Su richiesta della presidente del tribunale di Cremona Anna Di Martino e su iniziativa del Comune di Cremona, si è svolto un incontro (in forma mista, presenza e collegamento) tra la Presidente stessa, il sindaco Gianluca Galimberti, il presidente della Provincia Mirko Signoroni, il vice sindaco Andrea Virgilio, il presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti, il presidente dell’Ordine degli avvocati Alessio Romanelli, il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi, la senatrice Simona Malpezzi – questa anche in rappresentanza dell’onorevole Silvana Comaroli e del senatore Renato Ancorotti – i consiglieri regionali Matteo Piloni, Marcello Ventura, Riccardo Vitari e il sindaco Giovanni Rossoni. Erano presenti anche le rappresentanze sindacali.
La Presidente ha rappresentato le questioni chiave, che rendono molto difficile lo svolgimento dell’attività normale del tribunale a favore di tutto il territorio. Se il comparto dei magistrati vede un percorso anche di stabilizzazione significativo, il nodo principale riguarda la situazione degli amministrativi, con sette uscite e con una figura apicale strategica in meno, senza che siano in atto possibili sostituzioni. In particolare è trasferito il responsabile dell’ufficio spese, ufficio che, tra l’altro, si occupa del pagamento delle spese di giustizia (onorari agli avvocati per il gratuito patrocinio, indennità dovuta ai magistrati onorari – giudici onorari di pace -, ai periti, interpreti, ecc.), del pagamento delle spese di funzionamento del tribunale e del recupero crediti. Pertanto, senza l’arrivo di amministrativi, c’è un problema molto grave, che rischia concretamente e a breve di bloccare diversi servizi a svantaggio di tutta la provincia. Le strade seguite sino ad ora dalla Presidente non hanno avuto ancora un riscontro di soluzione da parte degli organismi superiori interpellati e pertanto, durante al riunione, sono state definite alcune azioni possibili.
Il tribunale rappresenta infatti per tutto il territorio un’Istituzione strategica, punto di riferimento per cittadini, imprese, lavoratori, garanzia di sviluppo e di sicurezza imprescindibile e per questo la situazione difficilissima va risolta con l’aiuto e la collaborazione di tutti gli enti locali e anche con quella degli enti superiori, dalla Regione al Ministero al Parlamento.
I tre consiglieri regionali si sono impegnati ad attivarsi per valutare la possibilità di un coinvolgimento della Regione Lombardia rispetto all’uso possibile di graduatorie di amministrativi, in coerenza con una nota del Ministero arrivata il 3 gennaio, che indica questa come possibile strada. Saranno sottoposte a valutazione nella loro fattibilità anche esperienze di altre Regioni, che hanno affrontato lo stesso tema.
La Provincia di Cremona e il Comune di Cremona, che già contribuiscono con personale proprio in prestito al comparto Tribunale/Procura, hanno assunto l’impegno di attivarsi per verificare altre possibilità di sostegno e collaborazione.
I parlamentari hanno dichiarato di intervenire per valutare la possibilità di un emendamento al decreto mille proroghe, sulla falsa riga di provvedimenti analoghi fatti per altri territori, che provveda, rispetto alla questione personale e alla collaborazione con gli enti pubblici locali, ad un impegno di aiuto economico da parte dello Stato centrale.
3 risposte
La senatrice Daniela Santanchè, eletta a Cremona, non era presente e neppure era rappresentata…nulla di strano: il nostro territorio serve per rastrellare voti e poi chissenefrega. Certo, il problema non è di quelli che hanno il potere di scomodare una persona qui eletta che ora è anche diventata ministro. Ogni volta che da qui ci si rivolge alle alte sfere, anche recandosi a baciare l’anello con il cappello in mano, nessuno mai si è mosso. La normalità.
Da frequentatore occasionale del Tribunale di Cremona mi par di rilevare uno scarso ricorso all’ informatica e una “calma olimpica” da parte del personale, associate alla consueta supponenza. Tutto normale, nulla di nuovo. La carenza di personale è però una situazione comune ad altre realtà e di solito la soluzione è una ri-organizzazione. Troppo difficile?
Ho la soluzione: abbattere il vecchio tribunale e costruirne uno nuovo.