri”.